L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

mercoledì 24 ottobre 2007

Shukkumuflutzu!!! (Küss mich)

Come prima cosa, andatevi a vedere questo e poi ne riparliamo.

^___^

L'altro giorno ho seguito questo link, mandatomi via email, e m'è uscito questo.



You are The Sun
Happiness, Content, Joy.

The meanings for the Sun are fairly simple and consistent.

Young, healthy, new, fresh. The brain is working, things that were muddled come clear, everything falls into place, and everything seems to go your way.

The Sun is ruled by the Sun, of course. This is the light that comes after the long dark night, Apollo to the Moon's Diana. A positive card, it promises you your day in the sun. Glory, gain, triumph, pleasure, truth, success. As the moon symbolized inspiration from the unconscious, from dreams, this card symbolizes discoveries made fully consciousness and wide awake. You have an understanding and enjoyment of science and math, beautifully constructed music, carefully reasoned philosophy. It is a card of intellect, clarity of mind, and feelings of youthful energy.


Non ve lo sto a tradurre, ma è una gran bella carta.
Soprattutto per me, che sono lo specchio de "L'Appeso" (anche se non proprio in questa accezione).
Che sia la volta buona di cambiar numero?
Pensare che proprio ieri sull'ultimo 'romanzo a fumetti' della Bonelli ho letto "la pigrizia è nido di violenza" (S. Agosti). Ecco, magari stessi lasciando il nido...

A proposito dei miei ragguardevoli sabati, stanno scemando. A parte il precedente, passato col Deso e Diggia a vedere un gran bel film, "Drunken Master" (che è Jui Kuen, e non Once upon a time in China, come speravo), col Deso che è andato a dormire prima della fine, come al solito, QUESTO sabato l'ho passato in compagnia di altri due vecchi amici: Trentottemmezzo e Trentotteuno.

Ma non è stato un sabato, bensì un giovedì - l'altro ieri - che mi ha piacevolmente colpito!

Tanto per cominciare, che il Diggia non venga mai più a piangere miseria perché è single e senza donne, e che noi non gliele presentiamo mai.
Sia scritto negli annali e meso agli atti!
Ha perso il diritto di lamentarsi.

No, dico: lo invito - con zero preavviso, come mi si addice e come faccio sempre - a una cena (a scrocco, capite? A scrocco!!!), con me ('sti cazzi), un mio amico filosofo ('sti cazzi, ma è filosofo pure lui quindi è quantomeno una garanzia sull'ambiente e la serata), la sua ragazza che è tedesca (e pure qui 'sti cazzi che è fidanzata e col fidanzato presente), una sua amica tedesca che poi se ne riparte (e qui invece comincia a farsi interessante, anche se c'è da contare che comunque ci sono anch'io che cercherò la mia parte), un'altra amica romena (e allora la cosa è davvero interessante) e la cugina del mio amico (e la cosa si fa interessantissima che c'è anche la scelta!!!)!!!
Riassumo, affinché sia ben chiaro e di facile comprensione. Acciocché tutti capiate bene.
1) invito il mio amico Diggia detto anche Dazio, a una serata a scrocco.
2) questa serata è una cena, e per chi lo conosce (o sa che Dazio è relativo anche al mangiare e che lui è decisamente 'una fogna' in termini alimentari, un pozzetto nero, un buco dove puoi scartare tutti gli avanzi, ma anche quello che non avanza, visto che dopo di lui di sicuro non avanza nulla) questo da solo varrebbe un automatico 'sì'.
3) questa cena a scrocco è una serata che si prospetta interessante, ma soprattutto è piena di donne.
Non solo!
4) lo andrei a prendere io con la macchina (assurdo!) - e nemmeno l'ho detto dopo per convincerlo: l'ho detto subito perché stavo uscendo!!!
5) lo riaccompagno a casa - a Testaccio (!!!) - quando io abito sull'Aurelia! Questo in effetti sì, gliel'ho detto dopo per convincerlo
6) come garantito dal mio amico - anche se poi non è stato affatto così - si finisce e si torna presto.

Tutto questo, e lui rifiutaaaa?!?!?!?!?!?!
0__O'

E perché?

Scarso preavviso? No. Quello era naturale, l'invito viene da me, lo metti da conto, non è un problema. Anche perché:
Era fuori Roma? No, era nella capitale.
Era già a casa, magari in pigiama? No, stava uscendo in quel mentre dall'università.
Aveva già cenato? No, stava andando a cenare.
Perché era il compleanno di una sconosciuta? No. Io mica gliel'avevo detto che era la festa della ragazza del mio amico.
E allora che cazz...?

No no, motivo principale "devo fare la tesi di dottorato". Quando ce l'ha? A febbraio. Quante altre volte ci potrà lavorare? A sentir lui, mai. Giorno perso, mai più recuperabile. Dico: "recuperi domani", ed emerge una prima verità - il giorno dopo ci sarebbe stata un'altra cena, da un'altra donna, che gli piace.
E sono onesto, che non dico il nome di quella tua collega con cui credo a volte dividi la stanza, con gli occhiali, che guida un furgone perché ha un botto di parenti e fratelli e che comincia e finisce per la lettera M. ^__-
E questa - per quanto non addetta come ragione - è stata l'unica cosa plausibile, visto e considerato che il "ti piscio" definitivo è arrivato sulle note de
"Dov'è 'sto posto?"
"Appena fuori il raccordo, sull'Ardeatina".
Se ti piglio e ti riaccompagno io, che cazzo mi significa 'ndo sta 'sto posto?! O__O'

Niente, non c'è stato verso, nulla da fare.
Il ragazzo sta male, non è più lui...

