L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

lunedì 29 gennaio 2007

Il Bel Paese alle Europee (Aprile 2004)










Rovistando tra i files...

Capita di veder saltare fuori cose che, se proprio non si erano dimenticate, beh, le avevamo messe nel ripostiglio.
Questa volta si tratta di Strip, ovvero strisce comiche, di tre/quattro vignette ciascuna. Le ho realizzate un boato di tempo fa, grazie a un sito internet che si chiama Stripcreator (potete cercarlo con google, è un attimo), che fornisce la divisione in vignette e i personaggi già disegnato - in prestito da qualche striscia famosa, suppongo.
Beh, fatto sta che non le ha viste quasi nessuno, ed ora che le ho ritrovate, beh, mi sembra del tutto naturale metterle sul mio blog!
Sono datate, ma da come mi scompiscio da solo su alcune di loro, direi che valgono ancora - o sono del tutto matto. (lo so che sono matto, ma non DEL TUTTO) ^_^
Quindi, ho deciso di postarvele tutte, un po' per volta.
Chissà, anche per sentirmi dire se devo continuare oppure no...
E visto che è quasi ora di telegiornale, direi che posso partire da quelle politiche...
^___^

Buon divertimento

GrimFang

giovedì 25 gennaio 2007

Come da richiesta...

Beh, mi hanno chiesto di scrivere del mio compleanno.
Che dire?
Capita una volta l'anno a tutti quanti, e come tutte le festività "obbligatorie", cioé quelle di rito come Natale e Capodanno, è una di quelle ricorrenze dalla quale non si sfugge.
Ho conosciuto gente che non festeggiava il proprio compleanno, ce n'è. E da un paio d'anni a questa parte nemmeno a me diverte più di tanto. Sarà perché è sempre un casino radunare gli amici o - peggio - decidere che fare. Va a finire che uno preferisce una festa a sorpresa, che poi sorpresa non è. Tanto il tuo compleanno è lì, e se non fai feste quella a sorpresa te l'aspetti. E può anche darsi, assai peggio, che te l'aspetti e non arriva.
Così, visto da questa prospettiva, il compleanno ha maledettamente a che fare con la solitudine.
Non è tanto il fare il bilancio con l'età; per quello è più adatto il Capodanno, che si tira via in un momento di festa (istituzionale, quindi coincide per forza con un momento di ferie, di pausa) tutto un intero anno di calendario.
No, è una sorta di estratto conto sociale. Una sorta di riepilogo degli ultimi anni, ma senza una periodizzazione precisa, di quello che hai dato e costruito di buono con i tuoi amici, i tuoi conoscenti, i tuoi simili.
Beh, il mio compleanno non è stato dei più felici, come bilancio.
Ad esempio, gli auguri.
Sono una stronzata, concordo, un pro-forma anche se fa piacere riceverli. Ma di tutto il mio parentado, solo papà, mamma e mia sorella (da mio fratello, per chi sa, non me li aspettavo, chiaro) si sono ricordati di farmeli. Persino mia cugina me li ha fatti in ritardo. E anche qualcuno dei miei migliori amici, molti dei quali - tra l'altro - nemmeno erano presenti alla mia festa.
E qui viene l'altro lato 'dolente' del bilancio: la mia festa.
Per chi non c'era, o non lo sa, l'ho festeggiato al Teatro Ygramul (c'è il link qui a fianco), dove mi ero preparato - per la prima volta una testardaggine attiva - anche un piccolo spettacolo teatrale. Beh, per me significava parecchio: insomma, un mese intero a mandare a memoria 50 sonetti in romanesco non è poco, e mi piaceva moltissimo l'idea di festeggiare in questo modo. La nota dolente è che - in barba al panico da esibizione - è andata a finire che, invece di invitare solo pochi tra amici e conoscenti, sia arrivato ad invitare un centinaio di persone, colleghi di lavoro compresi. Tanto da arrivare a temere che non ci fosse abbastanza spazio e cibo per tutti.
Invece, se ne sono presentati una ventina. Il che, almeno dal punto di vista delle cibarie, è stato un bene (cavoli! Va bene che la festa era la mia e quella di Stefano che è nato il 18, e che la roba da mangiare per tutti l'ho fatta prendere io, ma allora visto che quasi non bastava - ed era dopo cena! - o sono io che non so proprio regolarmi o siete voi che siete delle cavallette, ragazzi! ^__-)
E qualcuna di loro, stracotta, è dovuta andar via anche prima del mio spettacolo (che per evitare interruzioni per festeggiare il sopravvenuto genetliaco di Stefano, è stato fatto dopo la mezzanotte).
Così, se tanto mi da tanto, va a finire che questo bilancio indica una bella emergenza rossa. Anche considerato che molti degli invitati assenti non han dato cenni di vita neanche dopo, e solo un paio - dei più inaspettati tra l'altro - si sono scusati molto carinamente dell'assenza (Manuel, ti adoro).
Ma per fortuna, questo è un bilancio che si fa solo per il compleanno, quando ti capita di tirarti fuori i sassolini dalla scarpa. Poi il tempo riprende a scorrere e tu, se sei fortunato, riprendi a camminare come se niente fosse ma anche un pelino più saggio. E così è capitato a me.
La vera botta è che anche l'anno prima, il 2006 - o forse era il 2005? - avevo invitato un centinaio di persone la domenica a Villa Pamphili per fare un po' di festa: acrobatica, giocoleria, capriole... eravamo in cinque. E faceva anche un freddo boia. (Capisco, dichi tu: er 17 gennajo, che pretendi?)
Però...
Del resto, le cose migliori sono quelle che arrivano inattese. O che vengono improvvisate.
Per la prima categoria, di certo è stata la presenza di Caretta Caretta, la mia mogliettina tartaruga (la casa di Ovindoli è la MIA, capito?) ^__^
Per la seconda invece è stata l'intuizione di costruirmi un po' autocelebrativamente la serata: di portarmi un paio di vhs da proiettare e di stampare - questo proprio deciso prima di uscire di casa - un po' di mie poesie e testi di canzoni.
La proiezione del mio corto 'Il titolo viene alla fine' che devo provare a mettere su YouTube, tra l'altro, ma soprattutto quella del "Nerkiopiteco's Massacre Day" (in cui ho fatto un po' di tutto, dall'attore agli effetti speciali) hanno riscosso notevole successo; e per quanto riguarda i testi, beh, tre se li sono addirittura voluti portare a casa!
Questa è, fuor di dubbio, una bella siringata di amor proprio e fiducia in se stessi.
Per quanto riguarda lo spettacolo, beh...


