L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

lunedì 19 gennaio 2009

Del faccialibro e delle sue addizioni...

Ovvero, "On facebook and its addictions"! ^__-
[nb: questo post è stato iniziato a dicembre...]

Mi sono fatto l'account Facebook.
Mannaggia a me.
Una droga.
Tutto è cominciato con Telegio che insisteva perché, a suo dire (e in effetti è vero), avrei ribeccato un sacco di gente del Mamiani. E non solo.
Così mi sono affacciato, con un nome di comodo, non il mio, per dare un'occhiata.
Quanta gente, mi sono detto, e quante vecchie fotografie.
Quanti ricordi...
Ma la voglia di palesarmi in rete era comunque frenata da molte resistenze. Ad esempio, non mi piaceva affatto che uno dovesse per forza segnarsi alla community prima di vedere il profilo di qualcuno. Non solo: addirittura dovevi essere accettato come amico prima di accedere alle foto. Un po' come l'altolà chivalà, amici o nemici? dei soldati di guardia in tempo di guerra.
Poi la faccenda di Francesco ha un po' spinto il piede sull'acceleratore, spingendomi a reiscrivermi con un altro nome e un diverso indirizzo di posta dove destinare le valanghe di comunicazioni che quotidianamente ti arrivano per avvisarti della minima stronzata (che poi fa comunque chiacchiera e diventa pure rilevante).
Non il mio nome vero, però: non vedo perché ovunque in rete uso pseudonimi e proprio sul faccialibro debba usare il mio nome davvero. Tanto più che, nel caso, ci ho messo una vita - letteralmente - a liberarmi o a contenere un paio di scocciatori, ci manca pure che mi ritrovo subissato da piattole elettroniche anche in rete.
Ad ogni modo, credo che in fondo sia soprattutto per il fascino che ha, usare uno pseudonimo.
Ci sto pensando adesso che fa tanto scrittore, usare uno pseudonimo. Che in fondo ha sempre il medesimo valore di "non scassatemi i coglioni".
Però, lacrimuccia, l'altro lato della medaglia è che qualcuno non ti aggiunge fra gli amici perché non ha capito chi cazzo sei. E datosi che magari di richieste ne fai tremila, capita sempre che non noti chi ti abbia aggiunto e chi no.
O che non noti subito chi tra i tuoi amici/contatti se n'è andato abbandonando facebook e cancellando l'account (o forse modificando la privacy per cui non lo trovi più).
Resta il fatto che, a fronte di miei amici che appena sono andati su facebook hanno stretto una ventina d'amicizie e son rimasti con quelle, io, in circa due settimane, sono andato a quota 282* amici. E tutti conosciuti personalmente!
*dato risalente all'inizio del post. Ora sono a 380 puliti puliti.
Ho già sbattuto la porta in faccia a quasi dieci sconosciuti, che mi volevano aggiungere come amico solo perché sono amico di amici loro... o anche proprio senza conoscerci affatto.
E dico senza quella decina di amici che non mi hanno risposto.

Paradossalmente, gli amici del Mamiani o di quei tempi lì erano 58. Solo 58 su 282.
Ora sono 67.

Gli altri li ho divisi così (anche se una stessa persona può far parte di più di un gruppo):
83 che conosco grazie al posto dove lavoro;
65 che hanno a che fare con Elish o col mondo dei giochi di ruolo;
42 che conosco per via del teatro Ygramul;
29 che sono gli amici di Ovindoli;
26 che hanno frequentato il newsgroup ihgg (it.hobby.giochi.gdr) quando lo frequentavo anch'io;
16 che conosco per via dell'AnonimArmonisti;
16 etichettati come amici di amici perché me li hanno presentati (e 2 sono proprio amici veri), ma è che non so dove altro metterli;
12 che conosco dall'università (professori inclusi);
8 parenti;
6 sotto l'etichetta Legami che vuol dire la gente a cui sono più legato (ovviamente anche sotto tortura dirò che lì c'è ciascuno di voi ^__-);
6 compagni delle elementari;
10 compagni delle medie;
4 che ho messo sotto l'etichetta dei corti (in senso audiovisivo), ma che è un'etichetta un po' a cazzo, a dire il vero;
4 sotto sotto l'etichetta 'altri amici' perché dovrei fare categoria a sé per spiegare ciascuno come l'ho conosciuto;
3 per frequentazioni di pub, quando c'era l'Overtime; e infine
1 sola nel gruppo di quelli conosciuti a scuola di musica quando studiavo sax,
1 sola nel gruppo di quelli conosciuti durante il corso di montaggio,
1 sola conosciuta perché fa cinema,
1 perché fa lo stesso giochino su facebook che faccio io, e non la conosco di persona.