Senza contare che, in effetti, io sono tornato a casa alle quattro, e lui si è perso una gran serata.
Magari non una gran cena, che è stata molto informale e modesta. Risotto ai funghi, patate lesse con cipolla, insalata...
Certamente s'è perso le ragazze!
Anka, la romena - anzi, per la precisione transilvana - era la meno carina, ma è decisamente una ragazza spigliata, divertente e brillante nella conversazione. Si è portata appresso Gianluca, suo amico, gayo nei modi, divertente e brillante pure lui. Maria, la ragazza del mio amico Lele, è decisamente una bella ragazza, molto simpatica e alla mano. Fa la fotografa e scrive poesie: brava fotografa - una delle fotografie che tiene appese in camera è raccapricciante (un viso di donna con un cerotto biadesivo sulla bocca sul quale sono appiccicate un sacco di mosche) ed efficace - ma anche brava poetessa - alcune che mi ha fatto leggere erano splendide. In più, non so cos'altro faccia, soprattutto per tirare a campare. Poi c'era Moni, l'amica di Maria, sua ex coinquilina e collega in Germania, tedesca di Amburgo. Decisamente bella, delicata anche se magra, seno piccolo e portamento pacato, classico. Capello corto a caschetto, nero come la pece. Infine, per chiudere, Tiziana, la cugina di Lele, che a dire il vero ha fatto una comparsata iniziale e poi se n'è andata a un'altra cena, ma che è indubitabilmente una gran bella ragazza al di là di ogni ragionevole dubbio, e che è una de còre, caciarona, alla mano senza mai essere volgare. Il tipo di donna che ti mette allegria e che vuoi assolutamente rivedere.

Quindi, caro il mio Dazio, nel tuo piccolo puoi sorriderti ed essere felice: avresti fatto le quattro - tu, le cinque io - non avresti mangiato tanto e non ci sarebbe stato troppo spazio per dedicarsi all'attenzione femminile: tolta Tiziana ch'è andata via subito, Maria ch'è fidanzata e Anka che non è troppo carina, rimaneva solo Moni da circuire!
Ma guarda tu.
Mi tocca pure ringraziarlo!
^___^
Solo in questo modo mi sono potuto dedicare a Moni senza essere interrotto, o doverla dividere con qualcuno... =)P

Prima di tutto però vi devo chiarire chi è Lele.
Lo farò usando lo stesso aneddoto che ho raccontato quella sera a cena.
Marcia della pace Perugia-Assisi, l'anno in cui il governo di centro sinistra aveva appena avallato l'uso delle basi italiane in appoggio alle truppe Nato che dovevano bombardare la (allora) Jugoslavia. I partiti di governo decidono di partecipare e sfilare con le bandiere. Tra i partiti di governo, c'è il mio.
Alla marcia, ci fischiano e ci insultano.
Sfiliamo tra due ali di contestatori, stringendo le nostre bandiere, aggrappandoci a quello che ci fa sentire ancora pacifisti e al contempo appartenenti al partito in nome di quella che è una emergenza umanitaria. Ai nostri lati la rabbia, il livore anche furioso e la veemenza degli altri 'pacifisti' quelli del no alla guerra senza se e senza ma. Io sfilo, al bordo del fiume di gente del mio partito, della mia sezione. Al mio fianco, a pochi passi di distanza, mi si insulta con rabbia. Cammino, li guardo. Mi sorprendo: "Oh, Lele! Bella!"; dall'altra parte "Oh, ciao!!!".
E in quel metro e mezzo di spazio vuoto che separa le due file di persone che sfilano o insultano, io da una parte Lele dall'altra c'incontriamo, ci abbraciamo, ci facciamo le feste e poi ci salutiamo: io torno a sfilare con la mia bandiera, lui a insultarci.
^__^
Una scena così umana e al tempo stesso così grottesca e surreale... proprio come la nostra amicizia.
Ci conosciamo da anni e ci vediamo pochissimo, ma ci vogliamo un bene dell'anima. E sulla politica proprio non ci pigliamo. Lui è troppo più a sinistra di me, e certe volte molto intransigente. Ma questo lo sappiamo, fa parte di noi.
Al punto che, quando col Deso si tornava nella mia macchina da una due giorni Todi-Monteriggioni-Pienza-San Gimignano, mi bastò far scattare la discussione politica per farmi a 150 km/h di notte il ritorno sorpassando i camion in curva, ignorando bellamente la raccomandazione di Lele "non superare i 100 che ho paura": lui non si rese conto di nulla.
Quindi, ribeccarmi con Lele - che spunta fuori ogni tanto nelle situazioni più disparate, tipo Venezia, perché ha un fratello regista - specie dopo che lui aveva provato a cercarmi per ben quattro volte durante l'estate (quando ero a Ludika, quando ero a Pescara, quando ero a Ovindoli e quando ero a Venezia - con un tempismo che manco la Svizzera) mi faceva già da solo immensamente piacere.

E poi, in più, la serata è stata splendida.
Sua cugina mi ha fatto una fantastica impressione e prima che ci mettessimo a tavola per la cena è sparita.
Anche se non ho cenato affatto, poi, per via di quel senso d'inquietudine e di stretta allo stomaco che mi prende quando mi trovo in situazioni come questa in presenza di persone sconosciute - specie se trattasi di ragazze carine - la cosa non mi è affatto pesata, e la conversazione è stata buona, di alto livello e per niente galante (inframmezzata com'era di espressioni italiane, francesi, tedesche, inglesi e romene): spontanea senza essere troppo sacrificata.
Infatti Moni non parlava minimamente l'italiano, ma oltre al tedesco capiva qualcosa di francese e l'inglese. Lele, però, parla francese e italiano, ma non mastica bene l'inglese, che capisce ma non parla troppo. Maria invece è piuttosto ok con il francese e l'italiano, l'inglese e - ovvio - il tedesco; quest'ultimo solo più di me, che invece me la cavo bene con francese e inglese, spagnolo (che non ho usato) e ovviamente italiano. Qualche espressione in tedesco però la so - come sapete anche voi (^__-) e l'ho debitamente usata. Anka andava bene su inglese, italiano e romeno, mentre Gianluca bene su italiano e francese, mentre il resto per lui era arabo.
Parlare, però, mi aiutava a dimenticare che stavo saltando il pasto, quindi mi sono intrattenuto con tutti su argomenti diversi, tutti piuttosto interessanti come: lo spiegare che cavolo di tesi fosse quella che dovevo fare, senza però ritrovarmi a dover spiegare come mai non ho fatto la tesi; farmi spiegare che facoltà frequenta Gianluca, che si occupa di storia antica per la cooperazione internazionale adesso; il mio breve soggiorno ad Amburgo, in Reeperbahn Strasse (tanto per chiarire); ma anche argomenti più di livello, come la politica.
Il caso - o Lele che ha scambiato il posto - ha voluto che sedessi a fianco a Moni, con la quale però non mi sono molto intrattenuto, presa com'era a farsi spiegare da Lele quali filosofi valeva la pena di leggere, o a chiacchierare con Maria che le sedeva vicino dall'altro lato.
Beh, comunque, in mezzo a questa commistione di suoni, la serata è volata veloce in allegria, fino a quando poi Anka e Gianluca non sono andati via. E siamo rimasti in quattro.

