L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

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mercoledì 7 ottobre 2009

Lettera a Bersani

Un paio di giorni fa, mi è giunto via email l'appello di Pierluigi Bersani a partecipare alle primarie del PD, e a compilare un questionario online in maniera da avere un po' di 'riscontro partecipato', diciamo così, alla sua visione delle problematiche in Italia.
Ovviamente non suo di persona, ma del Comitato a suo favore.
Ora, al di là del fatto che sono anni che non ho più la tessera del PD - qualcuno dovrebbe avvisarli - e immaginando che la mia email ce l'abbiano dagli elenchi delle primarie precedenti, ricevere simili appelli via email ha di per sé una possibile comodità: quella di rispondere, sempre che gli arrivi.
Io l'ho fatto, e non mi è tornata indietro nessuna notifica di mancata ricezione.

Per questo ve la trascrivo qui, la mia lettera.
Almeno so che anche un altro paio di persone, oltre l'addetto che l'ha cestinata, l'avranno letta.
Buona vita,


GrimFang


Caro Bersani,
dopo quanto accaduto in Calabria (che non è altro che la versione ingigantita di quanto è sempre accaduto ai congressi di sezione per l'elezione del segretario), io sul PD ci metto una pietra sopra. Piuttosto divento radicale.
Quello che c'era di marcio nel vecchio meccanismo del partito è rimasto, se non peggiorato, mentre quello che c'era di buono, il rinnovamento, il dibattito interno, la pluralità d'opinione e lo slancio politico chissà che diavolo di fine gli avete fatto fare. Presi singolarmente, tutti gli iscritti ancora ce l'hanno e lo usano: li metti uno vicino all'altro e perdono di senso.
Ora, io credo - e non so quanti la pensano come me - che una volta c'era un orizzonte. Un'idea di paese per la quale lottare, a piccoli passi. E non sto parlando di grandi idee politiche, ma della politica vera, quella spicciola, che riguarda la gente. Quella delle case, della spesa, delle mense... della solidarietà sociale. C'era una politica che sognava quei piccoli passetti che avrebbero reso l'Italia un paese più felice.
Oggi si perde tutto il tempo sui massimi ideali, gli orizzonti, i riferimenti... e a far polemica sulla polemica. Nessuno ha più le palle di dire un "non rispondo", "ma davvero la ritiene una cosa importante" e mille mila risposte di buon senso. Come Nanni Moretti, aspettavo davanti alla tv che qualcuno dicesse, del lodo Alfano, "ma se dovessimo un giorno avere un Presidente di sinistra e scoprire che è un ex BR, voi lo vorreste processare o aspettereste la fine del mandato?". Cose simili non le ha dette nessuno. Nessuno si nega ai giornalisti, tutti parlano, tutti cercano di dipingere qualcosa di simile a quell'orizzonte che dicevo snza nemmeno accorgersi che non c'è il muro. Che stanno dipingendo l'aria, e non resta niente.
Come se il crollo del muro avesse generato una sorta di paura di esser vuoti dentro - anche se non è affatto vero! Basta guardare alle realtà locali! - e per riempire questo vuoto e scacciare la paura di chi si è o meno, si sia riempito questo buco con Berlusconi. Almeno così si sa chi NON si è, ed è già un conforto. Solo che così di Berlusconi non si può fare a meno, pena il ricominciare a patire daccapo... e quindi non si riesca mai a portare un attacco fino in fondo. Non si riesce mai a mettere a segno una strategia vincente. Insomma, non si riesce mai a usare il puro e semplice buon senso!!! La legge che promulga è sbagliata? Vuoi far capire ai cittadini che è sbagliata senza che possano strumentalizzarti e generare polemiche sterili? Fai l'esempio su qualcun altro! Non lo chiamare nemmeno in causa, fai altre ipotesi, gioca su di te! Rovescia tutto in maniera che si spaventino quelli della destra!!! Falli rendere conto che il paese che si prospetta non è affatto quello sicuro che pensano di sostenere! Parla degli stipendi dei poliziotti!!! ...mah.
O siete tutti in attesa dell'ineluttabile fine, o dovreste avere il buon gusto di fare un bagno di umiltà. Profondo. Di ripartire da zero. Ricordarsi del rigore e della dignità. Ricordarsi di un Pertini, per dirne uno senza scomodare colui di cui porto il nome. Trovare, da qualche parte della propria anima, l'onestà intellettuale di un difensore di quei principi di una politica sana e partecipata: dove partecipata non significa le primarie, e tantomeno la consultazione online...
Mi perdoni, Bersani, ma nell'era di internet sembra che tutti siano drogati di tecnologia a ogni costo.
La democrazia partecipata era lì dove nei baretti di paese si parlava di politica, dove ci si vedeva a fare gli attivi pre-congresso in sezione, e si gridava, si litigava e poi si faceva pace, trovata la posizione conciliatrice. Quella è partecipazione. Non l'assistere alla conferenza dei relatori, com'è diventata ultimamente. Non il questionario su internet, dove dobbiamo rispondere a domande che avete scelto prima voi. Di eleggere gente che viene candidata da voi, ne ho le palle piene - perdoni il tono scurrile.
Che i vertici suggeriscano quei nomi che giungono sussurrati fino alla base, per poi saltare fuori dalla base come se questa li avesse proposti, è una cosa che mi ha sempre fatto schifo. Preferisco le voci contrarie, discordi, stridenti ma dotate della virtù della conciliazione, virtù eminentemente politica, e dell'attenzione al mondo reale, a come si evolve. E nessuno di voi tre mi dà quest'idea.
Per questo, caro compagno - e lo dico con una certa soddisfazione sulla lingua, io, che votai la mozione Morando e che sono più per un rigore 'etico' alla Di Pietro che per i veterocomunisti - caro compagno Bersani, io non voterò alle primarie.
Non voterò nemmeno PD, fino a quando non vedrò qualcuno che, senza voler compiacere la folla, prendere più voti, o apparire di più in televisione, dirà chiaro e schietto quello che pensa.
Uno dei momenti più belli della mia vita politica, caro compagno, fu quando decisi di dare una risposta impopolare, ma mia, scartando invece la più ovvia e - come si dice da noi in teatro - da carrettella, cioè per raccogliere applausi. Ebbene, caro Bersani, mi sorpresi a guardare un'assemblea di più di 400 persone che si alzava in piedi ed applaudiva per dieci minuti. Me, che ero convinto di aver dato una risposta per cui potevo essere linciato: che aveva ragione la polizia ad aver caricato a una manifestazione.
Questa è partecipazione, caro compagno. Questa è politica, e democrazia.
Prova anche tu.
E chissà che non ti stupisca a prendere i voti di trenta milioni di italiani che pensavi di esserti giocato.

Spero che questa mia ti arrivi, con affetto,


GrimFang

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