L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

lunedì 30 giugno 2008

Un evento medievale colorato come un giullare!

E anche l'ottava (!) edizione di Ludika è in archivio!

Ti accorgi del tempo che è passato da quando la manifestazione era a Piazza del Gesù e non a Piazza S. Carluccio, nel 2000, in cinque gazebi dalle pareti di plastica e non su banchetti di legno e in giro per le vie del centro storico (per non tacer del mitico chiostro di San Carluccio!) nel momento in cui vai a mangiare al Labirinto e ti rendi conto che il diciottenne che ti serve ai tavoli era quel bimbo cicciottello che, alla fine di quella lontana prima edizione, ti guardò tutto serio e compito e ti chiese se quella manifestazione l'avrebbero rifatta, perché
"è l'evento più bello che il comune abbia finanziato da anni".
E vi giuro che la disse anche più complessa e forbita di così.
Adesso non è più il paffutello sindacalista in erba di allora, e nemmeno Ludika 1243 è più la stessa. Più grande, più conosciuta... anche se una tipa ha contattato l'organizzatrice della manifestazione, Serenella, per chiederle come mai non ci fossero notizie sul sito riguardo all'edizione di quest'anno:
"Ma come, ci sono!"
"No, ho guardato: non c'è nulla su Ludika 1244."
Per fortuna la gente è sempre la stessa. ^__-

Più grande, sempre colorata e... meno finanziata.
Quei pulciari del comune ci hanno messo solo mille euro. Immaginatevi le spese che può avere una manifestazione di piazza di quattro giorni come questa e capirete da soli l'entità della micragnosità di certa gente.
L'impressione è quella che, una volta tagliati i fondi per una qualche ragione fondata un anno in cui ce n'era (forse) davvero bisogno, abbiano visto che Ludika era venuta bella comunque. E allora hanno preso il vizio: perché dare due lire se se la cavano bene con una? E via via, ogni anno si stringe la cinghia, sfruttando la nostra paura di non poter fare la nostra bella fiera medievale. Tanto, i maledetti bastardi pensano che se Ludika muore, che sia per un anno o per sempre, potranno sempre fare altro, per poi ricominciare col giochetto della cinghia pure con loro.
E dire che dopo la fiera Il Corriere di Viterbo ha scritto una mezza pagina di elogio alla manifestazione... magari un po' troppo 'lirico' per essere giornalismo, ma molto positivo.
Così, ogni volta che guardavo il maxi-gonfalone di Ludika con lo stemmino del comune tra i 'patrocinanti' mi veniva da vomitare e m'andava la saliva di traverso.
Anche perché una delle cose che più amo di Ludika ogni anno, ce l'hanno negata.
Case Rosse, un casale poco fuori Viterbo che ogni volta diveniva il nostro rifugio nel verde. Un accampamento di giullari festanti più ospiti variegati che proprio in quell'occasione si poteva conoscere (alcuni hanno avuto la fortuna di farlo anche in senso biblico), un luogo che ci veniva consegnato con tanto di chiavi e che restava esclusivamente nostro dal pomeriggio, quando i "minori a rischio" finivano la loro mattinata di campo estivo col loro educatore. Le virgolette sono sia perché il rischio, visti i minori, al massimo è nostro, sia perché rischiano a frequentare un simile pezzo di cazzo.
Una merda umana che non ci ha mai sopportato, fascista (nei comportamenti se non nella politica) fino al midollo dell'animo (una volta quei minori ci salutarono al grido di "Duce! Duce!"), un uomo (lo definisco tale solo per decenza) che gode nell'esercitare il proprio potere e che non vedeva l'ora di potersi permettere di sbatterci la porta in faccia. Beh, l'assenza per ferie di un assessore che poteva impedirglielo gliel'ha consentito questa volta, costringendoci a dormire per terra nei locali di S. Carluccio, coi bagni sì, ma senza doccia.
Privati di quella moltitudine di stanze, di uno spazio per le prove dove non rompi e non ti rompe nessuno, privati del nostro mitico spazio di rifugio, di riposo. Della nostra tana.
Niente gazebo in legno all'esterno. Niente notti sdraiati sul prato a fumare, chiacchierare e guardare le stelle. Niente salone comune con la playstation di Vania a giocare ai videogames o a vederci i dvd fino alle quattro del mattino...
C'è toccato dormire per terra a S. Carluccio, senza docce.

Capirete che, con simili premesse, tutto cominciava male.
Già che ti muovi da Roma con un caldo impossibile e diverse ore di ritardo sulla tabella di marcia perché ti devi ancora fare lo zaino (e scordi puntualmente qualcosa: quest'anno è toccato al pigiama - e 'sti cazzi, mutande e maglietta vanno benissimo e anzi possono persino dimostrarsi funzionali nel caso qualche fanciulla dorma da noi [=)P] - alla custodia degli occhiali, e un altro paio di cose) e hai davanti la prospettiva di un viaggio in solitaria fino a Viterbo...
Già, e a macchina vuota, perché le cose da prendere a teatro le doveva prendere Gabriele, ma la macchina poteva servire su nel caso ci fossimo smistati presso abitazioni altrui pur di farsi una doccia... e visto che Claudio saliva con Erika, e Federicone con la sua, io ero l'unico altro a salire con una macchina di mercoledì. Valentina sarebbe potuta venire con me, ma alla fine ha deciso di salire con Bober, che andava con più calma.
Ovviamente, poi, salire di mercoledì aveva la prospettiva implicita di mettersi a montare la manifestazione: fare i panchetti e le strutture per i banchetti di legno che servono ai commercianti per la vendita; coprire la segnaletica stradale; abbellire la piazza, montare lo stand gastronomico e tutti i tavoli... Venendo dritto dritto da una giornata di lavoro nel periodo de fuego delle richieste urgenti per il festival del cinema di Venezia (a proposito, quest'anno non ci vado) era una prospettiva davvero esaltante! ^_-
Così, già partivo sfavato, come tutti gli anni.

Arrivo verso le nove e mezza, e trovo qualcuno in tana ("La Tana degli Orchi", la ludoteca di Serenella e Claudio, che con noi di Elish e La Roccaforte organizza Ludika); gli altri sono a cena al Labirinto e li raggiungo.
Nota a margine, ci sono lavori in corso sul palazzo nel vicolo della tana e la pizzeria Il Monastero (pizza enorme e buonissima) è chiuso - e questo mette ulteriormente a male la prospettiva.
Decido di non mangiare, ma poi ordino una pizza anch'io, perché l'appetito non vien mangiando, bensì guardando gli altri mangiare; e mi godo la presenza, l'amicizia e la simpatia dei giovani Ludykantes (il gruppo teatrale di Viterbo parallelo al nostro, sempre con Vania regista) e no. Sono cresciuti a forza di edizioni di Ludika e, detto fuor di denti, sono bravi, mannaggia a loro. Quasi bravi quanto noi. Magari su alcuni aspetti anche di più.
Ma sono e resteranno sempre "L'ultimo anello della catena alimentare dei giullari"! ^__^
Almeno finché non verranno sopravanzati da un qualche altro nuovo laboratorio che li spinga più in alto!
In particolare, mi godo la presenza di Polpaccini, il mio clone ufficiale.
Io e Max abbiamo diverse cose in comune, e mi ha scelto come 'maestro'. Mi sono adeguato e l'ho preso sotto la mia ala come discepolo. Furbo come una faina, logorroico come il sottoscritto, magro tanto quanto anche se mangia come me alla sua età, cioè come un bove, ha passato la serata a risolvere il cubo di Rubik sotto i nostri occhi invidiosi spiegando come si tratti solo di schemi algoritmici più o meno complessi applicati in ripetizione... mentre noi ricordavamo di quando lo smontavamo o provavamo a staccare le etichette per attaccarle poi tutte giuste e dire che l'avevamo risolto.
Grazie al cielo quella sera non si è montato nulla e siamo andati a dormire a Cura di Vetralla da Serenella. O meglio, nel camper di Serenella, dove ci hanno raggiunto Vale e Bober. Sei posti, sei persone.
Ci avevo già dormito nel camper, e sapevo che la mattina col sole diventa insopportabile. Perciò, visto che non mi sentivo proprio al 100%, mi sono preso un posto vicino alla finestra, sospettando che avrei dormito con Erika o al massimo, come ventilato poco dopo l'arrivo, col Cianna. Ma per una serie di giri e rimpalli è finita che ho dormito con Vale, Erika con Cianna e Federicone e Bober da soli sui posti "a castello". Infatti, questa disposizione tattica serviva meglio a tante cose, tra cui quella di provare a isolare i russatori, problemino che non avevo calcolato.
Purtroppo.
Fiaccato, stanco, maldisposto, di umore non proprio entusiasta e felice, con la pizza sullo stomaco (nonostante ne avessi passata a Fulvio, giovane colosso, quasi un quarto) e la necessità di andare di corpo inibita dalla compresenza in spazi ristretti dalle pareti non acusticamente isolate, e con in più quest'ultimo pensiero di una piacevole notte davanti, mi accingevo a provare ad addormentarmi quando mi giungeva la notizia che - dovendo Serenella trovarsi a piazza S. Carluccio la mattina presto per ricevere un fornitore - ci si sarebbe dovuti alzare presto. Tanto più che ben tre persone su sei stavano mettendo le sveglie, attrezzi infernali che generalmente detesto.
Così, immaginando il concertino di ben tre apparecchi digitali non in contemporanea, ma sfalsati alla giusta distanza che passa tra la veglia e il sonno, come sempre accade per farti rodere il culo meglio, mi sdraiavo alla ricerca del sonno prezioso.
Ma ti pare che cinque amici in un camper per passare la notte possano starsi zitti? Senza contare che Federicone ogni volta che si muoveva faceva oscillare tutto il veicolo. Così, solo verso le due c'è stata la buonanotte reale.
Freddo.
Spiffero dalla finestra che da piacevole diventa fastidioso, considerata anche l'occlusione intestinale e il processo di digestione probabilmente ancora in corso. Vince la stanchezza, anche grazie alla previdenza del sottoscritto che si era fatto dare una coperta oltre al lenzuolo.
Di nuovo freddo, non so che ore sono, ma dev'essere proprio un giro di vento fetente che mi ghiaccia il braccio sinistro. Per fortuna non russano, mi dico.
Erika emette un ruggito da tirannosauro.
Potevo starmi zitto anche col pensiero, mi dico.
Per venti minuti, saranno le quattro di mattina, impossibile addormentarsi. Guardo con odio la zona dove dormono Erika e Cianna e penso "Ma come!? Cianna prima di andare a dormire ha detto che lui uccide chiunque russa!!! E ora che fa, non si sveglia nemmeno? Strozzala, strozzala! O almeno sveglialaaaa!!!".
Alla fine svengo, e cedo di schianto ad un sonno per nulla rifocillatore.

