L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

martedì 7 settembre 2010

Capocaccia

[Maledetti i giorni che passano e i post che restano incompleti...]

E' un po' che non vi aggiorno sulla mia situazione sentimentale.
I maligni diranno che è perché non c'è nulla da aggiungere.
...detesto quando i maligni hanno ragione. ^_^

Però, anche se non significa nulla, sono uscito con Alessia.
Questa Alessia.
Yep. Un mio collega quando l'ha saputo mi ha stretto la mano.
Curioso.
Proprio oggi altri due colleghi stavano amabilmente discutendo fra loro. Quello che mi sta più simpatico sosteneva ridendo che sono gay ma non me ne sono ancora accorto. Che devo ancora accettarlo.
Col senno di poi, il suo punto di vista è comprensibile: mi vede sempre circondato di gnocche pazzesche con le quali faccio lo splendido, ma poi non mi vede mai aqquartato (termine da me testé coniato, col significato di "appartato a paccare selvaggiamente contro una parete con lei avvinghiata a me come un quarto di bue è appeso al gancio"). ...facile che non se lo spieghi.
L'altro invece, quello che mi sta profondamente sul cazzo perché è un nerd andato a male, sosteneva invece che non fossi affatto frocio, ma solo un eterosessuale che non scopa da un sacco.
Al di là di quanto possa far piacere che un simile argomento di discussione possa allietare la giornata di due colleghi, non posso fare a meno di ripetermi.
...detesto quando i maligni hanno ragione.

E per far contento Degio, con "nerd andato a male" intendo quella tipologia di nerd che non vorrebbe essere nerd, ma un uomo di successo socialmente accettato anzi vincente, in modo da realizzare l'intima fantasia di scaricare vendicativamente le proprie attuali frustrazioni su coloro i quali (i vincenti) nell'essere tali ora lo umiliano.
Sì, una sorta di gay inconsapevole che si propone con atteggiamenti razzisti per affermare una mascolinità su cui sotto sotto è in forte dubbio.
Il nerd andato a male è cattivo gratuitamente, non può fare a meno di essere nerd - è la sua natura, l'unico modo che conosce per essere socialmente accettato (anche se avviene "in qualità di nerd") - ed è anche spocchioso, perché se proprio deve essere nerd, che almeno sia il vincente della categoria, gratuitamente volgare ed offensivo se si trova a far parte di una "cricca" nei confronti di coloro che non ne fanno parte o non sono presenti. E' l'uomo delle confidenze non richieste, l'invasore molesto degli spazi vitali dedicati al "non mi rompere il cazzo".

Però, io sono uscito con Alessia.
Una domenica mattina, con la pappa in bocca e la trachea occlusa, con sguardi da cucciolo cerbiatto disperato in cerca di una via di fuga, come se mi dovessero sparare da un istante all'altro (o disperatamente cercando una fucilata per togliermi dalla situazione)... insomma, con un briciolo d'ansia e tanto tanto talento per l'esagerazione. =)P
La situazione è figlia di un luuungo processo...

Quasi un anno fa ho invitato Alessia a mangiarsi un frullato nel posto migliore di Roma: Pascucci.
Quei frullati non sono frullati, non sono nemmeno delizie per il palato. Sono poesie.
Poesie che si sciolgono in bocca.
...il fatto poi che io ci porti spesso le ragazze che mi piacciono, che sia una delle poche tappe della mia personale mappa "Seduci una donna per la gola", e che l'ultima volta che ci sono stato - con Elisa - la cassiera mi abbia salutato con un sonoro
"Oh, tu, ogni volta una ragazza diversa!"
con tutto che ci sono andato a distanza di anni fra una e l'altra - il che fa piacere, ti senti un po' a casa, ti si riconosce un ruolo di rimorchione che non ti appartiene neanche lontanamente e genera un piacevole imbarazzo con la ragazza in questione perché fa apparire evidente il tuo goffo tentativo di seduzione - questo fatto, come dicevo, è del tutto secondario.
Però, per un motivo o per l'altro (tipo mie domeniche bloccate o tipo la sua relazione stabile con questo Marco) non si riusciva mai a imbroccare una data, un'occasione giusta.