A quel punto, Lele mi accenna al fatto che la sua ragazza vorrebbe fare/ci delle foto.
Moni l'ha già usata come modella: all'inizio della serata ci avevano fatto vedere delle bellissime fototessera di quelle a quattro scatti diversi, fatte in maniera creativa. Ad esempio, Moni aveva la faccia e il decolleté tutto dipinto di oro e c'erano delle foglie secche sospese a mezz'aria.
Ecco, il piano era andare a fare delle foto così, alla macchinetta delle fototessere che stava lì vicino.
Così, si comincia ad organizzare, la cosa sembra divertente, cominciamo a pensare a come possiamo farci le foto e a cercare il materiale di supporto in giro per casa.
E, mentre loro si danno da fare, capita che Moni già pronta ed io restiamo a parlare da soli in cucina.

Definirla una chiacchierata magnifica è riduttivo.
Per la terza volta - e ben la seconda volta con una ragazza che volevo abbordare - nella mia vita ho parlato di Dio e come la vedo io sull'argomento. Chiara di Milano l'avevo decisamente impressionata.
Anche Moni.
E abbiamo continuato a parlare, di religione, filosofia orientale, scienza, Satana e Giudizio universale, libero arbitrio, peccato originale... e anche facendo attenzione a lasciar parlare lei, di fermarmi ad ascoltare e non solo a lasciar sfogare la mia voglia di essere ben compreso su quei temi. Abbiamo continuato anche uscendo, poi in macchina, poi al Sidis o cosa fosse quel posto lì dove abbiamo scavalcato per arrivare alla macchinetta fototessera...
Persino il tizio di colore che s'era perso e che ha aspettato pazientemente almeno un'oretta che noi finissimo le foto per poi essere da noi riaccompagnato a casa, è riuscito a distrarci.
E l'aria era calda e meravigliosa, tirava un vento frizzante e peccato solo per l'umidità, e quel poco di pioggia che ogni tanto ci teneva a cadere.
Me la ricordo così, mentre parliamo seduti sulla ringhierina di metallo, illuminati dalla luce al neon, fumandoci una sigaretta con la schiena colpita da qualche goccia di pioggia. Maria e Lele nella cabina ad armeggiare con la di lui scenografia, noi fuori ad aspettare. Fuori dal piazzale, oltre la ringhierina, il tizio che ci aspetta per il passaggio. Lei col viso dipinto bianco, lo sguardo assorto, anche sognante, mentre riflette sulle sue implicazioni di quello che dico, mentre parla, racconta, si espone. E il suo piccolo seno intravisto mentre si metteva di nuovo la giacca dopo la fotografia.
Gran bei momenti.

E' stato uno spiscio, erano anni che non mi divertivo facendo una cosa così.
Gratuita, bella e fuori dell'ordinario.
E il carrello della spesa che si toglie dalla fila senza bisogno di spicci ed io e Lele che cominciamo a pattinarci così tutto il piazzale dei parcheggi...
Quelle sedici fotografie in quattro serie da quattro, resteranno un gran bel ricordo.
E mi saranno spedite via email, dopo la scansione.
Saranno utilizzate, con altre, per riempire gli interstizi tra le foto grandi nell'ambito di una mostra, di Maria, ovviamente.
Ed io e Moni probabilmente ci scriveremo, perché ci siamo scambiati le email. Lei ha insistito molto.
Parte lunedì, ma ha specificato che tornerà in primavera.
Ed io ho specificato cos'è il B5, e che giorno ci sarà il Bertani Dai... e lei ha capito che è il caso di scendere allora. Il 16 maggio. Ma anche prima, per quel che mi riguarda.
E quando ci siamo salutati, ci siamo cercati nuovamente coi corpi, ma eravamo impacciati, bloccati.
Vederla che si gira a guardarmi ancora, mentre è ormai già lontana con Maria, mi suona proprio come
"...anche stavolta hai fatto una cazzata".
A non provarci fino in fondo, a cuor leggero. E non ho scusanti, io, per quanto questo sia un periodo stressato.

Alla luce di tutto questo,
Caro Dazio, sei tornato in te stesso? ^__^


GrimFang

venerdì 19 ottobre 2007

Ma che giornate!

Oggi sulla metro:

SCENA. Tre ragazze sui sedici anni sedute vicine davanti a me. La protagonista è riuscita, nel seguito della conversazione a dire pure il suo cognome, e poi il suo nome. Qui la definirò come S.T., le altre come ragazza 1 (R1) e 2 (R2).

S.T.: "...ed è uscito 'Canzoni'. Ho pensato 'vai che spacco! Sono preparata!'. Legge la domanda 'Come si chiama quell'album dei Pink Floyd...'. Ma che cazzo ne so, io?! Io ascolto musica moderna! [nome di gruppo estero sconosciuto, ndR], la Pausini..."

R2: "Eh, la ascolto pure io!"

R1: "Fai male, però, dovresti ascoltarli, i Pink Floyd sono bravi..."

