L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

lunedì 19 gennaio 2009

Criptici trittici di troppi trichechi in treno

Trentaquattro.
Tre, quattro. Sette.
Sette vite come i gatti a nove code.
Sette, nove. Sedici.
Se dici donna dici danno, dodici stagioni ogni anno.
Tre, quattro, sette, sette, nove, sedici. Quarantasei.
Meno dodici che un anno è passato.
Trentaquattro.

Sabato è stato il mio compleanno.
Una volta tanto, non ho voluto provare ad organizzare un maxiraduno di tutti i miei amici e buoni conoscenti che poi vanno regolarmente a puttane. E infatti mi sono semplicemente divertito.
Coincidenza ha voluto che quella stessa sera gli amici di Ovindoli che a Roma non becco quasi mai - ma leviamoci anche il quasi - avessero organizzato un'uscita, per cui ho passato la giornata anche col piacevole sospetto di trovarmi una celebrazione a sorpresa.
Ma i miei amici sono tutti o quasi tonni come me, per cui meglio così, perché mi sono divertito troppo a farla io, la sorpresa!
Coincidenze che coincidono, come usa dire Loredana in radio...

Mi è persino presa bene la sveglia presto, la mattina, per andare a seguire una conferenza il cui pregio principale è stato il ritrovarci - del tutto a caso - Simone dell'AnonimArmonisti oltre al già preventivato Stefano con Elena. E anche l'aver conosciuto Giorgio, più piccolo di me, regista di "Replay" (non c'è in nessuna banca dati, maledetti razzisti verso il low budget indipendente...).
Film che potrei addirittura aver visto a lavoro in copia di legge, e che se è quello, beh, l'ho visto sì mandando avanti veloce per controllare la qualità, ma non era granché... ma al 90% non è quello perché mi pare che l'attrice nel ruolo femminile fosse quella con cui ho girato il corto di Lorenzo...
Vabbè.
Ah, ecco, ho trovato il trailer ed è tutta un'altra cosa, per fortuna...
Dicevamo, sono andato a questo convegno dietro casa, vicino alla stazione San Pietro, dal titolo "Saranno famosi?" a proposito del cinema italiano esordiente, indipendente, e sui panorami che si profilano all'orizzonte. A riguardo, notevole il tipo di Rai Cinema che più o meno a brutto muso ha fatto presente che gli effetti della crisi attuale si sentiranno sulla produzione 2010, e lì saranno cazzi.
Per la serie 'il porno è l'unica parte che tira'. ^__-
Per il resto, non si può dire che sia stato un gran convegno. L'aumento a dismisura di disegni spontanei nel susseguirsi dei miei fogli per gli appunti sta lì a testimoniarlo.

Dopo il convegno, salutata Elena che spariva all'orizzonte, e senza Jodi che non era venuta, siamo andati a pranzo. Con noi, alla fine è venuto anche il tentennante Giorgio, che aveva un appuntamento, per cui eravamo più o meno una decina, in un ristorante non male che sta sotto il ponte della ferrovia di San Pietro.
In realtà avevo voglia di cacio e pepe, ma non so perché m'è venuta in mente la gricia ed ho chiesto quella. Un istante dopo altri quattro chiedevano cacio e pepe, rendendomi conscio dell'errore, ma ormai m'ero intestardito e volevo la gricia, che sarebbe rimasta a lungo sul mio stomaco.
Devo dire che durante il pasto la conversazione è stata molto erudita, su autori celebri ma sconosciuti al sottoscritto, di quelli che hanno un selezionato pubblico di nicchia. Magari non è affatto così, in fondo "Gli amanti del Pont-Neuf" l'ho sentito nominare - in positivo - anch'io, ma è questa l'impressione che avevo, e che mi faceva sentire piuttosto fuori luogo.
Senza contare che sedevo a fianco ad Alessandra, che è una mia collega di lavoro, per cui m'innervosiva un cicinino 'perdere la faccia' sull'argomento. Ad ogni modo, ho fatto buon viso a cattivo gioco, ascoltando, cercando di avere la bocca piena e di buttare qualche battuta qui e lì. Tra l'altro, al tavolo c'era anche una che avevo già incontrato in ufficio, che lavora al Luce e che in passato ha fatto la buyer per non so quale società (o forse per il Luce stesso). Simone invece in questa discussione sembrava a casa sua in pantofole, e ammetto d'aver provato una certa invidia. Del resto, chi è causa del suo mal pianga se stesso, quindi...
Si è pranzato comunque in allegria, conversando piacevolmente, soprattutto col mio vicino di destra, che non ricordo più come si chiami o che faccia abbia, ma che mi stava simpatico. ^_^