La mattina dopo sveglia presta, ma in fondo anche presa bene, contento di essere ancora in grado di reggermi in piedi.
Si va a Viterbo, e mentre ci organizziamo a piazza San Carluccio colgo un frammento di conversazione di Serenella, che si lamenta perché i fornitori che aspettava non sono venuti. "Andiamo bene", mi dico... E già immagino la gente che non può mangiare perché non c'è niente, e protesta... O perlomeno l'apertura posticipata della taverna medievale, con tutto il danno economico che comporta.
Si comincia a lavorare, ci sono i pali da montare per i banchetti d'esposizione, ma... Valentina, che è quella che da anni aiuta a fare nodi e legacci vari in queste occasioni, nota che molti - fate conto il 65% - di quelli già montati il giorno prima non vanno bene. I nodi sono deboli e addirittura quelli della struttura più difficile - cioè lo stand gastronomia, sotto cui c'è il grande braciere e i fornelli - hanno ceduto di una decina di centimetri. Imprecando e mettendo su il muso cattivo che ha Vale quando è contrariata da qualcosa, si comincia a rifarli; ed io le do pienamente ragione, perché se anche solo uno di quei pali cade i danni sarebbero comunque fastidiosi. Uccelli per diabetici, praticamente.
Pensa la scena se cede il piano in cui sono esposte in vendita delle sculture di terracotta.
Quindi si comincia a disfarli e rifarli più stretti.
Ma arriva Omar, che su queste cose magari è più spiccio e vede solo il fatto che così tutto il lavoro è rallentato e rischia di non esser pronto, e magari gli rode anche il culo che si stia rifacendo il lavoro che lui ha fatto il giorno prima perché non va bene. Scatta la polemica, e vola veleno tra Omar e Vale. "Di bene in meglio", mi dico...
Lucio, gestore del pub che ogni anno vende la birra in piazza col suo stand, nel frattempo aveva chiesto di allacciarsi col frigo dentro al chiostro perché fuori non gli avevano fatto l'allaccio di corrente. E già questo... Ma come se non bastasse, lo sento dire a Serenella che è passato dai vigili per non so quale questione ed ha scoperto che i permessi di occupazione del suolo pubblico ancora non sono arrivati, per nessuno.
NERO, immagino dietrologicamente (sapendo già la questione dei mille euro del comune) chissà quali complotti per mandare in vacca Ludika da quest'edizione. Anzi, già avevano cominciato da quella prima. Comincio ad essere avvelenato, e a sospettare che sarà la peggiore edizione di Ludika da quando esiste. "Che altro può capitare?!", mi dico... Ingenuo.
Vale e Omar si piccano di continuo, e in tutto questo, mentre noi ci smazziamo con corde e pali di legno sotto al sole, Erika se ne sta seduta all'ombra a leggere un libro. Ora, vabbè che è pigra ai limiti dell'indicibile, ma questa era piuttosto smaccante. Ad ogni modo, sapendo benissimo che tra pali e corde lei è come un pigmeo tra i watussi, non dico niente perché se è costretta a fare una cosa la fa anche male perché le rode, e ci mancava solo questo.
Solo che a un tratto le squilla il telefonino, mentre noi siamo alle prese con un rognosissimo palo centrale dello stand gastronomia, e praticamente siamo in otto minimo a reggere tutti gli altri pali della struttura mentre Valentina rifà il nodo, e la sentiamo rispondere così:

"Ah, ciao! ...Siamo qui a San Carluccio che stiamo lavorando"

Sedici occhi l'hanno guardata voltandosi all'unisono.
"STIAMO?! ...Erika!"
Mi aspettavo una valanga di risentimento, odio, veleno, altri cazzi che non c'entrano niente ma che colgono l'occasione per venire fuori. Soprattutto da Valentina, che si stava facendo un culo quadro ed ha trascorsi di veleni, rivalità e risentimenti con lei in passato, di cui molti a causa della di lei pigrizia. E invece, vederla che si gira a guardarla solo con l'espressione di chi dice senza parole "ma ti rendi conto della cazzata che hai detto?", mi ha dato il primo momento di buonumore della giornata.
Durato poco, però.
Perché "gira e gira e va er citriolo sempre in culo al pignarolo". Ah, la saggezza popolare!
Considerato il numero di pali che mi toccano solitamente, ho un mestiere assicurato. Qualcuno sa esattamente in che consiste fare il pignarolo? ^__^
Difatti, Mr. Murphy, che per tutta la giornata deve essersi aggirato intorno a me, aveva in serbo altre sorprese.
Scopriamo così che Erika - che stava lavorando, dice, perché Serenella le ha chiesto di studiarsi quel libro per organizzare la mostra di abiti medievali...
Piccolo inciso. La sera prima Serenella a cena fa "domani dobbiamo andare a prendere i vestiti a Lipsia". Scuoto la testa, incredulo. Ovviamente aveva detto all'I.P.S.I.A. ...
Scopriamo, dicevo, che Erika è al telefono con Vania, e che
"Gabriele non ce l'ha fatta a caricare tutto in macchina. Qualcuno deve tornare a Roma al teatro a prendere il resto."
Matematica.
Cetrioli + me = vaselina.
Conoscendo Erika, la frase suonava implicitamente più o meno così:
"Ci sono solo due macchine, la mia e la tua, quindi TU devi sciropparti il viaggio, perché sai benissimo che non ho alcuna intenzione di farlo e conto su di te perché sei mio amico [che è un bieco ricatto morale cui mi sono abituata e non lo faccio nemmeno apposta, ma quanto mi fa comodo]".
Aggravante:
"Io martedì gliel'ho anche chiesto se serviva la mia macchina, e mi ha detto di no!"
Traduzione:
"DEVI andarci tu, perché per la mistica cabala del ragionamento femminile se lui mi ha detto di no quando gliel'ho chiesto è come se lo avessi fatto, e sarebbe ulteriormente pesante per me che sono pigra fare una cosa come se fosse la seconda volta che la faccio, anche se in realtà non l'ho mai fatta."
Ho detto subito quello che pensavo, al punto nero di disperazione da cui guardavo ai futuri giorni di manifestazione:
"Ci vai tu. Dì a Vania che se torno a Roma, ci resto."

"Uh-oh."
"Lasciami indovinare: una cascata?"
"A-ha."
"Con sassi e rocce appuntite?"
"Un classico."
"E andiamo!"

Era troppo.
Troppo tutto, troppe cose che andavano male e prospettavano di andare peggio, Ludika che si affossava, l'insopportabile pigrizia di Erika, i litigi di Vale e Momar, i permessi mancanti, i pochi fondi, il ritardo palese nell'allestimento...
In fondo cominciava a piacermi l'idea di tornare a Roma e scappar via di lì. Mi sarei evitato il montaggio e l'allestimento sotto il solleone e avrei tirato il fiato da quell'aria pesante. Erika si lamenta - a ragione - che lei glielo aveva anche detto a Vania se caricare o meno la sua macchina, ma che lui aveva detto che non ce n'era bisogno. Lei fa scena, e la faccio anch'io: tanto so che alla fine ci vado, e pure volentieri, ma è anche giusto che non sembri che gliela passo liscia, dopotutto il suo è un capriccio! Dico, ci stiamo facendo il mazzo tutti per la riuscita della manifestazione, se tocca a te scendere ti tocca punto e basta: mica puoi prendertela con me, pigliatela con Vania!!!
"Io martedì glielo avevo detto se serviva la mia macchina, ma lui mi ha detto di no!"
Faccio il democratico: monetina. Chi perde scende.
Lanciamo la monetina. Vinco.
Tanto a me andava bene uguale, ma vuoi mettere?
Erika è proprio la bambina che pesta i piedi e non ci sta alla sconfitta. Dentro di me, me la rido mentre lei continua i suoi "uffa!" e argomenta ancora le sue ragioni, chiamando in causa il lavoro che sta facendo per Serenella, i costumi, e qualsiasi cosa possa portare acqua al suo mulino. A un certo punto mi risulta fastidiosa la perdita di tempo e tronco con
"Vabbè, ci vado io. Mi devi un GROSSO favore" - e vado via subito.
Dentro di me, ghignavo come un assassino, ma reputo ancora sia stato giusto così.
Sono tanto buono e caro, ma non è affatto leale approfittarsene.
Che si senta pure in debito per una cosa che avrei fatto comunque: resta il fatto che l'ho fatta io e non lei, no?
Così parto.

Fino a quel momento, l'unica nota positiva della giornata - espressione di Vale a parte - era stato il fatto che Polpaccini mi aveva presentato la sua ragazza, Frasca, new entry dei Ludykantes.
Ora, il termine Frasca (che qui sta per Francesca, ovviamente) è da tempo immemore metafora d'altro; ed in tal senso è sempre usato da Lalla, del nostro gruppo di Ludyka (quando c'è la y intendo il nostro laboratorio teatrale), che lo usa spessissimo. Non è raro infatti sentirla candidamente affermare "la frasca!" e poi fischiare mentre si indica la parte in questione con due mani. Il fatto che lo faccia con un tale candore e puro spirito infantile è una cosa deliziosa che ci fa tornare tutti più giovani; quindi non vedevo l'ora di presentare 'la Frasca' a Lalla. Allo stesso modo non vedevo l'ora di presentare Momo a Polpaccini, vista l'immensa vitalità e apertura mentale della prima e l'umore pessimista e a volte chiuso del secondo.
La sera prima gliene avevo accennato a cena, al fatto che gliel'avrei presentata:
"Tu invece" - gli avevo detto - "devi solo che aspettare di conoscere Momo..."
"Momo? Chi è Momo?"
"Una che... per definirla, una volta le ho detto 'mi piaci perché sei sorda'. E quando m'ha chiesto perché ho risposto 'perché m'immagino Dio affacciato alle nuvole, rosso in volto, che grida Lo vuoi capire che mi stai sul cazzoooo!!! e tu sotto che fischietti allegramente, stirando, come se niente fosse'."
Polpaccini ne è rimasto molto colpito.

Così, mi sciroppo il viaggio fino a teatro, mettendo l'unica colonna sonora possibile per quella giornata torrido-sahariana: l'album Aquadia, di Lino Cannavacciuolo. E i miei giocatori di ruolo si astengano dall'ascoltarlo... ^__-
Posso dire che cronometro nell'ascolto della cassetta il tempo del mio viaggio. 53 minuti circa da fuori Viterbo a teatro. Caldo bestia, io in canotta e finestrini abbassati. Arrivo che Vania mi sta aspettando - il pazzo altrimenti se lo sarebbe fatto in Ape, il viaggio - e carichiamo con calma la macchina. Dovrei laurearmi in ingegneria degli spazi di un bagagliaio, perché a parte tre stecche di legno c'entra tutto. Mangiamo un po' di cocomero e poi via, di nuovo verso Viterbo.
Stavolta fa più caldo ancora e sono dal lato del sole: ecco perché se mi vedrete mi troverete con abbronzatura post-ustione sul braccio sinistro più che sul destro. Però, almeno, ho compagnia. Si chiacchiera, la macchina è più pesante, ci mettiamo di più.
Arriviamo, e ci accoglie la notizia che Cianna se n'è andato: la sua ragazza ha fatto il botto in auto sull'autostrada, e adesso è ricoverata all'ospedale di Lucca. Restiamo di sale, in attesa di altre notizie. La sfiga, ormai, è a livelli indicibili. Vedere nero è quasi essere ottimisti.
Finiamo il montaggio (appendere la juta sulla segnaletica, alzare il gonfalone di Ludika - guarda caso abbiamo appena fatto montare il banchetto di preziosi quanto fragili ninnoli proprio dove dobbiamo provare a far passare le corde tirandole oltre la merlatura del muro del chiostro, cha alla fine proteggiamo io e Momar coi nostri corpi - eccetera) e parte la fiera.