Ma il tono di R1 non era quello di un rimbrotto sacrosantamente indignato; sembrava più un "sono bravini anche loro". ^__^
Non sapevo se sbottare a ridere, come stavo per fare, o mettermi a piangere, per la povertà culturale dei giovani che mettono la Pausini - no, dico, la Pausini! - diverse spanne sopra i Pink Floyd e/o per l'età che improvvisamente mi sono sentito addosso.

La conversazione è allegramente continuata a lungo, ma la mia memoria nonostante gli sforzi di stamane alla fine l'ha rimossa. Ne restavano alcune chicche quali "se ci stai sempre e studi e vai bene, se per una volta i professori ti beccano fuori che non entri ti augurano pure buona giornata" - al che R2 prontamente ribatteva una cosa come "[allora] a me, mi spediscono subito in classe!" - e poi sono scese a Flaminio.
A me restavano diciassette fermate circa per riflettere sul senso della vita.
Ma a Flaminio è salita una ragazza molto carina, quindi... pazienza.
^__^


Sono usciti i risultati di RiLL: trombato, ma con classe, in fondo.
Appena posso, visto che risulta a tutti gli effetti come partecipante al trofeo, previa autorizzazione del concorso, ve lo posto qui.
Devo solo capire se lo devo incollare come testo - sono UNDICI pagine, la vedo difficile - o se posso fare la magagna di uploadarlo come se fosse un'immagine, carpirne l'indirizzo web assegnato e quindi farvi un bel link nel testo... ovviamente a voi starebbe poi di aprirvelo o salvarvelo per fatti vostri...
Dai, che voglio sentire le vostre reazioni, se concordate o meno con i giudizi espressi dai giurati...
Ma ve lo dico subito, in fondo ci concordo anch'io. Pure con quelli negativi che lì non ci stanno e voi non sapete.
Però, la lezione è: minchia quant'è difficile scrivere bene!!!
Cavolo, ma che bisogna fare per risultare originale?
E io che credevo bastasse scrivere una cosa mai scritta da nessuno... Non è forse ciascuno di noi originale, nel suo piccolo?
^__-

Mi si prospetta dinnanzi, invece, un periodino bello gonfio.
Il laboratorio teatrale riprende tra due settimane - anche se questo martedì ci si ribecca con Sara, temporaneamente ritornata dall'Inghilterra (mentre 'Totoro Vale' è invece salito su, da solo, sperduto perché parla inglese come un bolzanino sa fare l'accento romanesco) - quindi ho un po' di tempo per rifiatare sul copione di Ludika.
Però LuccaComics è tra due settimane, e son cazzi perché devo organizzare il mio evento live delle Ruolimpiadi e c'è un botto di cose da stabilire e comprare... sì, tocca far la spesa per scenografia e costumi, è una roba grande... Dico solo che ai giocatori sarà richiesto di portarsi dietro un accappatoio o asciugamano e un cambio, e che alle squadre si chiederà di mandare giocatori con spirito sportivo e assolutamente NON suscettibili o orgogliosi... Ci sarà della dignità da masticare!
^___^

Non vi preoccupate: il live - come l'altro evento, la partita a Incollezziònabbolll, il primo gioco di carte NON collezionabili - sarà ripreso con la videocamera e si faranno foto digitali a iosa, per la vostra gioia.
Sarà l'occasione in cui potrò lasciar venire fuori il Bastardo Dentro che è in me, e per i giocatori saranno caz... ehm, dolori.

Quindi, questa consegna stringe; come stringe - nel senso di strizza - la preparazione per la replica del mio spettacolo su "La scoperta de l'America" di Pascarella.
Già, perché hanno fissato la data: il 7 dicembre, al Baffo della Gioconda, a S. Lorenzo.
Mi si stringe il culo solo a pensarci, perché
a) mi pagano
b) chi c'è c'è, non intendo portarmi appresso la claque
c) DEVO lavorarci sopra: l'ultima volta non è andata granché bene, ed io devo pensare bene a come renderlo uno spettacolo vero, al di là della recita/lettura. Oltre ai problemi di memoria, ovviamente...

In più, il mio monologo deve andare in scena per il compleanno di mio padre, a gennaio.
Ho deciso che sarà l'occasione per dir loro che faccio teatro da tre anni. E poi sia quel che sia.
Ma devo trovare un attore perché non posso farlo io; specie davanti a mio padre ed ai miei in generale, non sono ancora pronto. Non ho le palle, per dirla brutale.
Non sarei in grado d'ignorare il fatto che sono in sala.

E poi, e poi...
Tutti gli altri progetti: domenica a viterbo c'è una giornata di gioco da tavola, potrei andare a playtestare il mio... e mille, mille altre cose da fare! Quante!
Mi viene il mal di testa solo a pensarci.
O forse perché oggi è stato particolarmente pesante il lavoro in ufficio?
Capirete, mi ero abituato a non fare quasi un cazzo, adesso devo riprenderci la mano...
Ma su! Andiamo avanti a piccoli passi!
Adesso esco e vado a comprarmi l'album di figurine del manifesto: non vedo l'ora di scambiare con Vania e Michela una Rosa Luxembourg per una Dolores Ibarruri...
E poi a casa, dove prenderò all'edicola le ultime tre uscite della Bonelli. A proposito, Volto Nascosto è veramente una gran figata...
Un bacio a tutti!
Fletto i muscoli e sono nel vuoto


GrimFang

PS: Marianna s'è fatta viva...

venerdì 12 ottobre 2007

Giusto per gli scettici...

In attesa di raccontarvi del matrimonio di Stefano e del suo addio al celibato (non aspettatevi niente di che), a conferma dei miei racconti e degli abbordaggi subiti, vi posto un po' di foto di Romics.

A cominciare da Diana e Marianna! ^___^

Diana è quella dolce, Marianna quella piccante... =)P




Soddisfatti?

^__^

A questo punto, già che ci sono, vi posto anche altre immagini relative a Romics, a cominciare dal mitico stand di Elish (se non è fuffa, non la vogliamo!)