Tra l'altro, nemmeno domenica l'abbiamo imbroccata: rischiava di saltare!
Già, perché avevo proposto sabato, anche se stavo a tocchetti minuscoli e speravo proprio che mi dicesse di no - ma almeno riprendevo l'argomento (serpeggiato via sms durante l'estate) e lo rendevo un minimo più reale, e prima che riprendessero le lezioni. E per fortuna anche lei non poteva. Però, l'alternativa proposta era o per la mattina successiva - e sarei dovuto andarmene alle 12.45 perché alle due dovevo stare a Sutri a fare animazione medievale di piazza - oppure si rimandava di un'intera settimana.
Con uno schiaffo alla paura e un conforto nell'avere un alibi per svignarmela invece ho scelto proprio la mattina successiva. Sperando di riuscire a dormire... cioè di dare a tutto questo l'importanza che ha: uscire per una passeggiata di un paio d'ore con una ragazza per un innocentissimo frullato.
Così, la mattina dopo ero sotto casa sua, che mi abita pure vicino, in leggero anticipo. Ho aspettato che scendesse, combattendo la sensazione sgradevole di pappa in bocca, ripromettendomi di fumare di meno e cercando di ricacciare il cuore giù dalla gola.
Ci salutiamo, sale in macchina e tira lì una battuta
"Pensa se è chiuso."
Colgo al volo l'occasione per una battuta
"Nooo... perché l'hai detto? Adesso sarà sicuramente chiuso!" - e sorrido.
Dixit.
ERA chiuso. ^__^
Morale della storia, siamo stati in giro per un paio d'ore di piacevole chiacchiera, e poi l'ho lasciata alla metro perché dovevo scappare - l'avrei riaccompagnata, ma ha insistito e poi ho preferito un approccio adulto.

Qui scatta l'inciso.
Nello scrivere questo post, per mettervi delle immagini, ho cercato su google.
Ed ho preso una sonora mazzata.
Mi viene in mente la puntata di "How I met your mother" - serie per la quale sono totalmente in fissa, mi sono scaricato e sparato in endovena 5 stagioni e resto in trepida attesa della 6a che parte il 30 settembre (viste tutte rigorosamente in originale con sottotitoli, dopo "The Big Bang Theory" ormai è un'abitudine) - sul bagaglio che ciascuno si porta appresso in una relazione, lì rappresentata da enormi valigioni con sopra etichette tipo "vive a casa col fratello", "monomaniaca" o "ha vinto un reality show".
Beh, io ho scoperto la grossa valigia di Alessia e non l'ho presa bene. Ci sono rimasto tra lo spaventato (al grido mentale di "ma una normale noooo?") e... il deluso. Non so nemmeno io bene, non riesco a chiarirlo, era come una sensazione di fitta al petto. Magari solo la banale presa d'atto di non conoscerla.
Ma in gran parte l'ho superata proprio grazie a quella puntata di una serie tv. Tutti abbiamo bagagli, compreso io. E i miei valigioni non sono piccoli. Nemmeno le etichette.
Così, giorni dopo, l'ho sdrammatizzata, accennandogliela.
"Che mi dici di..."
"Lasciamo stare. Ne possiamo parlare in privato?"
Ed ora che ci penso. Sono un colossale cazzone se ancora non l'ho fatto.