Quest'ultima si chiama Lydia, vive nel Regno Unito, ed è stata la prima persona - l'unica che poi abbia effettivamente autorizzato - a chiedermi l'amicizia solo per essere inserita nel mio party di Hammerfall.
Lei e Laura, di Bologna - che ho aggiunto tra gli amici dopo uno scambio di email riguardo a un test che ho sviluppato su facebook - sono credo le uniche due persone su 280 che non conosco personalmente.

Hammerfall, è un gioco fantasy, dove cominci che sei una solenne pippa e finisci che ammazzi draghi con un colpo di spada solo. In teoria, è power-player dentro; in pratica non lo è, visto che segue l'insulso principio di D&D secondo il quale più sei potente te, più sono potenti i mostri. Anche se ogni tanto così, a buffo, ti mette un mostro della madonna come il Leviatano, che ti secca al primo scontro... se sei così imbecille da affrontarlo.
Come ho fatto io.
Detta così, sembrerebbe uno di quei giochi noiosi da giocare, perlomeno alla lunga. Ma...
Ma la grafica è stratosferica: le immaginine delle prove o dei mostri son fatte troppo bene.
Ma i luoghi dove ti trovi sono delle fotografie molto suggestive, prese chissà dove (e me le salvo pure, ogni tanto).
Ma la trama in fondo c'è, e sei sempre curioso di scoprirne la storia e di sapere cosa c'è più avanti.
Ma Federichino è del 70simo livello, io ancora del 44simo e la spinta competitiva è fortissima.
E in più fa piacere chiedere agli amici di darti una mano ed entrare a far parte del tuo gruppo, e vedere chi è che ti viene a dare una mano: scoprendo, magari, che tua cugina e suo marito hanno accettato subito senza esitazioni, ricordandoti che erano tutti e due un po' a ruota di gdr... e che sei solo tu a non averli mai fatti giocare!
E poi è troppo carino confrontare le tue statistiche con quelle degli amici, è "addictive" voler arrivare all'ultimo livello per sapere come finisce, vedere le immaginine dei tuoi amici nel tuo gruppo e vedere come li hai armati... e immaginarseli sul serio! Il mio gruppone di 57 guerrieri, che è poi il vero motivo della mia potenza.
Voglio dire, immaginarsi il Digia con una Celestial Sword, un Tempest Shield, che indossa gli Ice Gauntlets a cavallo di un Pegaso è anche facile... ma vuoi mettere con Momo ed Erika che hanno una Tempest Blade, uno Spiked Shield, un Talismano di Giada e un cavallo bianco, oppure la mia mitissima collega di università Laura con la Tempest Blade, la Champion Armor, il cavallo bianco e il Jet Pendant? ^__^