Arriva Lalla e le presentiamo Frasca: Lalla resta stranita, suppongo le paia molto brutto che la chiamino Frasca, ma Viterbo non è Roma. Comunque, non dà il gusto che speravo, le fa troppo strano per dare adito a una simpatia così, su due piedi.
Adesso non ricordo se anche Momo è salita giovedì, mi pare di sì, comunque, quando la presento a Polpaccini resto decisamente più soddisfatto. Lui sembra stregato e i due si pigliano subito. Del resto, con Momo è difficile altrimenti. ^__^
Il nostro spettacolo è previsto tutte le sere per le 23.
Partiamo con "L'amore degli Zanni", che è lo spettacolo che portammo in scena per primo, quattro anni fa, e che è un po' il nostro cavallo zoppo di battaglia. Dico zoppo perché continuiamo a sbagliarlo, nonostante il numero di volte in cui lo abbiamo messo in scena - anche con un numero decisamente minore di gente: a via Bertani eravamo sei!
Sarà perché lo prendiamo sottogamba, pensiamo di saperlo, toppiamo per disattenzione e così via...
Ad ogni modo, quella sera siamo dopo i Ludykantes, invertendo le parti rispetto allo spettacolo di due giorni prima a teatro. Quindi dobbiamo fare supporto a loro, e riempire qualora si creino dei buchi (inutile dire che siamo rimasti al nostro posto nonostante la larga presenza dei suddetti buchi: io, semplicemente, non me ne sono reso conto in tempo), e viceversa loro col nostro spettacolo (e ci han ricambiato il favore).
Facciamo riunione e, stranamente, non sono agitato.
Ormai sono anni, appunto, che faccio Fortunino, e anche quando faccio l'Uomo della Luna, salendo su una scala ruotata da quattro 'portatori' cui affido la mia salute ed integrità fisica se non la vita, da quando una volta stavo per fare un volo d'angelo all'indietro sono più fiducioso sul fatto che qualche scossone magari sì, ma non rischierò più altrettanto. Fiducioso e ingenuo.
Vania però deve filarsi di più i Ludykantes che sono al loro battesimo di piazza.
E affida a noi il compito di fare un filaggio.
Filaggio che nessuno ha completamente voglia di fare.
Ed io rimpiango amaramente la mia insicurezza che mi ha fatto ristampare il copione prima di partire, perché ora sono l'unico ad averlo e, indovinate un po'? Il cetriolo tocca a me.
Comincio a leggere e decido di fare prima un ripasso 'tecnico' che stabilisca solo l'ordine delle sequenze di scene. Arrivo a metà, tra continue altrui distrazioni, a fatica, e vengo interrotto. Questioni di metodo: facciamo un altro tipo di ripasso, leggi proprio le battute. Ragazzi, abbiamo venti minuti. No, facciamo così... E ricomincio da capo. Arrivo di nuovo a metà, altra interruzione di metodo. E altre distrazioni, battute... Sale una presa a male epocale. Cerco di passare il copione a Gabriele, che si sta ritagliando il ruolo di aiuto regista: col cazzo che si prende il pipparuolo. Comincio a sentirmi male. Vale e Federichino litigano a bestia, con cattiveria, e somatizzo tutto quanto, come se non solo stessero litigando con me, ma come se il loro litigio fosse in qualche modo colpa mia. Adesso sì che sono nel panico.
Nella riunione dopo lo spettacolo Vania l'avrebbe definito il peggior filaggio mai visto, se mai poteva essere definito tale.
Su di me, l'avere il copione in mano m'impedisce d'esercitare la memoria, non mi sento sicuro delle battute. Le domande degli altri mi mandano in confusione; l'aver stampato e portato il copione non vuol dire saperlo a memoria e tantomeno sapere le sfumature delle parti altrui, che non ho mai recitato. In più, c'è Alessio che l'ha fatto solo una volta, e Momo che non l'ha mai fatto... Feda non ce l'ha fatta a venire, ma il problema sarà relativo e solo per lo spettacolo dei due giorni successivi.
Esco per la parata che accompagnerà in scena i Ludykantes con un nodo allo stomaco ed un terrore sordo di cosa mai possa essere in agguato.
L'ultimo cetriolo ce lo dà Vania.

Mentre sta per finire lo spettacolo dei Ludykantes e noi siamo in attesa dell'ingresso in scena, il nostro regista ha la brillante idea di non farci fare lo spettacolo lì, a piazza S. Pellegrino, con un'ottima acustica, bensì a S. Carluccio, che non ha acustica.
Lo spettacolo di cui parlo, comincia con tutti noi che deambuliamo sotto un grosso telo, steso su di una scala e sopra le nostre teste, dal quale io esco dopo l'introduzione di Vania, quando ci siamo fermati. Ve lo spiego per chiarirvi meglio la questione dell'acustica: io avevo difficoltà a capire quando dovevo entrare in scena, nonostante i rulli di tamburo, e a un certo punto qualcuno sotto la scala ha detto
"Ma quando esce GrimFang?"
Io ero già in scena da cinque minuti, ed aspettavo disperatamente l'ingresso in scena di Martino (Serenella).
^_^

E' stato un disastro.
Non ci sentivamo, abbiamo provato a far avvicinare il pubblico, abbiamo saltato dei pezzi, messo davanti cose che stavano dietro e dietro cose che stavano avanti... L'unica cosa che si salvava era l'energia. Disperata, e dettata dalla disperazione, ma viva. Non c'era tempo per permettersi di chiedersi quando sarebbe finita la tortura. E questo è stato un bene; ed è per questo che ha fatto bene Vania a spostarci di piazza, per quanto con un certo sadismo. A piazza S. Pellegrino non l'avremmo tenuto (forse) e avremmo ceduto di schianto.
Così, con la riunione inchiappettamento collettivo è finita la serata.
Annunciata la fine della giornata, chiusi gli stand, i giochi, baracca e burattini, ci siamo disposti in sala per dormire: io avevo un disperato bisogno di sonno, ed il sovraffollamento della stanzetta in alto non m'andava a genio, così sono stato l'unico - tranne forse Alessio, che s'è sistemato sul divano in sala cambio e attrezzeria - a mettersi nell'ampio salone principale. Sdraiandomi su di un materassino da mare gonfiato a mano con una pompetta minuscola per un bocchettone largo otto volte tanto (risolvendo questa discrepanza con un tappo di stoffa attorno al beccuccio della pompetta. Ci ho messo una vita.
Distrutto nell'animo e dopo questo anche nel fisico, sono andato a dormire.
E il resto lo racconto un'altra volta.
Ma non temete, come tutti gli anni, sono tornato spossato ai limiti del morto vivente, ma felice come un picchio.


GrimFang

PS: lunedì alle cinque mi capita in ufficio Angelo con una mia collega del settore produzione, perché devono vedersi un corto... quello in cui ho fatto la parte del videotecaro rapinato e ucciso. Ma non dite a nessuno che l'ho visto, che non si deve saperlo! ^__-

mercoledì 25 giugno 2008

Eeeh... Ludika... 1243...

Energie al minimo... si parte per Viterbo.
Dove appena arrivato, sudato e tremante - sì, per via dei mille scampati incidenti che avrò evitato per un pelo (che se non li evito non ci arrivo a Viterbo, no?) - non avrò attimo di remora e verrò tosto impiegato a montar banchetti e tirar su impalcature.
Starò male, già lo so, perché stanotte ho dormito cinque ore, mi sciropperò il viaggio da solo e la cena mi si piazzerà sullo stomaco. Dopodiché, visto che ci hanno negato Case Rosse, avrò un buon pavimento nell'umida Tana su cui sdraiarmi. E sul quale tornerò a stare per altre tre o quattro notti...
Ogni giorno ci saranno le prove la mattina, poi dopo pranzo ci sarà da montare la piazza, poi fare animazione, turni ai banchetti eccetera, e poi ancora pre-riunione e spettacolo alle 23:00. Senza cenare, perché poi a me mi si piazza tutto sullo stomaco.
Evviva.
Proprio quattro giorni di vacanza.
Quello che ci voleva per tornare rilassato lunedì a lavoro, magari un'ennesima volta da solo, come in questi giorni. Un prelievo di sangue pesa di meno.

Visto che la fortuna è cieca, ma la sfiga ha ventisei decimi, il cielo, il clima, il caldo, sarà inclemente. Pioverà quando non deve piovere, farà un caldo torrido di giorno e un freddo boia di notte.
Litigheremo: perché in queste condizioni i nervi saltano, e qualcuno è già saltato ieri sera.
Ieri sera...

Bell'energia, atmosfera accettabile, memoria di schifo.
Spettacolo da tre su dieci, considerando dieci quello che tutti sappiamo questo spettacolo possa essere. Vabbè, magari quattro, comunque insufficiente.
Un caldo bestia, nonostante i vestiti relativamente leggeri. Salti di copione a pié pari, ripresi dopo e collegati con salti mirabolanti - tanto il pubblico il copione non lo sa, non se ne può accorgere - ma sporcati da dei buchi di scena clamorosi...
Si potrebbe dire che quest'andata in scena se non altro ci ha vaccinati, ma nel caso potremo farlo solo dopo la prima in piazza, venerdì sera.
Già, perché domani sera siamo in scena con "L'amore degli Zanni", spettacolo di quattro anni fa, da riprendere integralmente per la memoria perché nessuno si ricorda niente: e visto che io sono L'Uomo della Luna ed affido la mia vita ai quattro che reggono la scala, rischio di brutto la pelle.
Senza contare che, oltre quel ruolo, ho anche quello di uno dei due protagonisti, Fortunino, e sono pieno di battute: 40 contro le 4-5 di media...
Meno male che l'abbiamo fatto e rifatto alla nausea, e oramai su quello ci si diverte ad andare a braccio...
Ma il vero dito sarà domenica, quando Vania ci dirà il giorno stesso che caspiterina incrociare degli spettacoli dell'anno scorso e di due anni fa. Perché faremo un inevitabile guazzabuglio!
Spero soltanto che sia proprio un gioco a incrociare e rilanciare i nostri spettacoli, così, improvvisando, da noi... Se siamo in serata verrebbe fuori qualcosa di molto, molto carino.
Ai limiti dell'eccezionale. ^__-

Vabbè, s'è fatta una certa, ed io devo tornare a casa a fare i bagagli.
Questo è il mio ultimo post per questa settimana, quindi...
Buon weekend, e ci sentiamo quando torno!


GrimFang

martedì 24 giugno 2008

Panico panico panico STOP al Panico

Don't panic.
Ok, panic.


Credo fossero le due scritte al posto di "Fasten seat belts" che comparivano ne "L'aereo più pazzo del mondo"...
Sono in videoteca e stasera vado in scena.
Ho le palpitazioni, quando ci faccio caso mi accorgo che ho tutti i muscoli tesi e sto sudando, e respiro male, ho la pappetta in bocca e mi sto cagando sotto. Non dovrebbe essere così, il lavoro dovrebbe distrarmi - soprattutto oggi che sono cicciati fuori con gran senso del tempismo "certi cazzi Mafà, che manco tu che sei del campo..." - e invece appena scatta un momento di pausa m'assale la tremarella...
Ecco perché sono qui a scrivere.
Scrivere questo blog mi rilassa; mi ricorda che le cose si susseguono in prospettiva, e riesco ad andare con la mente oltre al delirio che per me durerà fino a domenica. Oltre al caldo, che picchierà mentre monteremo i banchetti di legno degli stand. Oltre agli spazi negati, per cui quest'anno dormiremo per terra. Oltre all'immensa fatica quotidiana di Ludika, agli scazzi da stanchezza, alle incomprensioni da puntiglio. Oltre, oltre tutto questo.
Oltre all'anima de li mejo...

Ma questo blog mi calma.
Mi calma perché è e nasce come un diario, dove uno scrive, mentre scrive ci riflette sopra, lo rilegge dopo che ha scritto e scopre che, tirandole fuori su di una pagina, per essere condivise e per essere lette, senza remore, le proprie ansie e paure sono al 90% ingiustificate. Sono cose che viste così, da fuori, possono tranquillamente essere superate.
E oggi al bar non hanno neanche il decaffeinato... ma co' 'sto caldo non mi pare nemmeno il caso di prendere una camomilla... che poi m'abbiocco alla guida...
Maledetta aria condizionata: uno s'abitua alla temperatura interna e poi quando esce si becca un coccolone!
Toh, ho un gomito che mi fa contatto col piede...