Saltando di palo in frasca - Digia... per favore - invece il 6 è stata la festa di Sara, che il giorno dopo tornava in Inghilterra. Per poi andare in USA. E in Canada. Non necessariamente in quest'ordine. Vabbé... insomma, siamo andati al locale dei suoi zii a Roma, un bel ristorante in cui non abbiamo mangiato (siamo solo andati a prenderla), ma che a naso e occhio fa buona cucina, dove abbiamo preso un bicchiere di vino con lei.
Dopo, per continuare a festeggiare e consentire ai proprietari di chiudere e andare a dormire, ci siamo spostati altrove.
La meta era un'altra, ma era chiusa, quindi abbiamo fatto un po' di strada in più e siamo sbarcati a "Gino passami l'olio", bel locale, con tavolini all'esterno e stampe erotiche antiche appese all'interno. Non ci ero mai stato, pur essendoci passato davanti una vita di volte (ok, non così tante, ma quant'è fica come espressione)...
...e quando entriamo, mi ritrovo davanti Sabrie, altra studentessa di recitazione.
Questa Sabrie.
"Lavori qui? Ma dai, da quanto?"
"Quattro anni".
Minchia. Quanti ne aveva, sedici?!?
Ad ogni modo, è sempre una bella sorpresa, e si fa un po' di chiacchiera, in un momento di pausa e l'altro. E' innegabile, è carina; e chiaro come il sole che anche lei sia finita nella mia lista delle possibilità - anche perché non avevo mai fatto caso a quanto è carina, prima.
Che poi, dopo che ci siamo aggiunti a vicenda su Facebook, è saltato fuori che anche lei andava al Mamiani.
EONI dopo di me, ma è stato piacevolmente curioso scoprirlo.
Comunque lei deve lavorare, noi siamo appena arrivati, c'è da scegliere che prendere, ed io butto l'occhio sulla lavagna con la lista dei vini al bicchiere.
Ed è lì.
Il primo.
Capocaccia.

Capocaccia, è il ricordo preciso di un capodanno, forse il più bel capodanno della mia vita.
Quello della videocamera che si rompe il 31 notte e si ripara il 1 mattina, da sola. Quello di me che la mattina me ne vado da solo con la camera a fare un filmato insulso per ore, arrampicandomi sull'impossibile della costa di Santo Stefano, facendomi la colonna sonora con la bocca come un novello Indiana Jones...
Quello delle bottiglie di pregiatissimo - e ottimo - Capocaccia bevute "alla goccia", tutti ciucchi in un attimo.
Mai più bevuto da allora.
Il mio non è un desiderio di assaggiarlo ancora, è un obbligo morale a celebrare il ricordo. E ne prendo un bicchiere.
E tuttora non riesco a non pensare, ripensandomi al pub col bicchiere in mano, a quanto sarebbe bello festeggiare ancora un capodanno così.

E mentre sono lì, mi sovviene che Sara mi ha detto che deve assolutamente presentarmi Francesca, che fa la casting director, per via delle mie... pulsioni attoriali. Oh, insomma, devo decidermi a dirlo una buona volta che volente o nolente io faccio l'attore.
A volte, non a tempo pieno, ma lo faccio, cacchio. E anche bene, a tratti. =)P
Comunque, beh, mi viene in mente che è assurdo che una giovane aspirante attrice si trovi a servirci al tavolo proprio dove c'è una casting director in cerca di gente. Per cui...
...sì, ok, ok. Ho detto OK Paolo!
...per cui quale migliore occasione di fare colpo su Sabrie?
Dai, però non era così bieca. Quando mi sono alzato per dire a Sara nell'orecchio che la cameriera era una studentessa di recitazione del centro quasi non ci avevo pensato. E poi mi andava di ricordarglielo anche per me stesso, tié!
=)PP
Certo non mi aspettavo la reazione di Francesca, che quando s'è alzata se l'è fatta proprio presentare.
E devo dire che mi sono stupito anche quando, poco prima, raccontavo a Sabrie che ero al tavolo con una casting director e... e me ne sono accorto solo allora: con una sceneggiatrice, una regista, e, mi pare un aiuto regista sicuri, poi gli altri magari non sapevo che facevano.
Che tavolata, ragazzi!
Così, Francesca s'è presa tutti i contatti di Sabrie, e a lei brillavano gli occhi quando siamo andati via.
Ma l'età anagrafica, la toglie brutalmente dalla lista. Oddio, mai dire mai, ma...
Quando ho letto l'anno di nascita su facebook mi sono sentito mio nonno.


GrimFang

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