Il test, invece, è stato un'ispirazione del momento.
Una delle attività più simpatiche infatti - quando becchi quelli fatti bene - è di sottoporti a qualcuno di quel mare magnum di test che ci stanno. Si va da amenità tipo "Che colore di mutanda sei" alle bojate tipo "Chi eri nel passato" dove come risposte ci sono solo 4 profili. Poi ce ne sono alcuni davvero davvero belli, come "Quale elemento sei", fatto davvero bene, o "Che supereroe si cela dietro la maschera" dove alla fine a me è risultato che dietro la maschera si cela Peter Griffin. Nei test che ho fatto sono risultato due volte Batman e due volte Aria. Il che mi fa pensare che una certa verità di fondo ci sia...
In passato, sul giornalino del liceo come su quello dell'università, io mi divertivo a creare test.
Ci pigliavo estremamente spesso - sia per via della sensibilità empatica che mi aiuta a mettermi nei panni delle persone ed immaginre le loro risposte, sia per via di una certa capacità organizzativa ed analitica che mi consentiva di creare un certio numero di profili che fossero piuttosto esaustivi. Quindi, quando ho deciso di provare a vedere in cosa consisteva premere il tasto "Make your own quiz", non ero del tutto impreparato.
La prima cosa che mi si chiedeva era il titolo, ed io, sull'ispirazione del momento, ho messo la prima cosa che mi sembrasse plausibile: "Che personaggio di Frankenstein Jr. sei?".
Tanto per cominciare, conosco abbastanza bene il film da sapere di che parlavo; poi, il numero dei personaggi mi dava anche i profili possibili, stava solo a me coglierne le differenze per poter incanalare in maniera corretta le risposte sul giusto profilo. I personaggi di un film sono quelli, non è che possono essere di più.
E così, mi son fatto prendere la mano fino alle 5.31 a.m., quando il mio test ha preso vita.
A quel punto, dovevo solo pubblicizzarlo.
Per chi non lo dovesse sapere, su facebook ci sono anche i gruppi. Si tratta cioè di una community nella community dove si 'ritrovano' tutti quelli che pensano di avere in comune qualcosa in particolare. Faccio un esempio, "Quelli che gli piace svegliarsi tardi la mattina", ma anche "Scuola Media Statale XYZ, Roma". Ora, la maggior parte sono stronzate, come il geniale "E pure oggi se scopa domani", poi ci sono quelli che sono in realtà prese di posizione come "No allo stupro", ad esempio. Poi ci sono quelli serissimi, come quello per la scomparsa del Deso.
Ovviamente, esiste anche il gruppo di quelli che amano "Frankenstein Jr."
Sono andato lì, ho scritto un post sulla bacheca, l'hanno letto e ci hanno provato.
Fino ad ora, duemilacinquecentoventuno persone.
Di cui 1.011 l'hanno pubblicato sul proprio profilo! ^_^
Considerato ch'è duemila e passa è soltanto un terzo di quelli che hanno ricevuto l'invito a farle il test... non c'è male!
C'è di bello, devo dire, che quando crei un test hai un sacco di tabelle statistiche che puoi spulciare. E, insomma, m'è venuta voglia di crearne anche un altro, tipo "Quale maschera della commedia dell'Arte sei", o qualcosa che abbia a che fare con la scultura, perché amo il "Galata morente" e volevo fare un test per girarci attorno... Invece è andata a finire che m'hanno chiesto di fare il test "Che busta sei", e un pochino mi sono smontato.

Ci sono un sacco di cose che si possono fare su Facebook.
In qualche modo utili o fruttuose, solo il 10%. Il resto, ti fa passare il tempo.
Troppo, tempo.
Infatti il danno è tutto lì, nel tempo che si mangia.
Tanto per cominciare, se lo mangia qui, al mio blog.
Non riesco più a scrivervi così assiduamente come magari facevo una volta - ed è anche vero che non è che in ufficio riesca ad avere tutto questo tempo, in questo periodo. E in fondo un paio di cose su cui un paio di righe ve le avrei scritte pure giacciono incominciate e destinate all'oblio.
Ad esempio, non vedrete mai il post "Una bella serata", il racconto di quando, andando ad un appuntamento con Stefano, ho beccato per strada la fascinosissima Valeria, studentessa di montaggio qui da me, e mi sono intrattenuto in lunga e piacevole chiacchierata - prima con lei da sola e poi anche con la sua più che procace e carina amica con cui lei aveva appuntamento. Il racconto di come, quando se ne sono andate, io abbia levato gli occhi al cielo e mormorato "Allora esisti!". O di come, a fine serata, andando verso la macchina abbia incrociato Susan, bella brilla e sensuale, e subito dopo averla salutata di nuovo Valeria, per l'ebbra felicità dei miei ormoni.
O di come da secoli - prima di Facebook a onor del vero - abbia cercato di buttar giù un appuntino per consigliarvi di fare un giro su TheCide... assai fico, magari sprecato un po', ma il cinefumetto come esperimento è molto interessante.