E adesso si avvicina l'orario di staccare, e dirigermi a teatro.
Dove alle brutte c'è un letto per farmi una pennica - visto che stamattina sono stato svegliato di soprassalto dall'ingresso in camera di mia mamma, e visto che dormo nudo si tratta di uno zompo letterale dal sonno alla veglia per coprirmi le pudenda (non sapendo tra l'altro chi cazzarola sta entrando - tra l'altro la stessa identica cosa è avvenuta ieri) - e un boiler per farmi una pinta di camomilla.
Se c'è la camomilla.
Almeno, uscendo andesso posso prendermela con calma.

Come si dice a teatro, tanta merda!


GrimFang

domenica 22 giugno 2008

Nazionale. Senza filtro.

Siamo fuori dagli Europei.
Ai rigori con la Spagna, dopo una partita ch'è stata un mattone indigesto, tutto a piazzarsi sullo stomaco. Non tanto perché abbiamo perso - quello un po' me lo aspettavo - ma per come e con chi. La Spagna degli ultimi tempi trasuda spocchia: mai quanto i francesi, ma trasuda spocchia. Un po' come "la Spagna è il Real Madrid", squadra che mi sta sul cazzo.
Potenzialmente assurdo, visto quanto, di contro, mi piace la terra spagnola, la gente.
E poi, fatemi perdere con una squadra che ubriaca di passaggi, che ha una disposizione in campo da dio, che conosce gli schemi e si trova a memoria nei passaggi. Non con una squadra identica alla mia, stessa disposizione in campo, stessi svarioni e stessi tiri lunghi da metà campo... Cavolo, alla fine sembrava una gara di durata: siamo usciti perché eravamo quelli più stanchi.
E questo non va giù.
Anche perché, diciamolo, la Spagna ha fatto schifo.
Un gioco morto, in cui l'unica emozione era il segnale di bip dell'elettrocardiogramma che suonava ogni tanto. Spreco, spreco, spreco e brutto gioco: e poi a me, quando ci graziano di falli e di rigori (che c'erano, sacrosanti) vincere non mi piace più, mi rovina il gusto. Deve accadere qualcosa che rimetta il gioco in pari, sennò mi pare di aver barato.
E poi, avevo tanta voglia di vincere per affrontare la Russia. Quella sì che è una squadra che m'è piaciuta: ha persino buttato fuori l'Olanda, che era la mia favorita per quest'anno. E uscire con la Russia non mi sarebbe affatto dispiaciuto.
Perché la Russia è una di quelle squadre che se vince sembra che non ci crede.
"Ma che, davvero abbiamo passato il turno?"
Glielo leggi in faccia, e ti fa piacere vedere quei ragazzi felici: perché è entusiasmo vero, per una partita che non è mai vissuta come routine, una partita come le altre. Certo, anche loro avranno contratti, quotazioni che saliranno tanto più quanto vanno avanti, ma mantengono quell'aria di onestà e di franchezza, di semplicità che tanto adoro nel calcio. Hanno tutta l'aria della squadra che, se esce, se ne va col sorriso, soddisfatta di poter dire "siamo arrivati fin qui".
E in fondo è questo che è implicito nel termine giocare.
Ecco, io non me la sento di dire "siamo arrivati fin qui"; non tanto perché siamo i campioni del mondo, ed uscire ai rigori è segno di una sostanziale parità, ma perché nonostante il fair play è stata una partita del cazzo. E se c'è una cosa che adoro, specie adesso ch'è merce rara, è il fair play, che rende bello il gioco del calcio.
Quello che ho visto fare a Buffon stasera, quando risollevava gli spagnoli, quando dava pacche e sorrisi agli attaccanti avversari che fallivano o si metteva in mezzo a placare gli animi come un papà bonario con un figlio capriccioso. Quello era bel calcio.
Vederlo prendere le quattro pappine che ha preso ai rigori, invece, un po' meno. Si vede che non c'era di testa. Più stanchi, appunto.
Stanchi come me, che sono esausto, estenuato dal caldo e dal mal di testa: troppe sigarette e troppa televisione. In effetti, ho visto tutto il gran premio di Magnycourt - che mi ha dato tre belle soddisfazioni: vittoria Ferrari, doppietta con la vettura di Kimi in quelle condizioni e terzo posto di Trulli, che vuoi di più dalla vita? - ma non mi sono limitato a quello. Perché subito dopo facendo zapping ho trovato "Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova - si sospettano moventi politici" - con un titolo così lungo non poteva che essere un film suo - che non avevo mai visto e di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza (no, dico, Giannini, Mastroianni e la Loren su di un solo film), e subito dopo, a ruota, "Ricette d'amore", che avevo già visto, ma che ho sempre trovato carino...

E a dare il colpo di grazia, rendendo il mattone letale, ci si è messo il compagno di mia sorella, che si è voluto vedere la partita con me. Dovevo vedermela al pub, ma la voglia di uscire, spendere denaro e benzina (tra l'altro senza aver ripassato il copione manco oggi), m'è passata.
Ora, io non ho nulla in contrario al fatto che tu veda la partita con me, a patto che si rispettino un certo tipo di regole: la prima è capire se la conversazione che fai è gradita o meno al tuo ascoltatore. Sciropparsi tutta la partita in compagnia di uno che non guarda lo schermo, scuote la testa, e commenta sarcastico a ogni errore che facciamo... e così me la rendi un supplizio!
Tutto il tempo a dire che non ci meritiamo di vincere, che siamo una squadra che fa schifo, e "buttatela dentro 'sta palla!" e "questi ci mandano fuori, la vedo male"... sono tutte cose che so anch'io, che cacchio, ma così me le fai digerire male! Di tutte le cose proprio l'ultima che voglio è sentirmele dire ad alta voce mentre m'aggrappo a una speranza, sennò che cazzo ci sto a fare davanti al televisore?!? Ma non potevi andare da un'altra parte? Non c'è tuo figlio che piange di là (e quando è uscito la Spagna non ha segnato)?
^__^
Sentivo che non era proprio un uccellaccio del malaugurio, ma ci si avvicinava tanto. E' quando è tornato sui rigori che ho capito che avevamo chiuso. Tanta gente a inseguire una palla, l'aura negativa che spandi si disperde, ma se c'è una persona sola a tirare...
E mi sbaglia De Rossi, poi!!!
E ancora, se non capisci se la tua conversazione è gradita, almeno cerca di non coinvolgermi! E se lo fai, fallo con delle domande, curiosità, non per chiedermi conferma se condivido il giudizio che hai espresso (cioè che siamo delle merde) e sul quale so che non cambierai opinione!!!
Non puoi tenermi l'intera partita, più supplementari, più rigori a cercare di difenderli anche se giocano male pur di non sentirmi che sto lì a tifare cacca!!! Ma lasciami soffrire in silenzio, no?!?
Bah.
La prossima volta se c'è anche lui preferisco non vedermela, la partita. M'ha avvelenato il gusto.
Comprendo il tentativo di condividere qualcosa col sottoscritto, ma il calcio me lo lasci stare.
Anche perché farò di tuo figlio un tifoso romanista.

E dire che venerdì scorso ero pieno d'entusiasmo, a giocare a calcetto.
A due settimane dalla prima partita dopo anni, già me la sono cavata meglio col fiato; ho fatto un paio d'interventi in anticipo su passaggi lunghi che erano da incorniciare, le solite 'impallate' in difesa (non so come mai, ma quando contrasto la palla di rimbalzo va sempre a finire sui piedi di un attaccante avversario - questa volta era Franco), una serie di recuperi palla come mai in vita mia, gli errori che non mancano mai - mi sono mangiato un gol fatto sotto porta, con la palla che mi è passata tra le scoordinatissime gambe - ed ho addirittura segnato!
Un gol importante, quello del 3 a 3, siglato con incursione da un corner nella penultima azione della partita, quando già le squadre della partita successiva scalpitavano per entrare. E dire che quando loro avevano chiesto se qualcuno di noi poteva restare a giocare che gliene mancava uno io ci avevo pure scherzato:
"IO no, che sono a rischio enfisema!"
Ma niente da fare: ho provato ad aggrapparmici anche stasera, immaginando un gol di rapina di Del Piero - io!!! Che se c'è un giocatore che mi sta(va) sul cazzo è lui, considerato quanto detesto le prime donne che si scordano che il calcio è un gioco di squadra...
Di certo non potevo sperarlo da Toni, che stasera era un fantasma.

Almeno ieri, ho variato un po', e mi sono concesso una mezza giornata "di vacanza".
Sì, perché s'era rimasti d'accordo di andare ad Ostia a casa del Deso e Maria, a cena, e di giocare un po' a qualcuno dei giochi da tavola che mi sono aggiudicato all'Asta Nostra di Giocaroma.
"Pornstar" è rimasto nella scatola, perché in fondo mi premeva di più giocare a Lifeboat, che mi avevano straconsigliato. E poi, per quell'altro ci vuole il Digia, sennò il divertimento è a metà. ^__-
Visto che a casa era impossibile studiare il copione causa troppe distrazioni, ho fatto la bella pensata di anticipare il tutto e partire prima, così non avrei nemmeno accusato troppo lo stress del viaggio, potendomi riposare.
Dopo essermi perso per una decina di minuti prima d'imboccare la via del mare, sono arrivato ad Ostia che ero una vasca di sudore (visto che era il 21 giugno, il termometro segnava "Benvenuti in estate"). Ho messo a stendere la canotta, ma con l'umidità alla sera, quando l'ho ritirata, era uno straccio da strizzare.
Solo che, una volta lì - con Maria che se n'è andata a giocare a pallavolo a Roma (io pensavo che fossero allenamenti saltabili, invece era proprio una partita) - tra il sole, l'aria di mare... voglia di ripassare zero. E anche quando, con tanta buona volontà, il Deso ha detto:
"Dai, adesso ti aiutiamo a ripassare il copione e qualcuno ascolterà con attenzione tutte le tue battute e ti darà una mano: Luca!"
incastrando l'ignaro ragazzo di Lyra ed andandosi a fare la doccia (e Luca avrebbe fatto lo stesso scherzo a Lyra un giro di vite dopo), ero proprio io che non ne avevo testa e voglia. Erika, che poteva ripassare con me, non c'era ancora, e quando è arrivata s'è fatta una doccia e siamo usciti.
Passeggiata nutriente, direi, visto che il sottoscritto (che è un grissino, se mi metto di lato non mi vedi e se mi punti una torcia elettrica contro mi fai le radiografie) s'è scofanato in brevissima sequenza un gelato pistacchio noce e liquerizia (la noce stonava perché allappava), seguito da un krapfen al cioccolato ed un caffè. Poi sigaretta, una puntata al tabaccaio per comprare le Camel da tenere nel cruscotto e un gratta e vinci che abbiamo grattato tutti e non abbiamo vinto niente, ed infine la puntata in rosticceria per comprarci la cena.

