L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

giovedì 25 gennaio 2007

Come da richiesta...

Beh, mi hanno chiesto di scrivere del mio compleanno.
Che dire?
Capita una volta l'anno a tutti quanti, e come tutte le festività "obbligatorie", cioé quelle di rito come Natale e Capodanno, è una di quelle ricorrenze dalla quale non si sfugge.
Ho conosciuto gente che non festeggiava il proprio compleanno, ce n'è. E da un paio d'anni a questa parte nemmeno a me diverte più di tanto. Sarà perché è sempre un casino radunare gli amici o - peggio - decidere che fare. Va a finire che uno preferisce una festa a sorpresa, che poi sorpresa non è. Tanto il tuo compleanno è lì, e se non fai feste quella a sorpresa te l'aspetti. E può anche darsi, assai peggio, che te l'aspetti e non arriva.
Così, visto da questa prospettiva, il compleanno ha maledettamente a che fare con la solitudine.
Non è tanto il fare il bilancio con l'età; per quello è più adatto il Capodanno, che si tira via in un momento di festa (istituzionale, quindi coincide per forza con un momento di ferie, di pausa) tutto un intero anno di calendario.
No, è una sorta di estratto conto sociale. Una sorta di riepilogo degli ultimi anni, ma senza una periodizzazione precisa, di quello che hai dato e costruito di buono con i tuoi amici, i tuoi conoscenti, i tuoi simili.
Beh, il mio compleanno non è stato dei più felici, come bilancio.
Ad esempio, gli auguri.
Sono una stronzata, concordo, un pro-forma anche se fa piacere riceverli. Ma di tutto il mio parentado, solo papà, mamma e mia sorella (da mio fratello, per chi sa, non me li aspettavo, chiaro) si sono ricordati di farmeli. Persino mia cugina me li ha fatti in ritardo. E anche qualcuno dei miei migliori amici, molti dei quali - tra l'altro - nemmeno erano presenti alla mia festa.
E qui viene l'altro lato 'dolente' del bilancio: la mia festa.
Per chi non c'era, o non lo sa, l'ho festeggiato al Teatro Ygramul (c'è il link qui a fianco), dove mi ero preparato - per la prima volta una testardaggine attiva - anche un piccolo spettacolo teatrale. Beh, per me significava parecchio: insomma, un mese intero a mandare a memoria 50 sonetti in romanesco non è poco, e mi piaceva moltissimo l'idea di festeggiare in questo modo. La nota dolente è che - in barba al panico da esibizione - è andata a finire che, invece di invitare solo pochi tra amici e conoscenti, sia arrivato ad invitare un centinaio di persone, colleghi di lavoro compresi. Tanto da arrivare a temere che non ci fosse abbastanza spazio e cibo per tutti.
Invece, se ne sono presentati una ventina. Il che, almeno dal punto di vista delle cibarie, è stato un bene (cavoli! Va bene che la festa era la mia e quella di Stefano che è nato il 18, e che la roba da mangiare per tutti l'ho fatta prendere io, ma allora visto che quasi non bastava - ed era dopo cena! - o sono io che non so proprio regolarmi o siete voi che siete delle cavallette, ragazzi! ^__-)
E qualcuna di loro, stracotta, è dovuta andar via anche prima del mio spettacolo (che per evitare interruzioni per festeggiare il sopravvenuto genetliaco di Stefano, è stato fatto dopo la mezzanotte).
Così, se tanto mi da tanto, va a finire che questo bilancio indica una bella emergenza rossa. Anche considerato che molti degli invitati assenti non han dato cenni di vita neanche dopo, e solo un paio - dei più inaspettati tra l'altro - si sono scusati molto carinamente dell'assenza (Manuel, ti adoro).
Ma per fortuna, questo è un bilancio che si fa solo per il compleanno, quando ti capita di tirarti fuori i sassolini dalla scarpa. Poi il tempo riprende a scorrere e tu, se sei fortunato, riprendi a camminare come se niente fosse ma anche un pelino più saggio. E così è capitato a me.
La vera botta è che anche l'anno prima, il 2006 - o forse era il 2005? - avevo invitato un centinaio di persone la domenica a Villa Pamphili per fare un po' di festa: acrobatica, giocoleria, capriole... eravamo in cinque. E faceva anche un freddo boia. (Capisco, dichi tu: er 17 gennajo, che pretendi?)
Però...
Del resto, le cose migliori sono quelle che arrivano inattese. O che vengono improvvisate.
Per la prima categoria, di certo è stata la presenza di Caretta Caretta, la mia mogliettina tartaruga (la casa di Ovindoli è la MIA, capito?) ^__^
Per la seconda invece è stata l'intuizione di costruirmi un po' autocelebrativamente la serata: di portarmi un paio di vhs da proiettare e di stampare - questo proprio deciso prima di uscire di casa - un po' di mie poesie e testi di canzoni.
La proiezione del mio corto 'Il titolo viene alla fine' che devo provare a mettere su YouTube, tra l'altro, ma soprattutto quella del "Nerkiopiteco's Massacre Day" (in cui ho fatto un po' di tutto, dall'attore agli effetti speciali) hanno riscosso notevole successo; e per quanto riguarda i testi, beh, tre se li sono addirittura voluti portare a casa!
Questa è, fuor di dubbio, una bella siringata di amor proprio e fiducia in se stessi.
Per quanto riguarda lo spettacolo, beh...


Il mio solito problema di ansia non me lo ha fatto godere fino in fondo, ma dev'essere piaciuto.
Con la coda dell'occhio, ogni tanto vedevo Vania sgarrarsi dalle risate mentre mi riprendeva, ma io ero troppo nel panico perché non mi ricordavo al volo dove ero arrivato o perché avevo toppato quelle due solite minuzie (due su tremila in realtà) che toppavo sempre anche quando ripassavo... o perché, usando un testo davanti a me diverso da quello su cui avevo studiato, non riuscivo a ritrovare subito il filo quando mi perdevo.
^__^
Però, è andato bene. E l'ho capito soprattutto quando Antonio e Silvano - del teatro - m'hanno fatto i complimenti. Perché mentre dagli altri magari me li aspettavo per amicizia, da loro no, ed essendo un po' attori un po' registi un po' factotum, erano un riconoscimento vero.
Ancora devo rivedermi, e studiarmi, sul nastro che hanno girato, ma la cosa - che in fondo mi aspettavo e speravo - è diventata più una curiosità professionale più che fine a se stessa.
Sì, perché mi hanno messo tra gli spettacoli di febbraio, e vado in replica.
E questo vuol dire tanto.
Anche se non capisco cosa.
Ma una delle cose più belle della serata, beh, è stato il 64 sulla torta. Già, per festeggiare due coetanei classe '75...
^__-

GrimFang

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