Il mio solito problema di ansia non me lo ha fatto godere fino in fondo, ma dev'essere piaciuto.
Con la coda dell'occhio, ogni tanto vedevo Vania sgarrarsi dalle risate mentre mi riprendeva, ma io ero troppo nel panico perché non mi ricordavo al volo dove ero arrivato o perché avevo toppato quelle due solite minuzie (due su tremila in realtà) che toppavo sempre anche quando ripassavo... o perché, usando un testo davanti a me diverso da quello su cui avevo studiato, non riuscivo a ritrovare subito il filo quando mi perdevo.
^__^
Però, è andato bene. E l'ho capito soprattutto quando Antonio e Silvano - del teatro - m'hanno fatto i complimenti. Perché mentre dagli altri magari me li aspettavo per amicizia, da loro no, ed essendo un po' attori un po' registi un po' factotum, erano un riconoscimento vero.
Ancora devo rivedermi, e studiarmi, sul nastro che hanno girato, ma la cosa - che in fondo mi aspettavo e speravo - è diventata più una curiosità professionale più che fine a se stessa.
Sì, perché mi hanno messo tra gli spettacoli di febbraio, e vado in replica.
E questo vuol dire tanto.
Anche se non capisco cosa.
Ma una delle cose più belle della serata, beh, è stato il 64 sulla torta. Già, per festeggiare due coetanei classe '75...
^__-

GrimFang

sabato 20 gennaio 2007

Cominciano tutti così...

Ovvero, perché "Terra, Pioggia, Fuoco e Vento".
[chiedo perdono sin d'ora, ma non mi accetta la 'e' commerciale]