In tutto questo, più o meno dopo il krapfen, il Deso è stato posseduto dallo spirito di una vecchia divinità greca con le alucce e in forma di puttino, il miglior amico di Pollon, per intenderci; ed ha fatto una telefonata a Sara, la sua collega, per informarsi su cosa facesse per la serata. Datosi che la fanziulla era impegnata, la cosa moriva lì.
E invece no, perché appena dopo essere rientrati a casa con la spesa, ed aver poggiato i nostri augusti culi sulle splendide sedie in tek della terrazza del Deso - e quando dico appena intendo proprio appena - la fanziulla richiamava per invitarci tutti a prendere l'aperitivo con loro. Il Deso giustamente faceva notare la storia dell'appena e delle auguste chiappe quando nuovamente quella antica divinità che poi fu anche latina, cambiando il nome con un altro che se gli cambi l'accento significa "avido", s'impossessava nuovamente di lui, spingendolo persino a sollevarsi (n.b.: il Deso s'era sciroppato il secondo troncone di trasloco dalla mattina, era a pezzi) ed a raggiungere il bordo terrazza per vedere - quasi fosse dotato di vista magica - dov'erano e se per caso era in fondo proponibile non solo a me,ma anche ad Erika, Lyra e Luca, di rismazzarsi le scale e uscire quando in realtà ci si stava già tutti predisponendo per la cena.
Il senso da ospite e padrone di casa deve aver giustamente vinto questa battaglia e la cosa è sfumata nuovamente. Si vede ch'era destino.
Però è carino che la fanziulla abbia rilanciato a sua volta.
Si vede che in fondo non ci ritiene la gabbia di matti che siamo. ^__-

Alla fine abbiamo giocato a Lifeboat, ma senza Maria che doveva ancora tornare e che è arrivata a partita iniziata. A me è piaciuto molto, ma sicuramente abbiamo tutti pagato il fatto che fosse la prima partita e che ci fosse da consultare spesso le regole, perdendo molto il ritmo di gioco. E anche qualche piccolo dubbio sul regolamento ci si è messo di mezzo. Poi, il fatto che Luca dovesse accompagnare sorella ventottenne e ragazzo all'aereoporto all'alba, mi pare in partenza verso Mallorca o similia, ha un po' troncato le gambe alla serata.
Martedì si va in scena e poi dopo a Ludika, a Viterbo; ma dopo questa settimana, di sicuro ne troveremo di tempo per giocare.
Soprattutto appena torna il Digia da Parigi!!!
Eh, già, perché mi sa tanto che come il Digia torna e viene a giocare andrà calcolato per due...

MA QUESTO MERITA UN POST A PARTE, no?

^__________^


GrimFang

sabato 21 giugno 2008

Dei nostri padri



God is an Astronaut.
Nuova scoperta, questo video mi piace da morire, seguito da quest'altro



Dei nostri padri, e dei nostri figli, direi.


GrimFang

giovedì 19 giugno 2008

Il titolo non ve l'ho detto?

Ostia!
...intendendola come esclamazione!

Senza nemmeno sapere come mi sono imbarcato nell'ennesimo progetto.
Mi spaventa, mi spaventa da matti perché stavolta ce il rischio di farlo davvero, di finirlo e di vederlo uscire fuori anche bene.
E magari di vincere pure qualcosa (sempre che non si smonti tutto ed io non perda l'entusiasmo strada facendo).
Si tratta di un corto. Soggetto mio, sceneggiatura da fare, ma stavolta mi sa a più mani (forse anche Sara, che mi ha dato la sua disponibilità), e regia mia.
Già, regia; è questa la parte più interessante.

Interessante perché, nonostante io abbia già fatto tre corti e uno spot, nel tempo passato al CSC dove lavoro - e conoscendo i registi che ci sono - mi sono assolutamente convinto di avere forse la stoffa, di esserci portato, ma di non avere le competenze.
Porca paletta, non so niente di ottiche, video/telecamere, luci, apparati di ripresa audio, microfoni, mixer... E fare un corto costa!
(e non sto messo affatto bene, se qualcuno vuole finanziarmi...)

Interessante perché è proprio curioso che mi venga in mente di fare tutto questo a cinque giorni dall'andata in scena quando non so molto del copione (oggi ho studiato! ^_^).
Una sorta di chiodo scaccia chiodo?
Ma non mi toglierà la concentrazione?

Interessante perché dopo averlo scritto e stampato in tutta fretta stamattina, subito dopo averlo consegnato in mano alle due uniche attrici, Ilaria (nel ruolo di Giada) e Anna Maria (nel ruolo di Maria), Erica m'ha preso da parte - nel senso che siamo proprio andati da un'altra parte, a decine di metri di distanza, in altro cortile - per farmi sentire il suo monologo e chiedere consigli.
E io glieli ho dati.
L'ho anche interrotta!
Ho capito al volo alcune cose che non andavano, le ho dato buoni consigli, insomma... l'ho diretta!!!
E quando stavamo rientrando nell'edificio principale ed io le ho detto dell'idea di "tornare a fare la regia" lei mi ha risposto "ti prego, devi assolutamente farlo!"...
Beh, quantomeno ti dà la carica, no?
E visto che quando sono tornato in cortile una delle due attrici m'ha praticamente detto che è entusiasta, mentre l'altra m'ha rimproverato che le ho dato un ruolo da porca solo perché un paio di settimane fa le ho detto che era vestita come "una pornodiva anni settanta alla Traci Lords", e dice che l'idea m'è rimasta in testa

...

...ed è vero, comunque alla fine la parte le piace assai.
E queste sono già basi, no? Presupposti giusti.

Allora mi son dato da fare, prima che il panico s'impossessasse di me, ed ho stabilito subito un periodo di massima per farlo: agosto, verso la settimana di ferie che posso permettermi perché il mio posto di lavoro è chiuso.
Ora che ci penso... visto che stiamo cercando delle location in cui girarlo (ci servono una sala d'attesa, un ambiente ampio per un colloquio e dei bagni), non è che tipo a studio dal Deso qualche giorno chiudono? C'è qualche posto lì da sfruttare come sala d'attesa?
Vabbè, se viene in mente un suggerimento guai a voi se tenete la bocca chiusa...
Tornando a noi, ho spedito una mail di gruppo. Ho fatto un sondaggio di massima, per sapere chi può essere interessato al progetto, e ci ho allegato il soggetto così tutti sanno di che si tratta e possono decidere se è qualcosa in cui credere o preferiscono declinare. Già è arrivata la prima critica, e questo va bene: così c'è il massimo tempo per esaminarla ed eventualmente rimodellare tutto.
Ho contattato:
Lara per le scenografie,
Wanda per i costumi,
Erika per il trucco,
Maurizio per la fotografia,
Emanuele e Federico per il montaggio e la consulenza sulla stesura della sceneggiatura finale,
Gabriele e Federichino per l'aiuto regia - in particolare il primo perché la vediamo proprio diversamente e può essere il punto di vista spiazzante che salva la giornata, ed il secondo perché oltre alla competenza (anche attoriale) può far da paciere,
Edoardo un po' per tutto, ma anche per fare la voce dell'interlocutore che non si vede (con Federichino se opto per due),
e infine Sara, appunto, per una mano sulla sceneggiatura.

Come vedete, c'è un'assoluta emergenza per quanto riguarda il suono.
Il fatto è che tutti le persone che conosco che si occupano di suono m'hanno detto chiaro e tondo tempo fa che senza soldi non si muovono: una questione di ottica professionale.
Mi rimane da giocare la carta Vincenzo, che prima di studiare suono al CSC era mio compagno all'università, ma vive a Lecce, e credo lavori anche lì...
E se c'è una cosa che ho imparato sui corti è che il buon suono è fondamentale, più che importante.

Già che c'ero - vista la splendida musica che ha fatto per "Blind Date" (porca vacca, è online!!!), che, a proposito, è stato donato in copia dvd alla Videoteca da parte del sottoscritto ^__^ - ho mandato una mail anche ad Arturo "ARZ", per chiedergli se gli va di comporre qualcosa.
Come la volta scorsa (in cui beccò esattamente tutti i cambi di scena e gli stacchi manco avesse letto la sceneggiatura trasformandola in partitura!), anche stavolta gli ho solo raccontato grosso modo la vicenda. Però stavolta non mi serve un brano unico, ma qualcosa di più vario, e poi non gli ho potuto dare la durata esatta del tutto perché ancora non la so.
Alle brutte gli mando il soggetto.

Lara m'ha già fatto sapere che il periodo in cui è a Roma e disponibile è dal 15 al 19 agosto, credo estremi esclusi.
E questo già mette scadenze.
Federico al montaggio, m'ha detto che non l'ha capito, e forse so già dove vuole andare a parare, e non ha tutti i torti. Ma proprio lui m'insegna che dove una sceneggiatura un po' langue, gli attori possono caricare in maniera mostruosa di significato.
Gab e Federichino ci stanno, Maurizio ha detto che legge e mi fa sapere. Sara m'ha detto che - causa date - sicuramente mi darà una mano telematica dall'Inghilterra.
E ovviamente, le due attrici hanno dato l'ok a patto di sapere a breve le date per organizzarsi le vacanze. Aspetto notizie dagli altri.

Infine, come se non bastasse, l'ho mandato di straforo a Stefano - che sta seguendo l'uscita del suo film nelle sale - per chiedergli se per caso, nonostante i buffi che ha, per caso è interessato a buttarci qualche soldino...
E nel caso in cui anche qualcuno di voi volesse farlo...
^__^

Ma mica mi son fermato qui.
Non pago, nel delirio di onnipotenza che mi ha colto per cinque min... or... vabbè, per un bel po' di tempo, ho anche scritto una email a Mario - che vinse un premio per un modello 3D in computer grafica - in attesa d'essere spedita non appena rimedio l'indirizzo, in cui gli chiedo...
...gh...
...di realizzare il logo animato da mettere in testa al corto.
Gliel'ho descritto per filo e per segno, ma avrò bisogno di rispiegarglielo di persona. Come l'immagino è fichissimo, ed è destinato a diventare il logo ufficiale di tutte le mie produzioni.
Il brand lo sapete già: "TerraPioggiaFuoco&Vento". Cui associare, forse, la scritta "Cooperativa Creativa", nel caso in cui legalmente comprenda che dev'essere la strada da battere.
E quasi quasi sono anche pronto a farlo registrare...
Ma la parte di me che mi vuole coi piedi per terra mi lascia fare solo al monito di "per ora vediamo se te lo fa, quanto costa e come viene, al resto pensiamo poi"...

Insomma, neanche fossi nato per la pianificazione (io!) ho già disposto le carte in tavola, in bell'ordine. E adesso devo solo aspettare, tenere sotto controllo l'evolversi della situazione e stare pronto ad agire!
Questo è quanto.

