L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

giovedì 23 aprile 2009

The big bang theory

Dietro pressante insistenza di alcuni amici, di cui non dico il nome di Omar né quello di Digia, ho visto le prime quattro puntate della sitcom in questione.
L'ambientazione, detta in breve, è la vita di quattro NERD (il tutto maiuscolo è d'obbligo), quattro ragazzi cervelloni del M.I.T. totalmente impediti nella vita reale (al punto di usare giri di parole complesse per dire cose banali tipo "per dare approvazione" al posto di "dire se è ok", oppure "menti semplici" per "idioti"), narrata dal momento in cui la loro dirimpettaia di pianerottolo cambia, ed al posto del transessuale ciccione che ci abitava prima arriva una bella ragazza bionda che lavora in un fast food.
Loro hanno detto che mi sarebbe piaciuta, ed è vero, e che mi avrebbe fatto spaccare dalle risate, e questo è meno vero.
Allora, perché farci un post se la trovo semplicemente divertente e non ho alcuna intenzione di lanciarmi in un'analisi semantica e di significato? E chi di voi è quello che ha appena detto "Grazie a Dio"?

Pausa caffè delle quattro.
Questa mattina c'era da controllare un beta digitale, copia di legge, per dare approvazione o rifiutarlo. Traducendo per menti semplici: la legge obbliga le case di produzione a dare una copia in pellicola a noi dei materiali che producono, ed a volte capita che consegnino al loro posto, oppure in aggiunta, anche dei beta - che sono supporti audiovisivi di diverso tipo. In particolare alcuni di questi supporti beta sono digitali e non analogici; comunque essi siano, ne va controllata la qualità audio/video per decidere se accettarli o meno.
Già ieri avevo invitato la nostra stagista a compiere l'operaz...

Non vi ho detto che c'è una stagista qui da noi?
Sì, la nostra fondazione prende delle stagiste per darci una mano: loro guadagnano crediti universitari e si fanno un mazzo tanto, qualcuna impara anche qualcosa... Ma generalmente le destinavano sempre ad altri settori. Tipo quelle due carinissime che stavano in Rotonda l'anno scorso a controllare le pellicole, o quella fantastica che stava in editoria, quel gran pezzo di femmina che aiutava in biblioteca oppure quella ragazza da colpo di fulmine che sta adesso al settore comunicazione, Borislava [sentirete parlare di lei].
La nostra, conferma la legge di Murphy.

Quindi, avevo chiesto alla sorella brutta della morte di fare un controllo sul beta, sapendo che comunque poi l'avremmo rivisto insieme. Io, Valentina la mia collega e lei, ovviamente - già ce stanno i vigili all'ingresso che me pijano p'er culo:
"Ah Enrì, com'è 'sta stagista?" [per i non romani, oltre al significato normale, com'è = come mai]
O ieri:
Vigile - "M'ha detto Valentina che te e la stagista siete spariti tra due armadi e poi ha sentito dei rumorini strani..."
Io - "Sì, erano l'armadi ch'aretravano terrorizzati!"
Vi ho detto che il Moloch fa part-time come la mia collega?
Sì, Valentina fila via tutti i giorni dopo pranzo, perché è una sorta di agevolazione per la maternità; Kuato invece fa alcuni giorni il pomeriggio ed altri la mattina.
Il che vuol dire che certe volte resto da solo con che-bel-bamibino!-non-sono-un-bambino-sono-un-tumore.
Gesù, lei da sola fa il contrappasso estetico dell'intero stabile.
Ggghhh...
Giuda!
Sì, padrune?