Già, perché il 'lato oscuro' di facebook in realtà sono le applicazioni per cui vai a ruota.
E non mi riferisco solo ai giochi (che tra l'altro subiscono periodi di fissa-gioco intenso fino a quando non sono soppiantati da altro: Word Challenge, Bowling Buddies, GeoChallenge, Biggest Brain - tutti in flash, della PlayFish - o TravelIQ, fichissimo, MyFarm, dove costruisci una fattoria regalando piante e animali agli amici, (lil) Blue Cove e (lil) Green Patch, acquario e giardino virtuale coi quali contribusci a salvare la foresta pluviale, eccetera), ma anche a delle applicazioni più 'sceme' come Send Kisses, I regali che non ti aspetti mai di ricevere (sviluppato da un mio amico, geniale, dove puoi regalare ai tuoi amici oggetti ameni come Lo Svincolo di Roncobilaccio, Bambi: Gli Anni Seguenti - e c'è l'immagine del pasticcio di cervo, o Una Quarta Misura Ragazza Non Inclusa), Send Bonsai & Lucky Bamboo... e svariate altre decine.
Già riducendo l'uso di queste si guadagna uno svario di tempo.
Tempo per scrivere, per ascoltare la musica che mi sono scaricato, tempo per vedere i dvd che ostinatamente continuo a portarmi a casa, tipo "Nowhere to hide" e "4-4-2" che sarà una bojata, ma lo volevo vedere...
...ma come si fa a rinunciare all'idea di mandare un pelouche Trudi virtuale, un bacio, un pensiero, un regalo, un presente, una qualsiasi forma di contatto virtuale a Anna, Giorgia, Georgia, Betta, Elena, Antonella, Sarah, Manuela, Enrica, Erica, per dire solo alcune in ordine casuale delle infinite belle ragazze che affollano la lista dei miei contatti? ^_____^
Poi c'è l'aspetto un po' gossip del non farsi i cazzi tuoi.
Nel senso che viene riportata, sulla mia home page, tutta una serie di notizie riferite agli amici: tanto per cominciare, lo status.
Io posso scrivere una frase che comparirà, visibile a tutti i miei amici, per descrivere come sto o cosa sto facendo, o un pensiero da condividere con tutti. Ad esempio, in questo momento ho: "continua a ridere e piangere come un bambino per l'aviere scelto della base di Loring, ogni volta che rivede Wargames", perché lo passavano in tv l'altro giorno, e ho notato che tutte le volte mi emoziono e mi commuovo quando il quartier generale statunitense - che crede sia in atto un attacco militare nucleare sovietico con impatto previsto in meno di un minuto - chiama le tre basi militari che dovrebbero essere colpite per prime e, in una di queste, Loring appunto, invece di rispondere il comandante risponde uno che fa
"Ehr... il comandante non c'è in questo momento..."
E il generale sorride, paterno e chiede
"Non importa. Con chi parlo?"
"Aviere scelto Dougherty, signore."
Ecco, mi sto commuovendo.
Perché l'aviere scelto è come se fosse un soldato semplice, l'ultima ruota del carro. Perché rispetto ai compassati comandanti, che hanno messo in conto di poter morire in un'eventualità del genere, lui certamente non l'ha fatto, e t'immagini il comandante a pranzo e lui lì, che si sente dire che tra venti secondi la sua vita è finita. Perché è lì a fare il suo dovere, mentre altri non ci sono... E perché venti secondi dopo è ancora lì, e mentre il comandante di un'altra base comunica che l'impatto non è avvenuto, lui invece ride e grida
"Sì! Sì! Siamo ancora qui!" - e te lo immagini che balla dalla gioia.
Perché è un pezzo straordinariamente vivo di un bel film.

Ma torniamo a noi.
Oltre allo status - che si può commentare, e a volte nascono papielli belli lunghi (e soggetti per corti ^_-) - ci sono i messaggi sulle bacheche, che ognuno lascia su quelle altrui per comunicargli qualcosa, e che vengono letti visitando i loro profili. E le possibilità di pubblicare link esterni, video, note (cioè testi scritti anche molto lunghi).
E buona parte di queste sono molto interessanti. Ad esempio, tra i video puoi scoprire cose assurde come questa e questa, tra le note ti può capitare di leggere Brecht come Rodari, e nei link c'è di tutto.
Poi ci sono le pagine per diventare "fan di", che sono totalmente inutili e - a parte qualche eccezione come l'AnonimArmonisti o i cantanti/teatranti/gente di spettacolo che le usano per comunicare le date di tour e concerti - generalmente servono solo a far sapere ai tuoi amici che per puro caso leggono la notizia che sei diventato fan di questo o quello e che quindi ti piace.
Il che è interessante quando diventi fan di "Bacio sul collo" o "Sesso con le coccole", un po' meno quando diventi fan della Nutella o di Roman Polanski. ^_-