Ah, il titolo non ve l'ho detto?
Si chiama "L'Angelo e il Diavolo".
^___^


GrimFang

mercoledì 18 giugno 2008

Che scialo! ^__^

Avete presente Francesca, la mia ex-collega di lavoro?

me: ...sono tipo tre settimane che mi sciroppo la videoteca da solo, perché Americo sta male...
...sto tipo larva!
^__^
Tu come stai? (ciao!)
Inviato alle 22.10 il mercoledì
Francesca: ciaooooooo!!!!
bene
ma stanca morta
me: ^__^
siamo in due
ho sei giorni per studiarmi il copione
martedì andiamo in scena
a lavoro un delirio
e a casa niente pace
Francesca: e come fai???
:o
me: ti giuro me lo chiedo dal 28 maggio!
=D
però mi son dovuto prendere un giorno di pausa o scleravo
a casa niente pace perché dal 24 maggio sono ospiti a casa mia mia sorella e mio nipote di dieci mesi che a casa loro hanno i lavori)
c'è un supereroe che comincia con la E?
=P
Inviato alle 22.17 il mercoledì
Francesca: aspetta che ci penso
ma hai msn???
me: niet
Francesca: peccato
;)
me: sono uno sporco utente microsoft che combatte contro il passport di msn
=P
Francesca: ahahahahah
il supereroe nn mi viene
me: ma che domande, sono io!!!
^__^
Francesca: ercole? ^.^
ahahahahahahah
me: ah, vabbè, anche ercole...
Francesca: pensavo fosse uno dei tuoi rompicapo :P
me: magari, sai che da un paio di settimane non me ne mandano più
buh
quello delle citazioni cinematografiche è finito
l'ho vinto (terzo anno consecutivo, non c'è storia)
^__^
Francesca: ahahahah
Inviato alle 22.23 il mercoledì
me: sai che a lavoro m'è capitato...
mmhh...
non so se dirtelo o...
mmmhh...
Inviato alle 22.25 il mercoledì
Francesca: nn si dicono e cose a metà
;)
:P
me: Ok, mettiamola così, ti faccio un quiz. Hai presente quello in cui devi scegliere una risposta (che leggi) o l'altra (che non sai)?
Inviato alle 22.27 il mercoledì
Francesca: si?
me: bene. scegli:
a) che te lo dico
o
b) l'altra?
Francesca: o?
-.-
me lo dici
:D
me: ah ah ah!!!
era molto meglio l'altra!!!
=D
niente, è una cavolata, mi hanno dato la responsabilità di scegliere i dvd da comprare
Francesca: ahahah
me: poi loro fanno una cernita, ovviamente
Francesca: allora dimmi l'altra
me: non mi faranno mai passare tutto quello che dico...
;)
Francesca: ahahah
me: e no, sennò che quiz era?
Francesca: addirittura
ma che è successo
???
me: una TERRIFICANTE riunione a pranzo con [nome del dirigente (non si sa mai...)]
Francesca: terribile
e come mai???
me: più il fatto che il mazzo in videot me lo sto sciroppando tutto io
eh, questo lo potevi LEGGERE se sceglievi l'altra!
cioè l'indirizzo del mio blog!!!
=)
dove parlo anche di te!!! (ora che ci penso)
gasp!
Francesca: dai... dammelo
^.^
me: meno male che hai scelto la a)!!!
#^__^#
Francesca: ahahahahahah
me: cacchio, stavo per dartelo...
Francesca: dai!!!
me: naaaaaaaaa
Francesca: uffi
nn vale
me: =P
=P =P =P =P
^__^
Francesca: sadico
:P
me: eh eh eh
è un mio tratto distintivo
^__^
Francesca: hihihihi
me: ^_-
Francesca: vabbè
indagherò
:P
me: meglio
visto che nel frattempo stavo ricontrollando cosa ho scritto
e SPERO PROPRIO che non mi trovi
Francesca: nn vale
me: ^__-
Francesca: ahahahahahha
me: dai, facciamo 'sta sfida: se mi trovi ti dò sin d'ora il beneplacito a leggere e cazziarmi
anche perché un'altra mia amica con tanto di aiuti iniziali non l'ha trovato!
Francesca: addirittura?
me: (ma tu sei più sveglia mi sa)
Francesca: ahahah
me: cazziarmi se ti va di farlo; io che ne so, se invece m'inviti a cena...
;P
tra l'altro come immagine del profilo c'ho messo la tua versione south park di me
ha battuto in sondaggio quella dei simpson
(e la gente continua a entrare in videoteca e dire "quello sei tu!")
(grrr...)
ODDIOODDIOODDIOsperiamochenonmitrovi!!!
=(
(ih ih ih)
Francesca: spetta che c'ho il pc inchiodato
nn riesco a fare nulla
=(
me: eh eh eh
le mie macumbe funzionano!
Inviato alle 22.43 il mercoledì
me: cioè sto leggendo che ho persino scritto che stavo strizzando per paura che mi sbirciavi sul pc mentre scrivevo di te!!! Non ci credo!!!
^____^
Inviato alle 22.45 il mercoledì
Francesca: dai troppo divertente
lo devo trovare
me: vai, scatenati!
ti dico subito che è anonimo!
uso uno pseudonimo
Francesca: ovviamente
nn avrei mai sperato che fosse così facile
:P
me: l'ho detto che sei più furba dell'altra!
^__-
Inviato alle 22.50 il mercoledì
Francesca: confesso che però nn ho ancora una buona pista
:/
me: e io invece mi sa che ho appena controllato che ce l'hai, mannaggia
porca porca porca paletta
Inviato alle 22.54 il mercoledì
Francesca: :D
me: oh cacchio
...l'hai trovato?
0__0'
Inviato alle 22.56 il mercoledì
me: ehm, ehm, ehm... s'è fatto tardi...
Francesca: ho sempre il computer inchiodato
ma nn temere ti farò sapere
:D
me: allora nn l'hai trovato!!
=)
waaaauuuu!!!
phew
Francesca: prima o poi il pc si riprende
me: ah ah ah!!!
^___^
non t'illudere!!
ho provato a cercare il tuo con qualche chiave di ricerca e non è uscito!
=)P
Inviato alle 23.00 il mercoledì
Francesca: ahahah
ma il mio è facile da trovare
basta chiedere
;)
me: =P
l'importante è che NON l'abbia trovato
poi, se me lo vuoi dare
è un altro discorso
Inviato alle 23.03 il mercoledì
Nuovo messaggio di stato di FrancescaCogito... cogito... 23.04

Francesca: ahahaha
sono buona ma sveglia
:)
me: cogita cogita...
Inviato alle 23.05 il mercoledì
me: mi sa che tu sei estremamente discreta nel tuo blog...
Francesca: si
hihihihi
a parte il fatto che nn ho più tempo di aggiornarlo
me: mannaggia non ho molti appigli...
Francesca: e poi ho sempre avuto il dono della sintesi
:P
me: neanche mi ricordo come si chiama il tuo ragazzo...
simone, mi pare...
Francesca: hihihi
e perchè io che appigli avrei
???
un indizio a un indizio
dai è onesto
me: sì, e mo' te lo dico!!!
come no?
onestissimo
peccato che sia tu a dover scoprire il mio blog, non viceversa
=P
io lo sto facendo per puntiglio
per capire quant'è facile/difficile
Inviato alle 23.10 il mercoledì
Francesca: il mio quasi banale
;)
me: eh?
Inviato alle 23.12 il mercoledì
Francesca: mamma che caldo
me: wow, ti spogli?
^__-
guarda che cercando francesca [suo cognome] in google uno dei risultati è "centri della menopausa"
io mi preoccuperei
=P
Francesca: aahahahh
davvero
?
me: pagina 3
Francesca: controllo
me: a metà
Francesca: ma veramente io nn trovo nulla con il mio nome
me: togli le virgolette
cacchio, sarai mica su live spaces?
Inviato alle 23.18 il mercoledì
Francesca: hihihi
chi lo sa
me: ma tu devi autorizzare la gente per leggere il blog?
se è così, è inutile che cerco...
Inviato alle 23.21 il mercoledì
Francesca: si
Inviato alle 23.22 il mercoledì
me: evvabbé allora...
c'era una francescadlf.spaces.live.com ma non dovresti esser tu
ma la pagina non è visualizzabile per me, allora che controllo...
Francesca: ti aiuto
perchè sono buona
ho un nick
^.^
me: non è che sei buona, è che non si può trovare altrimenti: le pagine sono filtrate dalla ricerca
provaci
metti una frase in google presa para para dal tuo blog
vedrai che non esce
(ad ogni modo, che nick è, principessa? ^__-)
Inviato alle 23.27 il mercoledì
Francesca: ahahahah
spetta che provo
me sa che nn esce
però pure tu mi devi dare un appiglio
:)
me: eeehhh???
ma se tu nemmeno mi hai dato il tuo e comunque non esce!!!
e poi di appigli te ne ho dati fin troppi!!!
no no, la mia bocca è cucita!!!
Francesca: infatti devi scrivere
me: io ho fatto la mia ricerchina in google e sono bastati solo tre degli appigli che t'ho dato e il mio blog è cicciato fuori
no no no
non m'incanti!
^__^
?
che devo scrivere?
Francesca: ma tu sai come usarli
e poi di roba ne ho trovata
è che nn trovo il blog
;)
me: che chiavi hai messo?
Inviato alle 23.32 il mercoledì
Francesca: lupo grigio
punto nel punto
e nome e cognome
me: a parte che è punto sul punto
Francesca: si
me: e poi t'ho detto che è anonimo, direi che nome e cognome non ci sono, no?
Francesca: nn si sa mai
;)
me: beh, non ci sono
=P
meno male che sei torda anche tu!
=P =P =P
=D
Francesca: cmq lupogrigio nn è affatto originale
me: così sono al sicuro e dormo sonni tranquilli
ih ih ih
Francesca: non puoi capire quanti ne esistano
-.-
me: non è originale?
ah beh, vediamo...
Inviato alle 23.36 il mercoledì
Francesca: te l'assicuro :D
Inviato alle 23.38 il mercoledì
me: eh sì, sono in tanti a usare questo nick, terroristi turchi compresi...
senza virgolette non sono nemmeno nelle prime dieci pagine...
Inviato alle 23.40 il mercoledì
me: porca paletta nemmeno con le virgolette...
Francesca: se ti dico elish???
me: che te devo dì?
Francesca: c'entri????
:D
me: ehm, firulì, firulàààà
Francesca: ahahaha
me: brrr...
Francesca: senti 5 min d'orologio e vado a ninna
me: come l'hai trovato?
Francesca: che c'ho n'età!
sono un genio
;)
me: see e io ce n'ho due
aspetta genio
elish sono i giochi di ruolo che faccio
mica è il mio blog
=)
=P ;)
Francesca: lo so
ma ci sto girando intorno
e prima o poi troverò la chiave di volta
me: e che sei 'n avvoltoio?
Francesca: ;)
zi
me: ah ah ah
tvb
se stai andando alle ninne, buonanotte!
io l'ho sfangata che domani mattina torna americo
e la prenotazione alle 9.30 è saltata
(ho fatto posticipare l'orario alle 10.30, je l'ho fatta!)
Francesca: buon per te
io sveglia alle sette
alle otto e mezza si beggia
-.-
me: eh eh eh (scusa la ghigna, ma quanno ce vò ce vò)
=P
Francesca: ahhahahaha
cmq
visto che nn ho segreti
ti linko il mio space
che fai prima
me: non è chefaccio prima, faccio!
sennò nisba
Francesca: http://frenzy77.spaces.live.com/default.aspx
me: giusto "frenzy" te...
^__^
Francesca: dimmi se ti chiede autorizzazione che te la do
già
me: mi dici con che giro è cicciato elish?
Francesca: lupogrigio [mio nome]
:D
me: tutto attaccato?
Francesca: anzi
lupogrigio racconti blog
il primo
si
Inviato alle 23.52 il mercoledì
me: e non ti è cicciato un sito con una mia foto? strano...
Francesca: si anche
me: ah, mi pareva...
ah ah ah oddio, QUEL risultato di Elish!!!
capirai, appena letto hai capito che parlava di me!
;)
=P
Francesca: :)
senti ora vado perchè se no domani nn mi alzo manco una gru
baci
buona notte
a presto
;)
me: buone ninne
a presto
e
fammi sapere appena diventi una lettrice del mio blog!
^_-
Francesca: yes
lo firmo
;)
me: oki
^__^'
Inviato alle 23.58 il mercoledì

E così s'è conclusa la chiacchierata notturna!
E siccome lei è molto più sveglia dell'altra... che ci sta provando da mesi (ma da quando ha il ragazzo avrà lasciato stare), preparatevi a dare il prossimo benvenuto a Francesca!!!
^___^


GrimFang
(e questo nick ce l'ho solo io! ...no, maledizione, ma sono fra i primi!)