Ma non c'era solo la fuffa di Elish... quest'anno ci siamo collateralmente occupati anche dello stand di Cartoon Network e di quello di Boeing... e a darci man forte è venuta anche qualcuna delle yogurtine...

Come Isabella, Carlotta ed Elena... (nella seconda foto l'altra è una 'cliente' del trucco)


...o Valentina, cui questa foto non rende giustizia... (nella seconda foto Andrea si presta a far da quinta per permettermi di fotografare quella sullo sfondo) ^__-


Anche se, a dirla tutta, bastava solo guardarsi in giro...

Questa foto è stata scattata di spalle, puntando la macchinetta dietro di me...

Ah, i cartoni della pizza! Sono ottimi per poggiare la macchinetta e fare foto nitide anche mentre si cammina! E guarda cosa si può beccare mentre ci si fa strada nella folla...


Non finirò mai di ringraziare gli autori di videogiochi giapponesi... addirittura una squadra al completo... come dite? Non ho fotografato il davanti? Ehm, signori, si tratta pur sempre di foto rubate...

E non finirò mai di ringraziare oltre all'inventore del cosplay anche la mamma di questa qui...

Sì, decisamente i creatori grafici dei videogiochi.

Eccovi la ressa esterna... Nell'angolo in basso a destra si può vedere una Golf camuffata da auto dei Ghostbusters. Era una figata pazzesca, con tanto di I-Pod collegato alle casse che mandava i pezzi del film e la colonna sonora... e le scrittine "Ghostbusters" che scorrevano sui lati...

C'è del bòno anche in GRVItalia...

La ressa interna...

Lo stand di cartoon Network...

La ragazza a destra è soldatino Gwirith, con cui ho fatto un live di due giorni qualche anno fa... gran bel live... a Prata d'Ansidonia... con Fefé (Federicone).
Ormai io e lui siamo inseparabili, la punta di diamante dei live in cui c'invitano: facciamo personaggi incredibili e svariamo da matti (soprattutto lui) le carte in tavola delle trame del live. In quell'occasione lui riuscì prima a rubare una reliquia che era al centro della trama e a metterla nelle carceri per far accusare il secondino, quindi a perdere una mano quale giusta punizione, indi a mettere in giro decine di sottotrame finte che si inventava, ergo a farsi ammazzare, zombizzare e decapitare nel giro di mezz'ora, mentre io scappavo col contante.
Ah! Bei tempi...

E questa, infine, è Sira, una mia amica dell'università che ho ribeccato lì completamente per caso. Che figata.

Vabbé, spero che le vostre curiosità siano ampiamente soddisfatte.
Alla prossima!


GrimFang

martedì 9 ottobre 2007

I miei ragguardevoli sabato sera - parte seconda

Sono ovviamente ben lieto di aver suscitato il vostro interesse!

^__^

Chiaro che, per chi mi conosce, questa - per quanto sinora poca cosa - è una novità di bello spessore.
In fondo, per un assetato nel deserto (leggasi "single cronico da sette anni", e passa, purtroppo) anche una micragnosa goccia di acqua sporca può apparire chissà che. Però, considerato che queste due settimane - questi due sabati nel mio carnet - potrebbero anche essere indizio di un trend con cui prossimamente fare i conti, chissà...
Che stia entrando anche io nel mio tempo del giusto mix?
^__-

Adesso, riprendere il filo della narrazione, senza la suspance in cui vi avevo lasciato è certamente compito difficile.

"Non è ballabile" - mi fa, e quindi mi fissa provocante.

Io non accenno reazione, sorrido e basta.
Semplicemente perché non posso fare altro!
Primo, è la prima volta in vita mia che una ragazza mi rivolge una frase del genere; e la cosa non può che farmi piacere: non ho mai stimolato gli ormoni di una donna a un simile punto! ^__^
Secondo, ma che cavolo gli devo rispondere a una che ha appena detto che sta per violentarmi?!?
Ero basito, stupefatto, avevo un sorriso ebete/incredulo sulla faccia che dev'esser stato sicuramente preso per un sorriso di sufficienza da parte di uno che se la tira, perché, infatti

"Non credi che lo farò?"

e zac! Come una pantera si allunga verso di me, solleva una gamba e mi si mette a cavacecio e mi piazza la faccia a sette centimetri di distanza.
Io continuo a lasciarmi travolgere dalla situazione, gongolando all'inaspettata fortuna - nonostante lei non sia proprio una bellezza mozzafiato - di non aver fatto, al contrario di mille altre occasioni in cui ho finito col mandare in vacca tutto (e sorvoliamo sulle facili battute), assolutamente niente. Anzi! Glielo avevo pure accennato, in un qualche momento prima: "Io sono uno da cogliere", o qualcosa del genere.
Senza contare, poi, che proprio una decina di minuti prima, se non sbaglio, avevo visto la padrona di casa limonare col fidanzato - ergo era chiaro che quella era fuori discussione. Dunque questa ragazza, in fondo, era certamente la candidata numero uno - specie parlando di disponibilità! ^_-

Ma questa volta sento, qualcosa in me me lo fa pensare, che stare fermo e zitto continuando a sorridere non è più approprriato, che c'è qualcosa da fare.
Non so, forse ho raccolto senza accorgermene il suo tono di sfida, la sua provocazione.
Dentro di me qualcosa mi ha detto . Qualcosa mi ha detto .

Le ho preso la testa e l'ho baciata.

Così, con naturalezza, le ho messo delicatamente la mano destra dietro la testa, l'ho avvicinata gentilmente e l'ho baciata. Poi l'ho lasciata andare.
Io avevo messo la lingua, lei no.

Tornata ai sette centimetri di distanza, lei fa
"Ah. Io a questa festa non conosco nessuno; tu conosci tutti, e non te ne frega niente?"

Effettivamente, io non c'avevo proprio pensato.
Eravamo nel salone, insieme a tutti. Per carità, tutti intenti a farsi i cazzi propri, ma noi eravamo là, lei sopra di me, e c'eravamo appena baciati.
...e 'sti cazzi?
^__^

Tanto per cominciare si sbagliava: io là dentro conoscevo sì e no tre o quattro persone.
In più, di tutta la gente che c'era là dentro non mi dispiaceva affatto che si pensasse che lo davo via facilmente: hai visto mai...
E poi, anche se li avessi conosciuti, in quel momento proprio

"No, non me ne frega niente."