Dicevo, accingendoci questa mattina a controllare il beta, notavo il solito difetto di grana dell'immagine, il cosiddetto rumore video. Per chiarire, o almeno per provarci, è quando vedi un'immagine in digitale su schermo LCD e ti sembra che le pareti, il cielo, insomma le superfici larghe, perché è lì che si nota, 'vibrino' in qualche modo. E se le guardi da vicino o togli il colore col bluescreen vedi che l'informazione dell'immagine (pixel) non è stabile, ma varia velocissima in un intervallo di definizione breve.
Mah.
Chissà se avete capito.
In questi casi, visto che mi è stato detto che i beta di legge "devono avere la qualità buona per proiettarli al cinema Trevi", mi rivolgo sempre a Tonino, il tecnico, per avere un parere. Il 90% delle volte o lo placco quando scende a pranzo, o mi tocca portargli su il beta - ed è una scarpinata perché la strada corta è chiusa per lavori. Il 50% delle volte che lo placco a pranzo mi tocca comunque portarglielo su dopo, vabbè...
Quindi Tonino viene, lo vede, e mi dice che secondo lui è ok, e che quella è la grana della pellicola.
Ora, io lo so che quando uno gira in digitale poi spesso fa riversare su pellicola per poter far girare il tutto nelle sale che non sono attrezzate per il digitale (in Italia siamo ancora belli che indietro). E che appunto si fa una cosa che si chiama digital intermediate proprio per sopperire alla mancanza di una pellicola negativo da cui stampare una copia positiva. Però la questione della grana della pellicola su una cosa che era digitale prima ed è digitale poi, non mi tornava. [Ora che me l'ha spiegato sì, chiaro]
Ad ogni modo, Tonino dice che va bene, ma, come fa sempre, aggiunge qualcosa che gli tenga il piede in due staffe: dice che andrebbe sentito chi ha controllato la pellicola, se c'è, per sapere se c'è la stessa grana.
Deduzione: se anche sulla pellicola è così è evidente che ci dobbiamo tenere questo com'è perché meglio non può esser fatto. Deduzione successiva: se sulla pellicola NON è così, allora è un problema del beta che va rifiutato.
Se la prima è sempre vera, la seconda non è detto affatto che lo sia.
Ok, le pellicole le controllano in Rotonda.
Quindi chiamo il 200, che è un numero comune (nel senso che c'è un telefono solo in mezzo a una stanza e il primo che arriva risponde).
Mi risponde Raffaele, cui espongo il problema.
Mi passa Daniele, cui specifico il problema.
Daniele mi dice che mi farà richiamre da Franca.
Meno male che oggi Fulvio non c'era, sennò mi passavano pure lui.
Parlo con Franca, che ha controllato il film ieri.
Non so perché, da quelle parti se uno ti chiama per chiederti un parere o qualcosa, sembra che abbiano paura tu stia facendo la tara al loro lavoro. Per carità, non credo sia coda di paglia - spero - quanto piuttosto una sorta di ansia da prestazione.
Un po' come il panico che mi prende quando tipo mi arriva un messaggio inaspettato da una che mi piace e mi manda un po' nel pallone. E non sto facendo nessun riferimento ad Alessia di recitazione e stamattina e il fatto che ha finalmente visto "Il labirinto del fauno". E che ci ho messo tre ore per darle una risposta idiota. Il panico dell'evento imprevisto che ti manda in palla perché pensi che devi riorganizzare gli schemi, sennò non riesci a controllare la tua vita. Un po' come quando rispondi a Borislava che il caffè l'hai già preso e lei fa una faccia stupita di rimbrotto che pensi proprio ch'è deliziosa e tiri fuori in un nanosecondo la scusa più plausibile che ti viene in mente, e certo non le dici che andarla a pescare nell'ufficio di comunicazione davanti ai colleghi ti mette un pelo a disagio - specie considerato che un suo collega è Americo che è stato per un anno e mezzo il mio collega in videoteca.
Comunque, Franca e io restiamo d'accordo che poi magari passa e dà un'occhiata al beta.

In realtà Franca mi becca verso la fine del pranzo e le chiedo la cortesia di aspettare il tempo di caffè e sigaretta. La sigaretta, tra l'altro, viene consumata in 'fretta' causa noiosissima chiacchiera con una collega.
Però, quando mi libero, Franca sta chiacchierando con qualcuno quindi mi raggiunge successivamente, quando c'è un po' di trambusto; e le tocca aspettare ancora dieci minuti perché non riesco a trovare il beta da farle vedere perché non so dove il Viaggiatore evocato da Gozer il gozeriano l'abbia messo. E di lei non c'è traccia.
Alla fine lo trovo, proprio un istante prima che il Mordiroccia faccia ritorno.
Morale della favola, Franca sta già scalpitando, dando segni d'impazienza, quando glielo faccio vedere.

Il beta.
Digia... il beta.