Beh, questa espressione, per me, è sinonimo di un progetto. Uno dei tanti, di quelli lasciati in sospeso, ma non lasciati stare. E' ancora lì, da qualche parte, che gironzola, assieme ad altri progetti come lui. In particolare, con quello che gli ha conteso il titolo per questo blog: "Non maltrattate il Valhallasauro". Chissà, magari si fanno compagnia...
Di cosa si tratta?
"Terra, Pioggia, Fuoco e Vento" è un marchio. Già. Un'etichetta, qualcosa da apporre ad un prodotto. Ma, ovviamente, non può essere solo questo. No, TPFeV - chiamiamolo così che ci metto una quaresima a scriverlo per esteso - era, e chissà, sarà, l'idea di unire gli sforzi creativi di più persone.
Una cooperativa di creativi.
Pronti a spaziare su tutti i campi: editoria, design, illustrazione, grafica, ludica, artistica... senza limiti di ruoli 'imposti'. Intendo: se una persona (io, per esempio) ha una bella idea per un oggetto di design, o per una pubblicità... beh, non avendo titoli per proporla (o non sapendo dove rivolgersi) non può che tenersela.
Ma, supponiamo, se esistesse - e lui ne facesse parte - una cooperativa di creativi; qualcosa in cui fosse presente un architetto designer, o un pubblicitario. Potrebbe dare valore alla sua idea.
Almeno, ci potrebbe provare.
E, chissà, potrebbero crearsi gli spazi.
Oggi come oggi, ad esempio, la pubblicità è in mano alle agenzie pubblicitarie. A loro si rivolgono le aziende. Io non sono un creativo, e anche se lo fossi mi dovrei ammazzare facendomi un culo a stelle e striscie per arrivare a lavorare per le agenzie che contano. E dopo? Dopo probabilmente - non so con certezza - ma mi dovrei spremere il cervello al 70% su cose che non mi stimolano. Magari finendo per copiare me stesso. Ma, pur non essendo un creativo, nulla vieta che mi venga un'idea vincente. O quantomeno migliore di quelle che circolano sull'argomento (e a dare un'occhiata a zapping sulla tv, si direbbe che basta veramente poco). E allora?
Non dico che bisogna rinunciare all'idea delle agenzie, questo no. Ma questa realtà potrebbe compenetrarsi con un'altra: quella del creativo free-lance. Quello che ha un'idea buona, la propone e la vende. E poi magari fa un altro lavoro. Che ha un'idea mirata su un prodotto o una marca e non ha bisogno di un intermediario come le agenzie, che poi magari s'incaricano di realizzarla. Suppongo che ci possa essere un risparmio, in tutto questo; quello di cui sono certo è che s'innalzerebbe la qualità di quello che vediamo in televisione, considerato la percentuale di trasmissioni che occupa il messaggio pubblicitario in genere.
Stessa cosa per il design. La gente ha un gusto, e questo gusto dovrebbe poterlo esplicare non solo comprando, ma ideando. Se potesse esistere una vetrina online in cui mostrare i propri progetti, le proprie creazioni, e le industrie sapessero dove cercare, potrebbe capitare che l'idea scelta sia proprio la tua. Suppongo ci sia una diversa distribuzione della ricchezza, in questo; sono certo che ci sarebbe un aumento del senso di democrazia.
TPF&V, però, si è scontrato col muro del copyright, delle tutele economiche e legali.
Quanti soldi ci sarebbero voluti a proteggere idee magari destinate a non essere mai vendute?
E conoscendo l'attitudine al rischio delle imprese italiane, o almeno immaginandola, quante imprese avrebbero rischiato su un'idea - per quanto possa sembrare buona - piuttosto che affidarsi al solito, collaudato, vecchio meccanismo?
Vecchia italia... Così titola il Venerdì di repubblica, questa settimana.
Già.
Ma non sarà proprio perché siamo così restii ai cambiamenti?
Così, TPFeV è rimasto un sogno, ed è per questo che mi è sembrato un buon titolo per il mio blog.
Perché è un sogno di libertà, di democrazia, di cose da fare, di spinte propositive, di voglia di cominciare.
Ma, attenzione, non è solo un sogno punto e basta. No, è un sogno che è ancora possibile realizzare. E siccome il 2007 è l'anno in cui, stranamente, nella mia vita, a trentadue anni, sto cominciando a realizzare sul serio qualcosa, il titolo è forse ancora più azzeccato. E' quasi un proposito, più che un buon auspicio.
Perché TPFeV è anche creazione di giochi da tavola, e di quelli ne ho un paio nel cassetto.
E' teatro, e anche lì ho qualcosa nel cassetto - e addirittura qualcosa di realizzato!
E' musica, anche se per ora, tempo addietro, solo una mia canzone è stata musicata e cantata. Ma altre sono già partite in cerca di musica, e so che mio 'fratello' Smilzo mi farà aspettare, ma qualcosa ne caverà.
E infine, è cinema. E lì, i progetti sono davvero tanti. Dai corti ai lunghi.
E questo ci riporta al Valhallasauro.
Ma questa è un'altra storia...

GrimFang