Non so come, lei si è tolta da sopra e io mi sono alzato, dirigendomi verso il resto della casa.
Ero convinto, giuro, che lei mi avrebbe seguito, visto che stavo andando a cercare un posto dove... ehm, ci siamo capiti.
E invece lei non mi segue.
Toh, ci resto male.
Prendo un bicchiere e torno di là.
Lei è sul divano al posto mio, e c'è spazio tra lei e quella carina. Indovinate dove mi siedo.
E nel frattempo la poltrona dove stava lei è occupata dall'americana - o brasiliana che era, mah - con cui lei prima aveva ballato.
Mi sdraio là, lei e l'americana cominciano un po' a ballare sedute, alzo le mani anch'io, lei poi prende il vestito dell'americana che lasciava un po' libera la pancia e le scopre l'ombelico, le fa il solletico, si gira verso di me, mi toglie la camicia dai pantaloni, scopre la pancia e fa il solletico anche a me, e poi...
Poi cominciamo a intrecciare le mani mentre seguiamo la musica - chi mi ha visto ballare sa che io ballo molto anche con gesti fluidi delle mani - e lei mi spinge verso le mani dell'americana... quindi mi spinge proprio a me verso l'americana... quindi mi ricordo cosa le ho detto a inizio serata, sulla fantasia del triangolo al femminile... quindi mi butta sull'americana...
E mi ritrovo sulle gambe di lei, tra lei e l'americana, che faccio il solletico sulla pancia di lei e sulla schiena dell'americana - la quale, in tutto questo, ha una faccia proprio sorniona e felice, al massimo incredula, ma in positivo, e accetta di buon grado tutto quel che succede.
E noi siamo sempre lì, in fondo al salone!!!

Gh!
Scusate la crudezza della prossima descrizione, forse un po' intima, ma io - che non sono affatto scemo - faccio di tutto per scivolarle tra le gambe.
Una volta che sono in posizione, lei ha allargato le cosce per farmi scendere, metto in atto quel che ho pensato.
Io sono magro, molto magro.
Ho le ossa sporgenti.
Una volta in posizione, pianto il piede per terra e comincio a spingere verso dietro. E lei comincia a muoversi di bacino, facendomi "saltellare". In realtà sono piantato talmente bene in terra e spingo così forte che in realtà è solo un movimento oscillatorio. Per me, che me la ridevo.
Sfregatorio, per lei.
E lei commenta pure, rivolta all'americana
"E gli piace pure!"

In effetti la scena, vista da fuori, era lei che faceva inequivocabili gesti maschili di bacino, ed io che le stavo sopra - decisamente un'immagine equivoca. Eppure, sotto, accadeva tutt'altro.
=)P
L'americana, in tutto questo, non aveva capito un cazzo, suppongo, e continuava a ridere beata mentre comunque io ero lì disperato a domandarmi cosa potevo fare per cercare in qualche modo di coinvolgerla.
In quell'istante arriva Stefano per salutarmi, che mi vede e fa
"CON DUE, addirittura!?!"
Io me la taglio, perché essere beccato in queste situazioni fa bene al proprio mito maschile. =)P
E infatti la voce s'è già sparsa.
Ma il saluto di Stefano che se ne andava ha anche comportato che la capricciosa lei sotto al mio sedere di lì a poco mi abbandonasse per andare a sbarrare il portone al mio amico che se ne andava, lasciandomi con l'americana con la quale non ero riuscito a stabilire un vero contatto.
In pratica, dopo questo sono rimasto più da solo e quando, un po' di tempo dopo che Stefano se n'era andato, non ho più visto questa ragazza in giro - pur certo che non se ne fosse andata via - la stanchezza ha preso il sopravvento e me ne sono andato a casa.

Ovviamente, il giorno dopo ero galvanizzato.
Vado in fiera più tardi - se no collassavo, e non avevo alcuna intenzione di arrivare devastato dalle due hostess - e, avendo un po' di tempo libero prima di cominciare, vado in giro a fare delle foto.
Chiaramente, erano tutte scuse per fotografare quelle due hostess: che il trucco usato con Nicoletta potesse rifunzionare?
Certo, l'email non è il telefono, però...
Fatto sta che giro, giro, e non le trovo. Porca p...ana.
Tra l'altro il sabato, parlando con Diana, lei mi aveva espressamente chiesto se il giorno dopo mi travestivo. In pratica - avendo lei visto Vania, e forse addirittura avendomi equivocato con lui (quando aveva la faccia pittata) - voleva vedermi in maschera teatrale, non in cosplay. Da giullare.
Tempo di decisione impiegato: quello dell'accelerazione da 0 a 100 in una Ferrari.
Avevo infilato le scarpe medievali nella borsa e poi mi sarei vestito con quello che trovavo là. Meglio se c'era una calzamaglia per mettere in bella mostra il pacco! ^__-
=)P
Scherzi a parte, mi sono messo in maschera e mi sono oscenamente truccato da solo.

Sorvolo sulla giornata quel tanto che basta per restare in tema - ah, alla fiera sono venute anche alcune yogurtine a dare una mano: Valentina, Isabella, Elena, Carlotta... - e vi dico subito che le ho ribeccate, insieme, al momento perfetto per far loro una foto.
Non solo gliela faccio, ma è proprio Marianna, la rumena, a chiedermi se poi gliele mando via email - e Diana l'ucraina immediatamente si accoda. E in più Marianna mi chiede se gliene posso fare una in piedi. E quindi anche Diana.
E quindi...
...quindi vengo INCREDIBILMENTE ringraziato per essere stato l'unico a filarsele in tutti quei giorni.

Siamo pazzi?