La parte veramente utile, sono gli Eventi.
Qui si può pubblicizzare - ognuno può crearne uno - un raduno, un incontro, una festa, una qualsiasi attività e pubblic(izza)arla su Facebook, aumentandone così di molto la visibilità. In più, fa sempre comodo a uno come me tenerli come promemoria, prima di accettare, declinare, ignorare l'invito, e nel caso trasferirmi l'impegno sul telefonino.
Certo, chi a dicembre mi manda l'invito a un evento di maggio magari esagera...
Anche i gruppi possono avere una loro utilità, ma generalmente sono minchiate.
Persino le cause - si può aderire ad una causa tipo "Ripristiniamo la legalità in Italia" o "Salva le foreste amazzoniche" - mi sembrano sempre di più delle stronzate. Anche perché non esistono firme, solo adesioni virtuali (che legalmente sono prive di valore poiché non è verificata l'associazione univoca identità-nome di Facebook, e potrebbe darsi che la persona che aderisce ha cinque anni!), e poi possono non essere univoche: devo aderire a tutte le cause con tema salviamo la foresta solo perché ottocento persone diverse hanno scritto ottocento cause distinte?
No, l'unica in cui ho creduto, proprio perché estremamente giusta - a mio parere - e di nicchia, era quella per mettere il numero di matricola sui caschi dei poliziotti.
Lì, ne ho riconosciuto la validità. Ad esempio, per farsi un minimo di conti delle adesioni prima di mettere in piedi un costoso comitato promotore per una legge. In quel caso sì, contateci, io ci sto!

Non l'ho dimenticato, l'ho lasciato per ultimo.
Perché si chiama "Libro delle Facce", 'sto sito?
Perché la funzionalità principale è - o dovrebbe essere - quella di metterci delle foto. E sopra le foto indicare con un 'tag' chi sono le persone che stanno in quella foto. Il tag, è una sorta di spillo elettronico che metti su una zona della foto per indicare che lì c'è Nome Cognome. Ma in un tag puoi mettere anche testo libero, tipo, "la bonazza che passava per strada".
L'importante è che:
a) una volta messo il tag, chi ci scorre sopra col mouse vedrà apparire sulla foto il testo associato a quell'area; oppure, passando il mouse sul testo associato (sempre in calce alla foto) vedrà comparire evidenziata l'area in cui si trova. E
b) se qualcuno ti 'tagga' contro la tua volontà, in una foto brutta o che so io, tu sei sempre informato, puoi rapidamente andarla a vedere e rimuovere il tag se ti va (nel qual caso nessuno lo potrà mai rimettere a parte te).
Nei primi tempi del mio uso di Facebook, io ho tirato su una madonna di foto.
Ed è anche stato molto divertente!
Primo, perché tiri fuori gli scheletri dall'armadio e i sogni dal cassetto, ed è fantastico leggere i commenti, ricordarti di cose che avevi scordato, persino fare figuracce perché non ti ricordi bene i nomi o fai delle gaffes. Secondo, perché con l'occasione ritiri fuori tutte le tue fotografie. E fuori da internet, a casa tua, lasci scorrere le dita su quella superficie patinata, ripensi alle gioie, gli amori, i dolori, l'età andata e anche quella a venire, perché no. Rivedi parenti che non ci sono più, e magari non vedi l'ora di condividere quella singola foto che hai, ad esempio, del nonno dei tuoi cugini di Milano, proprio con loro.
Magari per invogliarli a fare altrettanto.
Io ho persino aggiustato lo scanner, finalmente, dopo minimo quattro anni che era rotto!!!

Comunque, qualsiasi cosa gli altri facciano che ti riguarda, o anche come promemoria scassamaroni di applicazioni che non frequenti da un po' di tempo, ti arrivano le notifiche.
E' tua cura impostarle bene, se vuoi evitare di fare come me che, per non perdermi una qualsiasi stronzata, lascio che mi s'intasi una casella di posta elettronica, con grave danno alla mia partecipazione ad una mailing list di minchiate che si appoggia proprio su quella.
Le notifiche le hai sia in posta elettronica ("Tizio Caio ha accettato la tua amicizia", "Pinco Panco ha scritto sulla tua bacheca", "Citrino Sbrella ha taggato una foto con te"...) che su Facebook, ma lì quelle vecchie via via le perdi e sono inframmezzate da quelle relative alle applicazioni che invece in posta non ti arrivano.

Insomma, dovendo fare un bilancio della mia esperienza con Facebook, devo ammettere che m'impegna troppo tempo.
Troppo più di quel che dovrebbe meritare.
Ma sono uno di quelli - tantissimi - che quando glielo chiedono, o commenta qualcuno che non lo usa, dice
"Non cominciare... è una droga."
Col sorriso navigato di chi sa che è assolutamente vero, ma anche che gli piace troppo per smettere.
^__-


GrimFang

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