Dopo pranzo, saluti, e via a recuperare la macchina. Per un caso ci dirigiamo di nuovo verso l'albergo dov'era ospitato il convegno proprio io e Giorgio, con cui avevo intavolato una conversazione - tra l'altro, recentemente è cicciato fuori che conosce Edoardo (che veniva alle elementari con me e l'abbiamo scoperto dopo, ma questa è un'altra storia, e che lui conosce per via dell'università) e Ivan (che veniva all'università con me ed era un mio giocatore di ruolo 'di punta', e che lui conosce per averci giocato una partita a calcetto assieme, vedi com'è piccolo il mondo...) - la tipa del Luce e, mi pare, un altro tipo alto impegnato a conversare con lei.
Arriviamo a destinazione e al momento dei saluti - quando ormai non rischio più niente - le rammento che ci siamo già conosciuti, e quando. Scopro così che quella tipa, signora piuttosto bòna, devo dire, che lei aveva accompagnato a vedere dei film da noi, era nientepopòdimenoche la braccio destro di Veltroni... guarda un po' la vita. Stavo per provarci...
=)PPP

Una volta a casa, combatto con la mia digestione e declino l'istinto sia a farmi una sana pennica, che l'intento a quel punto malsano di riandare in giro a fare shopping coi saldi. E invece...
Invece a casa per pranzo c'erano mia sorella e mio nipote, e visto che lei mi deve fare un paio di scarpe come regalo di compleanno mi propone di accompagnarla in giro per i negozi del quartiere per vedere se trovo quello che cerco. Avendo lei i tempi contingentati e visto che quest'alternativa mi toglieva anche dall'imbarazzo di pagarmele io per poi chiederle indietro i soldi, siamo usciti.
Abbiamo girato senza trovare niente, o almeno niente che avesse anche un prezzo competitivo: un paio l'avevo anche trovato, ma un saldo al 10% non è un saldo... Fatto sta che, una volta salutata lei, sono andato a farmi un giro dove sapevo che potevo trovare le stesse cose con diversi saldi.
Datosi che avevo in testa un paio di Timberland, e che Chiara la toscana - che ancora deve trovare questo benedetto blog, se mai lo sta cercando - quella della copertina della rivista, per capirci, aveva lavorato in uno dei negozi della catena, mi sono diretto lì. A via del Corso.
Checché se ne dica, visto l'afflusso di gente di tutte le estrazioni e i portafogli, lì i saldi sono seri, tipo il 30%, e le possibilità di trovare quello che cercavo, alte.
Purtroppo delle tre tipologie di scarpa che volevo non era rimasta la mia misura.
Visto che non c'era, il commesso è stato tanto gentile da indicarmi un negozio 'rivale' sempre della Timberland lì in zona. Non solo, mi ha anche segnato misura e modello su un pezzo di carta per non farmi perder tempo.
Mentre mi dirigevo lì, però, a piazza in Lucina mi sono ricordato un articolo letto tipo su Metro, che parlava di un mercatino antiquario e dell'usato.
Com'è, come non è, esco dal mercatino dopo aver visto un vinile dei Vianella di canzoni romanesche che non ho comprato e con una giacca di pelle alla Fonzie che non avrei mai pensato di comprare e che invece ho comprato.
Il coatto che è in me ha preteso il suo tributo.
^_-

Niente scarpe neanche al secondo negozio, si è fatto tardi, devo andare a casa a prepararmi.
Non mi sento proprio un fiore, sono stanco e accuso scrocchi al ginocchio sinistro (ce li ho ancora). Una volta nella mia magione, mi accorgo della mia totale inappetenza: l'unica cosa che mi va sono i mandarini. Subodorando che ci sia qualcosa che non va, mi misuro la febbre e mi scopro un bel 37 e mezzo. E sto.
Però, non ho la minima intenzione di restare a casa malato quando un sacco di gente aspetta me, non mi va di dare buca e non mi va di stare male una volta fuori. Se voglio uscire e c'è da prendere la tachipirina, se voglio che faccia effetto al momento giusto quello per prenderla è adesso: mi forzo a mangiare mezza banana e giù. Sperando che non mi devasti uno stomaco così vuoto.
Mia madre, sull'uscio di casa mi fa:
"Ma esci con la febbre?!?"
"Eccheccazzo, è il mio compleanno!!!" - le ho risposto.