In quattro giorni di fiera, NESSUNO s'è fermato a chiacchierare con loro, a fargli compagnia, a elargigli sorrisi.
Siamo una patria d'imbecilli.
Troppo abituati al guardare ma non toccare fuori dalla nostra portata. Pieni di nerd dalla censura preventiva.
Caduti in basso gli stalloni italiani, eh?
Roba da far rivalutare i manzi da discoteca: almeno quelli ci provano.
Questo deve diventare un promemoria per me, che finora sono sempre stato dalla parte dei nerd.
^__^

Quindi le ho salutate, le dico
"Poi quando staccate fate un salto da me? Ho lo stand là dietro, così ci salutiamo."
e Marianna mi ferma, mi guarda e mi fa
"E se poi non ci dovessimo vedere?"

Credo di aver spalancato la bocca come un babbalone.
tra l'altro aveva in maniera decisamente probabile ragione. Alzo le spalle
"Allora, intanto ci salutiamo adesso!"
E vai con abbracci e baci.

Onesto: la paura delle ragazze slave che cercano il fesso (e sono indubitabilmente tale) da sposare un pochino c'è.
Non so chi me l'ha messa a suo tempo in testa, ma è pur vero che si conoscono storie così, e se ne conoscono tante.
E' anche fuor di dubbio che abbia fatto più colpo su Marianna che su Diana - sebbene quest'ultima, da brava giovane pianista, sia estremamente timida.
Ma sono uscito da questi due weekend decisamente arrembante e galvanizzato.
E anche voi al posto mio lo sareste.


GrimFang

PS: stasera ricomincia laboratorio, e spiegherò a tutti cos'ho scritto sinora e come sarà il copione.
Vediamo come andrà!
Nel frattempo, s'è deciso che il primo venerdì di dicembre rifarò lo spettacolo su "La scoperta de l'America" di Pascarella al "Baffo della Gioconda", associazione culturale/pub di San Lorenzo, e che metterò in scena il mio monologo come regalo di compleanno per mio padre, il 10 gennaio (se ce la faccio). Stiamo a vedere...

lunedì 8 ottobre 2007

I miei ragguardevoli sabato sera

...per parafrasare quei racconti su "Ratman". ^__^

Romics è finita, ed io sto a pezzi.
Fisicamente, intendo.
Non è stata poi una gran fiera, a mio parere, nonostante (o forse a causa) la novità della Nuova Fiera di Roma: bel posto, bella architettura, ma spazi sfruttati un po' male, alla vecchia maniera, e grandi distanze da percorrere per arrivare al padiglione.
Specie con due cartoni di pizza in mano.
(Sì, perché mi han fatto portare la pizza tutti i giorni)

Ma dal punto di vista delle conoscenze femminili...
Eeeeh, devo dire che a me Romics mi ha sempre portato bene.
E' lì che ho conosciuto e sbandato - corrisposto - per Anna, quella di Forlì, di cui vi ho raccontato il matrimonio.
Sempre lì ho comunque conosciuto un gran numero di ragazze che conosco e, alcune, che continuo a frequentare. Sarà forse perché le fiere portano spensieratezza, allegria, costumi succinti...
Anche se di cosplay, quest'anno, ho avuto poco (e poche occasioni, soprattutto la domenica) da vedere. Di molto bello mi resterà impressa la macchina dei Ghostbusters, con due di loro (ben poco somiglianti di fisico, al massimo uno dei due andava bene per Rick Moranis) vestiti di tutto punto: era una Golf, ma talmente riccamente truccata da sembrare quella sorta di carro funebre bianco che usano nel film. C'era tanto di altoparlanti collegati ad un I-Pod coi pezzi del film e le musiche, e anche la scritta che scorreva sul tettuccio.
La coniglietta (o micina, mah) bianca che invece faceva girare tutti a me non sembrava per nulla eccezionale, il culo mi sembrava decisamente quadrato e cellulitico, e le preferivo di gran lunga il viso dolce e un po' spaurito di una delle due hostess.
Mi piaceva talmente tanto che ogni volta che vedevo lei e la collega gli regalavo un grandissimo sorriso, e le salutavo sempre.
Finché...

...finché sabato mattina in un momento in cui le saluto insieme l'altra - quella col viso più vispo e frizzante - spinge l'amica, e tutte e due vengono verso di me, e mi fa
"Ma io ti conosco, ci siamo già visti, magari all'università...?"

O_____O'

A me?
Stanno usando la scusa più banale e vecchia del mondo loro con me?

^__^ Evviva!
Il RatMan dentro di me grida con la sua vocina stridula, mentre io amabilmente nego che sia possibile.

Questa, delle due, l'avevo conosciuta il primo giorno, così glielo ricordo:
"Veramente io sono quello che vi ha fatto smontare la mostra delle tavole di Staino perché era sbagliato l'ordine..."
Et voilà, svelato l'arcano; ma il ghiaccio è rotto, e si può chiacchierare.
Giusto un po', perché poi volo via con le mie cose da fare, ma in realtà ancora incredulo che una simile botta di culo possa essere capitata a me.

Ma qualcuno di voi già se lo poteva aspettare...
Già, perché quando, il 29 settembre - altro sabato - alla mostra su Spiderman al Vittoriano, io guardavo le tavole esposte giocando a rimpiattino con una ragazza carina, era già capitato.
Anche in quell'occasione sono stato abbordato!
Eravamo io, il Deso e il Digia. Avevamo già deciso da un mese di andarci assieme, aspettando che Paolo tornasse dalla Francia; Paolo che, essendo Dazio com'è, era rimasto doppiamente esaltato dall'idea che il tutto fosse anche gratis. Ovvero, a scrocco.
Considerato che dei tre lui è il più nerdesaltato del ragnaccio era proprio come fargli un regalo. In più, era anche un periodo di magra economica per tutti, quindi cascava a faciolo.
Così, di primo pomeriggio s'era inseguito il 46 per piazza Venezia ("Ma come cazzo fai a corre' co' la sigaretta?!?" - e la risata m'ha mandato il fumo negli occhi e di traverso, grazie Paolo), ed eravamo entrati in questa grande sala, cominciando a goderci filmati, musiche e disegni ognuno col suo tempo: in pratica Paolo e Francesco belli di corsa, facendo commenti tecnici, con Paolo che enumerava corsi e ricorsi storici, numeri, riferimenti e compagnia bella; io invece lemme lemme, leggendo ogni riga di commento e gustandomi le tavole pagina per pagina.
(Ah, Paolo, grazie ma non mi serve più che mi presti l'avventura di Spiderman disegnata da Cavazzano, l'ho comprata a Romics)