Purtroppo per me, cominciamo a guardarlo mentre è presente Ferdinando, che doveva affittarsi un dvd.
Ferdinando è un collega che si occupa del magazzino attrezzeria per gli studenti. Pertanto è patito di tutto ciò che riguarda macchine da presa, formati, televisioni, proiettori, eccetera eccetera, ed ama informarsi su tutte le novità eccetera eccetera. Metteteci anche ch'è stato addetto al telecinema tempo fa, e che somiglia a 'Doc' Emmett Brown, è il quadro è fatto.
Franca, chiede dove sia il problema.
Io cerco di spiegarglielo e lei, con aria a metà fra chi si sente giudicato e chi è un serio professionista che scruta lo schermo con occhietti di falco (com'è), sostiene che le sembra tutto normale non capendo affatto quello che dico sulla grana della pellicola e il rumore video. Ora: è vero che lei è espertissima di pellicola, ma di video?
Animato da sacre buone intenzioni, Ferdy s'intromette nella discussione e comincia a dire che potrebbe essere lo schermo LCD a "friggere" (questo il termine tecnico che non ricordavo) l'immagine, e che dovevo visionarla su di un televisore a tubo catodico. Come, guarda caso, quello a fianco. Come il buon 'Doc', si mette a smanettare sul retro cercando di collegare i due apparati tra loro, mentre Franca sostiene che allora andrebbero buttati tutti i beta digitali perché la qualità è quella.
Il che mi urta un pochino perché a) se Ferdy vede che l'immagine frigge mi dà ragione e b) ci sono dei beta digitali che ho visto che questo problema non me lo fanno.
Franca se ne va, ed io rimango con Ferdy che armeggia con lettori, schermi e televisori, più i cavi che si è andato a prendere in magazzino.
Ferdy sposta i supporti che reggono i televisori, sposta i televisori, scambia cavi in uscita e in entrata, armeggia con le postazioni come un alchimista dell'immagine video. A un certo punto solleva il ripiano dello schermo LCD, il quale, non essendo fissato, ma poggiato sul supporto, rischia di fare un volo verso il pavimento. Lo teniamo in due evitando una stronzatina come duemila euro di danni.
In tutto questo, il televisore a tubo catodico pare se ne sbatta e mostra solo uno schermo nero.
Daccapo: si rismonta tutto, si risposta il tv, lo si inclina, si reggono il lettore dvd e vhs che ci stanno appoggiati sopra, si smadonna contro chi ha progettato l'acquisto di questi bei mobiletti che reggono gli apparecchi ma non consentono di vedere una cippa di minchia delle scritte sul retro sopra le prese dei cavi, e a volte neanche di riuscire a imbroccarle con lo spinotto.
Dopo un lungo patire, Ferdinando si accorge che in mano ha un cavo composito, mentre il monitor LCD prende il segnale SDI.
Arismanetta e aricambia, sbuffa e spingi, alla fine collega composito e composito.
Niente. Schermo nero.
Inarrestabile come Emmett Brown, Ferdy continua a smanettare, mentre io comincio ad augurarmi che questa sorta di supplizio abbia presto fine, perché c'ho altro da fare. Comincio ad odiare quel beta, e il momento in cui non ho fatto spallucce e detto "sti cazzi".
Ovviamente, alla fine avevano ragione Tonino e Franca e non avrei fatto un soldo di danno a infischiarmene. Ma non è finita qui.
Quando tutto sembra congiurare contro di lui, tutto entusiasta di confrontarsi con un problema reale invece di stare a muffire senza far niente (in questi giorni per la scuola è vacanza), e persino il component si rifiuta di diventare composite [per i non nerd: tale cosa è impossibile], si ferma un attimo; scopre che il lettore beta ha un'uscita video normale, stacca il cavo d'uscita dal lettore dvd, lo attacca.
Il tubo catodico manda immagini.
Alzare il braccio, staccare spinotto, inserire spinotto. Non ci voleva nulla di più.

L'immagine è fortemente differente, e ci fa anche rendere conto che sul catodico le tonalità di colore danno sul verde, mentre sull'LCD è rosso, verso il magenta. E "frigge" anche qui. Si vede di meno, ma c'è.
"Urrah! Vuol dire che allora il problema è del beta!?"
"...certo, potrebbe anche essere il lettore..."