All'Auditorium, la serata non è stata granché.
Punto primo, nonostante con un paradossale tempismo io abbia beccato Gab e Lalla - con cui non avevo appuntamento - che sono andati poi a prendere Michi e Federicone (con cui avevano appuntamento loro), mentre Gab e Egle (con cui avevo appuntamento io) parcheggiavano e Lele, Flavia e l'amica loro (con cui avevo appuntamento, ma che avevano parcheggiato dall'altra parte) mi raggiungevano, nonostante questo, dicevo, non siamo riusciti a passare la serata assieme. Troppe cose, troppi interessi diversi. Il che mi dispiace, perché l'amica di Lele e Flavia era davvero carina - e sono convinto che l'ho già conosciuta - e poi loro non li vedo quasi mai senza il quasi, e insomma è finita addirittura che quando poi noialtri ce ne siamo andati li ho dovuti salutare via telefono - ma come si chiama l'amica? Mannaggia... - perché erano in fila per vedere le stelle coi telescopi dalle terrazze sopra l'Auditorium, e c'era un tale muro di gente che per raggiungerli ci sarebbe voluto un caterpillar...
Dentro, le cose 'gratis' erano già mostruosamente occupate (tipo le postazioni coi simulatori, i videogame per pilotare l'astronave in mezzo agli asteroidi, le tv interattive che spiegavano varie cose di scienza sui pianeti e i voli spaziali) o poca cosa (la minuscola 'mostra' con tv che facevano vedere luoghi della terra fotografati dal satellite e un modellino di un satellite Galileo) o... imbarazzanti, come il grande gioco animato da un presentatore troppo ye-ye che era fatto mischiando diversi giochi (tipo Taboo) e sul quale si sono ovviamente buttati Lalla, Gab, Cone e Michi.
La pista di pattinaggio, per me che forse ero l'unico ad aver voglia di farci un giro, era off-limits. Sudare era l'ultima cosa che volevo.
Lo 'spettacolo' a tema Star-Trek che in fondo aveva richiamato il nerd che è in noi è cominciato poco prima che andassimo via noi. Ne ho filmato un po', e aspetto che siano le immagini a parlare.
^_-

Poi, siamo andati a San Lorenzo, al FataMorgana, ludopub dove c'era una punta orientativa con altri, e dove c'era Stefano a lavorare. Visto che il suo compleanno è il 18, e visto che è del mio stesso anno e quindi ci passiamo soltanto qualche decina di ore, mi fa sempre piacere festeggiarlo assieme.
L'elemento folkloristico è stato che, nonostante fossimo stati lì la sera prima io ed Erika, e nonostante la punta lì ce la fossimo data martedì a teatro con Stefano presente, nessuno aveva prenotato un tavolo.
Un po' per ingenuitàm un po' per pigrizia, un po' per distrazione, un po' perché non avevo la più pallida idea di quanti sarebbero venuti e a che ora, ci siamo ritrovati in dieci - e il numero era in crescita - con un tavolo da quattro (quattro stretti, intendo). ^_^
Tentennando tra l'idea di cambiare locale e il dispiacere di non festeggiare con Stefano (che poi era l'unico ad avere almeno una crostata per festeggiare), abbiamo cincischiato in loco per abbastanza tempo da far saltar fuori magicamente un tavolo da dieci - senza che nessuno avesse abbandonato il locale (anzi, c'era pure un festeggiamento di laurea) - quando però eravamo diventati dodici. Ci sediamo, stiamo stretti, scomodi, vicino alla porta e agli spifferi e...
E in maniera del tutto assurda al tavolo da dieci restiamo in quattro, mentre al tavolo da quattro - più quello a fianco liberato fa sei posti in tutto - ci vanno tutti. Perché in fondo è più riparato e sta vicino al bancone, dove c'è pur sempre Stefano. Non me la sento, specie dopo che Gab ed Egle salutano e vanno via, di lasciare da sola Valentina, Wanda ed i due poveri 'imbucati' che s'erano portate appresso, per cui passo la maggior parte del tempo lì.
Pisciati tutti i giochi che potevamo fare e dopo una mano un po' sbrigativa a Jenga, però, scatta il Tokio. E l'afono amico di Valentina, di scarsa socievolezza, si dimostra dotato del più grande culo con cui abbia dovuto confrontarmi da mesi a questa parte. Niente da fare, ci butta tutti fuori e vince.

A quel punto era abbastanza tardi. Soprattutto per me, che cominciavo a sentir svanire l'effetto della tachipirina. Così, crostata di compleanno per Stefano, saluti, baci, abbracci e via a casa, sotto le pezze.
In fondo, è stato un gran bel compleanno. Quasi il migliore da un po' d'anni a questa parte... ^_-
Badate bene, ho detto quasi.


GrimFang

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