E c'arisemo

Nel senso di "ci siamo nuovamente".
Cioè, esisto di nuovo.
Dopo aver fatto le prove di teatro ieri sera con due di pressione, l'entusiasmo di un ravanello svizzero e la memoria di un paguro surgelato, oggi invece sono bello fresco e pimpante.
Avrò sfebbrato?
La pagherò in seguito?
Sarà perché domani il collega forse torna?
Mah.
Comunque sia, il 24 si va in scena, pronti o impreparati. Ed io, una volta tanto, pur divorato dal panico ieri sera, sono abbastanza calmo, nella consapevolezza totale che non so una ceppa.
Tutti sanno le loro parti meglio di me, e in parte grazie al cazzo visto che io devo sapere pure le loro.
So che non avrò tempo, so che sarò pressato, che il fine settimana sarà un inferno, che ancora peggio il 24, quando dovrò uscire prima a lavoro, andare dritto a teatro a fare un ultimo filaggio, poi in scena, poi a dormire, poi il 25 a lavoro, poi di nuovo via prima perché devo partire per Ludika... col bagaglio già preparato...
E poi via a montare palchetti, a legare tronchi con corde, e poi da subito sotto a darci giù di brutto per quattro giorni in cui saremo noi a tenere in piedi tutto e animare la piazza... meno male che per due tre giorni ci sarà il momoconforto.
Tra l'altro il 28 è pure il suo compleanno, da festeggiarsi alle pozze d'acqua termale, dopo la giornata più drastica (c'è la campale) di tutta la manifestazione...
Cavolo, quasi me le sogno adesso le pozze d'acqua sulfurea...
Gh!
E poi, tornato a casa a pezzi la domenica, vai di lunedì in ufficio!
Evvai!
Così, senza riposo. Col caldo. Oh, yeah!
La vedo nera?
...Il collega soffre assai di pressione, e spesso non viene quando ce l'ha bassa.
Voi come la vedreste al posto mio?
E meno male che non sto ancora pensando a quanti pochi soldi ho sul mio conto, al fatto che il 21 luglio vengo in ufficio e il 22 parto per Avignone... e tutto quello che questo comporta! E che devo organizzare al più presto per Venezia o decidere quest'anno di saltarla, per andare chissà, una settimana al mare, o prendermi la macchina ed andarmene un po' a girare a cazzo per castelli...
Certo, coi soldi che ho quasi quasi non mi conviene; e meglio farsi una o due settimane a Ovindoli.
Però, tutti i sogni, i progetti campati in aria...
Meno male che mia sorella & company si levano dalle palle verso il 15.
^___^
GrimFang

lunedì 16 giugno 2008

Come je sto

Accartocciato, sudato, tremante.
Un resto umano.
Sto così.

Stretto. Soffocato. Abusato.
Sono trenta giorni che dormo in un salotto. Anzi, nel mio letto, ch'è come un divano: quelli che entrano, ci si siedono tutti. Avevo una scrivania, una volta. Delle penne.
Tutte sparite. E' comparso un evidenziatore che non è mio, in compenso.
Non ho una chiave alla porta, non ho un chiavistello alla camera. Non posso chiudermi dentro, non posso chiudere gli altri fuori. I muri sono di gesso, le porte fanno passare tutto.
Il piccolo Attila ha strappato uno dei miei poster preferiti, ma sul mio letto non ci può essere arrivato da solo.
Anche oggi ero solo in ufficio. Alle 5.40 qualcosa m'ha svegliato, poi c'hanno pensato tutti dalle 7 alle 8 a fare casino in corridoio. Perché io non esisto, non lavoro, non ho diritto al riposo.
M'hanno risvegliato alle 9 meno un quarto, e addio anche ultimo quarto d'ora di sonno.
Un inferno.
Non ho un momento per me, al massimo al cesso.
Ma alle volte neanche lì, visto che per far le cose in tutta calma mi tocca aspettare che qui tutti abbiano finito e siano tra le braccia di Morfeo. Chissà se a qualcosa a che fare col suo nome la parola morfologia... forse perché nel sonno tutti cambiano faccia?
Vado in scena tra una settimana, non so un cazzo del copione.
Faccio fatica a concentrarmi, continuo disperatamente a chiedermi come cazzo facevo gli anni scorsi. Non ho più energia, la spendo tutta e non mi ricarico, non ho più testa, dovrei fare anche tante altre cose...
Ma i due computer sono qui, tutti entrano per farsi un paio di Spider o altri solitari di Windows, per controllare la posta, connettersi a internet, o fare due passi, come fa mio fratello. Il pomeriggio papà dorme sul mio letto (la notte dorme da mio fratello, per fare spazio), la sera ci si svacca mio fratello, se non c'è niente che lo attiri in televisione.
Non posso nemmeno più sdraiarmi sul mio letto, nemmeno quello è più mio.
Straniero in casa posso capire, ma straniero nella propria stanza...
Mia sorella usa tutto quello che capita e non rimette mai a posto: ha usato la mia penna usb (no dico, ma chiedere permesso prima di farsi gli emeriti stracazzacci miei?) e la mia spillatrice l'ho ritrovata in sala.

Devo correre avanti e indietro per riprendere i frammenti della mia esistenza, per ricondurre all'ordine, all'uno, tutto quello che viene quotidianamente calpestato, stracciato e violato.
Non so come faccio a reggere, tra questo, il lavoro al massacro e l'ansia di tutto quello che a breve - troppo a breve - sarò chiamato ad affrontare.
Mi sento come un motore fuso.
Impossibile fare progetti, ritrovare entusiasmi... persino la situazione economica è fallimentare.
Con tutti i soldi che ho dovuto sborsare tra anticipi del volo per Avignone, anticipi dell'affitto per LuccaComics&Games, e altri che non mi ricordo mi trovo con meno di uno stipendio in tasca e con l'orribile sensazione di aver lavorato praticamente gratis da febbraio (ovvio che non è così, ma nello stesso periodo dell'anno scorso ne avevo ben di più).
Eppure, da due, tre settimane non sono andato al cinema o a mangiar fuori che un paio di volte... Non mi sono dato alla pazza gioia. Non so neanche più cosa sia, la pazza gioia: il mio fegato si rifiuta di assecondarmi se provo a fornirgli un promemoria. Non ho più l'età, nel senso che me ne sento il peso due, tre, quattro addosso... La quarta età qual'è, quella dell'ultracentenario?
Faccio fatica persino a pensare, e mi sento debole, debole...
Talmente debole che a volte non ce la faccio nemmeno a parlare.
E questo dovrebbe dirla lunga su quanto mi sento debole.

Sono le 23:10, i pesci si spegneranno tra mezz'ora. Stasera mi sono abbioccato sul letto da dopo cena fino a dopo le dieci, cioè almeno due orette.
Sono rincoglionito ed ho un maledetto bisogno di dormire, ma domani devo arrivare a lavoro puntuale, che ho due prenotazioni. Oggi tornando a casa con una collega in metro le ho spiegato la mia situazione. L'ha definita "un incubo". E m'è venuto da ridere, ridevo e le davo ragione, e le spiegavo che quella risata era figlia del più completo esaurimento. Come la battuta grevissima che ho fatto a Ilaria senza pensarci oggi, quando le amiche le facevano spiritosi commenti su come mangiava il gelato... ed io ho fatto "Vabbè, mica lo sta mangiando così: [mi prendo la testacon una mano sulla nuca e la alzo e la abbasso su di un gelato immaginario]"
Meno male che poi si sono spaccate di risate tutte e tre, perché ho spiegato come stavo ed è risultato evidente...
A tocchi.
Buonanotte, e speriamo che queste due ore di coma non mi guastino il riposo...


Grim fu Fang

giovedì 12 giugno 2008

Embargo 2 - Ancora più restrittivo!

Sono seduto ad un tavolino di quelli da osteria di campagna, di quelli che tanti se ne vedono nei film ambientati nella bassa padana all'epoca dei partigiani, quadrati, a quattro posti, anche sono da solo. Dovrei essere nel mio bunker al primo piano, ma al momento mi trovo giù in sala mensa, con gli altri inviati di guerra.
Sala mensa...
E' una vecchia cantina riadattata ad osteria, le volte a botte e i mattoni a vista, e l'umido che non si sente per via del calore di tutte queste persone sudate ed il fumo di sigaretta. Una sorta di bettola, in cui non ti stupiresti di veder apparire Humphrey Bogart che fa il contrabbandiere in visita, o Frank Sinatra in divisa. Fuori, la situazione è critica, ormai bombardano chissà chi, da tutte le parti. Qui, la gente viene a cercare il piacere di una compagnia, a dimenticarsi la guerra.
Se non ci rimani troppo a lungo, è anche bello restare qui. Ma non è salutare: questo è un posto in cui uno deve venirci dentro e andarsene via quando è al massimo che ti piace. Se resti oltre, finirà per rassomigliare a qualsiasi altra bettola, con troppo fumo ed i suoi ubriachi. Così, quando esci fuori, nemmeno questo posto ti sembrerà qualcosa da salvare, in quest'orribile mondo.
Allora fidati, amico mio: esci quando sei assolutamente entusiasta di questo luogo. Ti darà forza e speranza per affrontare il domani. La vita fa sempre male se la vedi troppo da vicino.

La mia è una posizione privilegiata. Da questo tavolino in disparte, sul rialzo di una pedana troppo stretta per farci ballare o suonare qualcuno, osservo tutto il locale sotto di me: la bionda e riccia Melposa che ancheggia fra i tavoli facendo ondeggiare la gonna, bianca come il contrario della sua virtù, le divise marroni dei soldati, a tratti interrotto dallo scintillare dorato dei gradi. Le bottiglie vuote ed i bicchieri mezzi pieni. I piatti di coccio ancora sporchi di cibo degli imboscati nelle retrovie, ed i miseri resti di pane di quelli che tornano dalla prima linea, che l'hanno usato quasi tutto per raschiare l'ultima oncia di sugo. Una piccola salsiccia avvolta in un tovagliolo che qualcuno ha messo da parte per dopo, il mezzo bicchiere di lambrusco che un furiere solleva per brindare alla camicetta attillata di Nespasia, che lascia intravvedere la forma dei capezzoli.
Nespasia, che viene da me, mi porta il mio piccolo calice di porto - privilegio come il tavolino dell'amicizia con l'oste - poi si ferma, mi guarda stupita, poi stringe gli occhi, apprezza, e fa
"Stai da Dio."
Ci aggiunge un sorriso malizioso e se ne va.

Eh, già.
Oggi faccio davvero la mia porca figura.
Capita, che dei giorni in cui le previsioni del tempo danno pioggia di bombe e la radio passa canzoni suonate all'Organo di Stalin, mi vada di vestirmi elegante. E se questo si accompagna al restyling della mia fisionomia, divento un figo da paura. E ce lo so, che è la parte più bella e divertente. Mi metto praticamente in posa, aspettando i commenti - che, puntuali (ed esagerati), arrivano.
Non credo d'essere uno gnocco, ma quando si passa la visita medica stagionale contro i pidocchi mi s'impenna il fascino. Altri si lamentano, ma io ci godo quando ci danno giù di macchinetta.