-__-

Dopo aver perso mezz'ora per ritrovarsi senza certezza, porto il beta su da Tonino.
E qui scatta la vera lezione: banale, col senno di poi.
Con l'esempio pratico di una pellicola che sta riversando, grazie ad uno split-screen che fa vedere prima e dopo il noise reduction, finalmente comprendo che da qualsiasi materiale tu sia partito, una volta che vai sulla pellicola l'immagine acquista grana. E' inevitabile. Nonostante sia nitidissima, c'è effettivamente una... 'pastosità' (?) dell'immagine, una corporeità tipica della pellicola.
Quella che in quest'era tecnologica definiremmo 'perdita di informazione'.
Se poi da questa fai il riversamento su beta, te la porti appresso e non puoi farci niente - noise reduction a parte. Però, col noise reduction perdi in definizione, perché ovatta un po' tutto.
Quando il riversamento lo fai in digitale, semplicemente, vengono tradotte in informazioni presenti anche quelle che, sulla pellicola, sono informazioni assenti: in pratica, il segnale convertito in digitale riporta anche quella che è la grana, convertendola nell'effetto frittura di cui sopra, che altro non è che la traduzione della grana in, appunto, rumore video.
C'è un limite al rumore accettabile, e questo beta era dentro quel limite.
Beta accettato, pratica archiviata.
Come riuscire a distinguere tra quello 'fisiologico' e quello 'a cazzo', è un altro paio di maniche.

E qui veniamo a The Big Bang Theory.
Per me il capitolo è chiuso, e me ne vado al bar in pausa caffè.
E vedo Ferdinando tornare alla carica con vicino un ragazzo, che non guardo bene.
"Dov'è quel beta che frigge? Volevo farglielo vedere..."
"Guarda sono in pausa caffè, mi fumo una sigaretta e poi ve lo faccio vedere..."
Però, per evitare a lui inutili elucubrazioni, provo a spiegargli quello che mi ha detto Tonino - in fondo anche per vedere se un po' ho capito, perché di certo non son io che posso dare lezioni a lui.
Ed ecco il miracolo: il ragazzo parla, ed ha una voce che adesso non vi so descrivere, ma di quelle che uno suppone una socialità infantile un po' travagliata, di quelle che t'immagini gli amici alle medie che lo prendono per il culo.
Lo guardo meglio.
L'unica cosa che riesco a notare, oltre ad un difetto dentale, è che è il ritratto perfetto del NERD - e stavolta forse dovrei anche aumentare la misura del carattere, oltre che metterlo in maiuscolo.
Cominciano a scambiarsi pareri ed opinioni su quello che può essere, ed io cerco di asserire quelle due o tre cose che ora so sul riversamento del materiale, grana della pellicola e quant'altro.
Ma cominciano a parlare in gergo tecnico, cominciano a volare le prime sigle.
Io, ho la netta sensazione di essere in una puntata di Scrubs, nel momento in cui J.D. si astrae e la sua voce narrante osserva la scena dall'esterno. Cerco silenziosamente e lentamente di scivolar via e guadagnare l'esterno, ma il tizio si accolla e continua a parlare, costringendomi a fingermi interessato, annuendo ogni tanto.
Per me parla arabo - vi giuro che non sono in grado di ripetere i termini tecnici, l'ignoranza di cui fa sentire una parte di me un perfetto coglione, con cui ha infarcito il discorso: roba tipo CCD, che suppongo non stia per Centro Cristiano Democratico. Quando colgo un frammento di conversazione non in tecnichese, sta dicendo che ha ventiquattro anni.
Commetto l'errore ingenuo di ricordarmi di quando ventiquattro anni ce li avevo io, corredando il pensiero con un'espressione consona.
Jimmy Neutron equivoca, e mi risponde una cosa tipo
"Eh, lo so, quando dico che ho ventiquattro anni la gente si spaventa".
Detto nel senso del pavone, ragazzi.
Tradotto per noi: "ho solo ventiquattro anni e guarda quanta roba so".
Credo di averlo guardato passando da J.D. al dottor Cox in buona giornata, un misto tra "oh mio dio guarda cosa ho di fronte!" e sincera compassione per una vita sprecata, pensando come lui che in fondo può sostenere una conversazione finché questa non gli impedisce di godersi la sigaretta, la panchina, il verde prato di fronte e l'aria di primavera.
A quel punto è arrivato Ferdy, e la conversazione è passata decisamente su di una lingua aliena fatta di sigle consonantiche e telecamere, videocamere, riversamenti, standard, ultime novità, sistemi di compressione Blu Ray montati su periferiche di acquisizione audiovideo (videocamere) che appena uscite sono ormai obsolete.
Ho mantenuto la mia faccia sorridente, mi sono gustato il prato e la sigaretta, ed ho rivolto un paio di sorrisi accondiscendenti verso di loro ogni tanto.
Ero dentro una puntata live di The Big Bang Theory, e mi godevo lo spettacolo in poltronissima.
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GrimFang