Insomma, sto lì che guardo le prime tavole della mostra ed entra questa ragazza.
La guardo, mi guarda, torno alle mie tavole, lei si mette a guardare il video. Però si stacca subito e viene a guardare le tavole vicino a me.
Curioso, mi dico. L'ultima volta che mi è capitata una cosa simile, era una mostra al B5, sono finito testa contro testa - quasi guancia a guancia - con Elena, prima di scoprire che faceva parte delle yogurtine.
Lei scompare di nuovo, ma non faccio in tempo a dirmi "Peccato" che lei mi rispunta a destra.
Stavolta è lei che precede, ma attende sulle tavole quel tanto che basta ad aspettare che io la raggiunga e le rimanga un po' al fianco.
Questo gioco "ad elastico" dura parecchio, poi, in un momento in cui Deso e Digia erano tornati indietro, davanti ad una tavola su Vermin a riguardo di come in Spiderman si sia affrontato il tema degli abusi sui minori, io me ne esco con un commento ad alta voce:
"Che pezza!"
E lei, a razzo, viene e comincia a commentare che sì, anche secondo lei è una tavola dura da digerire.
Dieci minuti dopo circa sarebbe emerso dalla conversazione che lei quella tavola l'aveva guardata ma non letta. ^__^
Ad ogni modo, lei vorrebbe fare una foto, io provo a darle un aiuto, insomma ci si conosce un po' e poi ci si risepara. Si chiama Nicoletta ed ha studiato psicologia.
Mi viene da pensare che o me le trovo psicologhe o me le trovo esaurite.
A volte entrambe.
^__^

Fatto sta che dopo, con la scusa di fare una foto a una delle tavole di Dell'Otto le chiedo se mi può fare il favore di farla lei, e poi mandarmela via email (Deso maledettamente inopportuno col suo "Ma sì, poi vi mandate un sms..." ^__-) e quindi ci scambiamo gli indirizzi.
E' anche vero che a tutt'oggi non me le ha mandate, ma le ho appena spedito un altra mail (la prima era per avvisarla di un incontro sul tema pedofilia).
Ad ogni modo, era chiaro che non cercava un nerd di Spiderman per un qualche tipo di ricerca, perché Paolo ha dato il meglio di sé e lei non se l'è filato. =)P

Dunque torniamo a noi, a sabato.
Se sabato 29 era andato in calando e poi di nuovo in crescendo (sorvolo su Roma-Inter, ma in seguito, alla festa per il matrimonio di Max&Monica - avvenuto a giugno a Venezia - avevo trovato il modo di deprimermi per bene facendo il resoconto delle mie disgrazie emotive, col grande risultato di farmele risalire tutte in gola), sabato 6 invece era destinato solo che a salire.
Infatti, nonostante a fine fiera - alle otto - le mie energie fossero al lumino, c'era una festa dove dovevo andare.
Ci dovevo andare con Stefano, ed era una festa particolare: la prima cosa è che era la festa di Claudia, ragazza che mi aveva in passato dimostrato una certa qual simpatia, la seconda è che dovevo tener d'occhio Stefano e dargli una mano a non cadere in tentazione perché si sta per sposare.
Ergo, era fondamentale la mia presenza.
Grazie a Dio, potevo tornare a casa e farmi una doccia, uscendo dallo stato di muflone sudaticcio in cui mi trovavo. In più, potevo mettermi in tiro, se non vestito bene quantomeno elegante, perché sapevo che era una di quelle serate in cui, per quanto a casa, la gente va vestita elegante anche se casual. E la padrona di casa sarebbe stata sicuramente in gran tiro.
Così era.
Arrivo là che veramente ci sono solo un paio di facce conosciute e quindi mangiucchio qualcosa per mettere a tacere lo stomaco, ma non tanto da metterlo poi in difficoltà nella digestione, e bevo senza esagerare. In particolare, mi sbevazzo un po' del cannonau "dritto dritto da Sardegna" che ha portato Stefano, prima che se lo sbafino gli altri.
Quindi, condizioni ideali per godermi la festa: appesantimento zero, ragazze carine poche a dire il vero, ma comunque tutte sul decente, musica a tratti indecente, ma chissenefrega.

E così mi muovo, scatto qualche foto con la macchina della padrona, attacco un po' bottone, qualcuna lo attacca con me...
E mi trovo non so come a parlare con una che mi chiede se conosco qualcuno, ma in realtà mi chiede se qualcuna è la mia ex, io rispondo ma finisco col complicare le cose perché lei capisce che le due che ci stanno di fronte sono le mie ex, al che io rispondo "Magari!", ma intendevo che la mia sarebbe una bella fantasia sessuale, lei in parte capisce, poi non so...

Fatto sta che a tre quarti di serata io mi trovo a ballare, senza una compagna di ballo, così, un po' in mezzo, e si apprezzano le mie qualità di ballerino, mentre questa balla un po' con tutti e - da quando ha saputo per caso in cucina che Stefano si deve sposare - sembra puntare su di lui che la evita.
Poi però, quando io mi svacco stanco sul divano - in realtà perché la più carina non sta ballando e il divano a fianco a lei è tutto vuoto - questa si siede sulla poltrona vicino e mi fa
"Se il prossimo brano non è ballabile, ti violento."
Io sgrano gli occhi.
Sorrido, perché è troppo assurdo.
Parte il brano.
Lei mi guarda e fa:
"Non è ballabile."


Fine Prima Parte, ci vediamo alla seconda!
^___-


GrimFang