Adoro le ausiliarie, e mi piace passare il tempo a guardarle.
Di solito è su quelle bocche quando sorridono che mi dimentico della guerra.
Prisma, Scintilla, Fatalità e Lubjana; e ancora, Magda, Iole, Eliana e Safina; e Hypni, Celios, Carmen e Luculla... Tutti nomi inventati, per le mie fate; cangianti ogni giorno come me e come loro.
Arriva Truschki, splendidamente abbronzata dal calore delle fucine di metallo per le bombe ed i cannoni, è ausiliaria in aviazione, con su il berretto kaki piegato sulla testa a seguire il flusso dei suoi lunghi capelli biondi accroccati sulla testa. Le sta da dio, quel cappello.
Si gira e mi vede, rimane di sasso.
Ci manca poso che resti a bocca aperta (giuro!). Mi fa
"Ma che hai fatto? Stai be-nis-si-mo."
E io penso
"Ma non filava con quello?"
Solo ora che scrivo mi ricordo che il 'quello' in questione l'ho visto scatenato a battere i pezzi alle nuove arrivate. Quindi Truschki è libera. Notizia fondamentale se non importante: questo pezzo l'ha rifatto di nuovo.
E come Truschki anche Moa, ed altre ausiliarie mi hanno fatto complimenti.
Mi tocca inventare i nomi, ma non i fatti!
Effetto secondario, ma non trasgressivo, dell'embargo cui sono sottoposto.
Embargo di notizie. Notizie che io scopro, perché ho buone fonti e sono un buon giornalista, ma che poi non posso rivelare: anche oggilo Stato Maggiore mi ha vietato di esporre le nuove di cui sono a conoscenza.
Oddio, lo Stato Maggiore... un Generale.
Già, perché quello che so io, stavolta gli altri generali non lo sanno.

Ma andiamo con ordine.
Giorni fa, mi si sono interrotte le comunicazioni con l'editore. Beh, a dire il vero pare che truppe nemiche abbiano fatto saltare la linea, ma in particolare l'apparecchio telefonico dell'albergo che mi ospita - questa stessa locanda da cui scrivo - ha fatto i capricci, e all'ultima bordata che c'è arrivata vicino ha anche deciso di staccarsi dal muro per protesta. Fatto sta che io, come chi mi circonda, ci siamo trovati praticamente tagliati fuori, e ormai l'unico modo di comunicare è di affidarsi al cartaceo di questa mia macchina da scrivere o farsi lunghe passeggiate fino al posto di comando dove c'è una linea funzionante.
E' stato dunque per dar seguito alla mia richiesta d'aiuto presso le conoscenze che ho tra le alte sfere che mi sono imbattuto - fresco di trattamento antipidocchi e in abito nuovo - nel Generale in questione. E sempre per lo stesso motivo, un do ut des, un apparecchio telefonico in camera in cambio del silenzio, sono stato messo a parte della notizia.
Roba top secret, roba grossa di cui siamo a conoscenza solo io e pochi altri. Uno di quegli scoop che ti svoltano la carriera. Si parla di un'alleanza, un stretta allenza, tra il Generale di cui sopra e un'esponente di una potenza straniera: roba che potrebbe dare un significativa svolta a questa guerra!
Un giornalista più cinico del sottoscritto avrebbe atteso di avere l'apparecchio telefonico in camera e poi l'avrebbe comunicata a voce al suo editore. Un generale furbo avrebbe mantenuto la promessa, ma non avrebbe garantito l'allaccio. Così ho scoperto che mi toccherà ancora attendere, forse la prossima settimana.
E nel frattempo, qualsiasi altro squalo potrebbe gettarsi sulla preda, mangiare la foglia e papparsi la notizia. E chissà che non l'abbia già fatto qualche mangialumache della potenza straniera.

...oops.
L'ho detto?
Nooo, vero?
Vabbè, tanto non l'avete capito.

Ok, insomma, io ero nude-look in testa e ben vestito, cosa che capita di rado qui dove tutti indossano le divise.
C'è tutta una serie di motivi per cui indossare le divise conviene: tanto per cominciare se ti macchi una divisa in guerra, nessuno ci fa caso. E poi, se ti sono finiti i cambi d'abito nessuno lo noterà se indossi sempre quella. Ah, sì: anche perché se indossi quella eviti che qualcuno all'altro capo della strada ti tiri una fucilata nel sospetto che tu possa essere una spia nemica.
E il Generale, dopo essersi furbescamente garantito il mio appoggio con la concessione del telefono che ancora non funziona, mi confessa candidamente che s'incontra regolarmente con un'agente segreto che proviene direttamente dalla capitale straniera, e che hanno già avviato le trattative tra di loro. Siamo ancora agli inizi, ma lui è ottimista, e senza fretta: la guerra procede stabilmente, e non c'è motivo di contare su di una conclusione a breve.
Come si dice, finché c'è vita c'è speranza.
Questa persona è alle dirette dipendenze del governo straniero e, pur se ospitata sul nostro suolo patrio - come mi ha piacevolmente esplicato il Generale, chiarendomi le idee in proposito - gode della più ampia libertà: certo, non ai massimi livelli, ma può sempre far carriera. E gode dell'autorità per concludere col Generale.
E con questa frase so di aver raggiunto i massimi picchi della mia arte sul senso.

Così, dopo aver poggiato la cornetta al suo posto sul telefono muto, ho deciso di scendere dabbasso, a farmi un bagno di gente. E a consolarmi col mio calice di porto.
La sala è piena, quasi tutti hanno in mano o poggiato sul tavolo un bicchiere di vino o un boccale di birra. C'è un gran vociare, e rumore di stoviglie, ma tutto si attutisce - o così sembra - tranne la musica. Sarà che stanno passando un vecchio classico del jjààzzzz (con la pronuncia stirata che tanto gli si addice): "Take five", nella versione di Dave Brubeck con la splendida voce di Carmen McRae... Il vecchio grammofono gratta, e fa sentire le note e le armonie che salgono a confondersi nelle volte di questo locale, dense come lo volute di fumo.
E' strano come quante volte si possa ascoltare una canzone in lingua straniera senza mai chiedersi cosa diavolo dica il testo, salvo poi chiederselo - e scoprirlo - proprio quando in qualche modo quel testo tocca la tua vita... o quella di qualcun altro, di cui non puoi parlare.
Qualcosa come perché non ti fermi ed esci un po' con me, prenditi appena cinque minuti, ferma con le giornate superimpegnate e prenditi il tempo che basta a notare che sono vivo, giusto cinque minuti... Nonostante mi sciroppi un bel pezzo di strada deviando dalla mia giusto per passare da queste parti ogni volta che ci vediamo non ci diciamo nulla, cazzo è una pantomima invece di una commedia; però so che i nostri occhi s'incrociano spesso, ed io mi sento friccicare i piedi nelle scarpe, quando sorridi quello è troppo discreto e mi mandi a casa: non sarebbe meglio smetterla di essere così educati, dammi una luce di speranza, iniziare uno straccio di conversazione adesso, non c'è problema, prenditi appena cinque, appena cinque, appena cinque...

Ma la censura alla stampa colpisce ancora, ed il Generale - quello coinvolto nello "scandalo" - è stato ben chiaro. Sapete come sono questi alti papaveri politicanti: prima fanno un'ammissione e poi se la rimangiano. Putroppo, però, ho le mani legate: lui quel telefono me l'ha concesso.
E poi, in fondo, è anche più divertente raccontarlo così.
Ooopss, pardon, NON raccontarlo così.


GrimFang

mercoledì 11 giugno 2008

'O veramente?

Dovrei stare a fare tutt'altro in questo Mom*ento, ma il fatto che Mom*o abbia aperto un blog, è cosa tutta da festeggiare!

Benvenuta fra noi, folgorata tra i folgorati!!!

Momo è l'unica, tra i miei amici, che abbia trovato il mio blog giusto... con una ricerchina facile facile su internet. A differenza di Chiara, che ci prova da un anno e con mezzi più sofisticati (s'era rivolta pure per consigli a un amico hacker), lei c'è riuscita subito e m'ha riconosciuto dall'immaginina che mi rappresenta qui a lato.
Mica ha detto niente, eh.
S'è messa a lurkare - termine tecnico che indica non il leccarsi le labbra di un orco prima del pasto mentre lo stomaco brontola in frizzante attesa, bensì il fatto di leggere post (sui blog come sui newsgroup, i forum e così via) frequentando i siti assiduamente ma senza manifestarsi.
Tranne poi godersi la mia faccia quando, come se niente fosse, m'ha citato un mio post in una conversazione...
Ovviamente è d'obbligo l'inserimento del link al suo blog tra quelli indicati qui a fianco.
Più sotto.
No, più sotto ancora, che siccome i miei sono post fiume anche solo lo spazio per l'elenco dei post precedenti mangia un sacco di spazio.

Comunque, chi è Momo?
Beh, io una volta per definirla le ho detto che mi piace immaginarla mentre il Signore, dopo l'ennesima disgrazia che le manda, si affaccia paonazzo tra le nuvole e le grida

"Lo vòi capì che me stai sur cazzooooo!!!???"

...e Momo sotto continua a stirare, sorridente, con le cuffiette del walkman nelle orecchie.

[Dimenticavo... in qualche strano modo Momo mi somiglia... siamo diversissimi ma entrambi folgorati, il che vuol dire che, forse perché ci vediamo poco, quando siamo in coppia facciamo scintille. Nessun argine può contenere le nostre cazzate! E guarda caso, il mio blog si chiama TerraPioggiaFuoco&Vento, e il suo... Arcobaleno Nuvoloso. E lei non c'aveva fatto nemmeno caso! Pure i colori delle immagini sotto al titolo, si somigliano!!!]


Oggi è stata una giornata dedicata a me stesso, cioè non ho avuto quasi un cazzo da fare.
Nel senso che, dopo lo stress della settimana scorsa e del mancato riposo fine-settimanale, avevo scientemente deciso - e l'ho fatto - di prendermi un giorno a lavoro.
Nada, chiuso, kaputt.
I film e le incombenze della videoteca sono in sciroppamento da domani, giovedì.
L'avevo pensata bene, perché ho tenuto un giorno libero dagli impegni in maniera che fosse assolutamente non problematica ...beh ...non eccesivamente problematica la mia assenza; e perché mi sono preso questo giorno proprio subito dopo le prove di laboratorio del martedì sera: tra due settimane siamo in scena a teatro, ed il copione c'è arrivato ieri, così era anche l'occasione giusta per andarsene in villa o al mare e mettersi seriamente a studiare la parte.

Del copione vi posso solo dire che ci siamo spaccati dalle risate a leggerlo e a farlo, quindi lo spettacolo promette bene.
SE riusciamo a impararlo decentemente in due settimane.

Considerato che oggi l'ho studicchiato a spizzichi e bocconi a casa e in auto mentre aspettavo di andare dallo psicologo - mi sono pure sbagliato di un'ora - potete immaginare come stiamo messi...

In più, oggi sono andato finalmente dal barbiere.
Cazzo, dopo settimane e settimane che non ci riesco o mi pesa il culo finalmente ce l'ho fatta.
E poi sono andato al più vicino centro di assistenza Tim, che mi ha mandato al più vicino centro di assistenza Samsung, che mi ha mandato il telefonino al più vicino centro di assistenza software, e lo rivedo tra tre settimane, a luglio.
Quindi signori, se qualcuno ha qualcosa da dirmi usi la posta elettronica, la rete o i piccioni viaggiatori perché il sottoscritto per la seconda volta in un anno (intendo da gennaio) è scomunicato. Nel senso di privo di comunicazione.
Simpatica cosa, nel caso dovessi chiamare in ufficio per dire che non vado.
Spero di rimettere le mani su di un surrogato funzionante di cellulare, anche perché i numeri della mia memoria stavolta li ho salvati sul pc - sempre che il surrogato se li prenda...
Non poteva che capitarmi sotto Ludika, eh?

Vabbè, vi mando un bacio, che qui è ora di mettermi a scrivere 'o veramente.
Vostro,


GrimFang