L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

martedì 27 novembre 2007

Out 1

Parafrasando una battuta - no, no: citando proprio - che ho avuto modo di fare una volta a Erika (e che inserirò di sicuro in qualche sceneggiatura),

"Certo che me la potrei pure scoattà... Anzi! Me la scoatto proprio!!!"

^____^

Torno fresco fresco (per modo di dire) dal set del cortometraggio (23' ca.) di Lorenzo Sportiello, studente in regia dove lavoro io. Ed è pure il suo saggio di diploma, ovvero il lavoro più importante dei tre anni che ha pagato - wops! lapsus ;) - passato lì dentro...
Come vi dicevo nello spazio del Promemoria (qui, guardate in alto a destra...) "Martedì si gira il corto, dalle 11.00 alle 21.00! Che il Grande Spirito me la mandi b(u)ona!".
Beh, il Grande Spirito non si è limitato a mandarmela b(u)ona, ma ha abbondato col numero! ^__-
Infatti non solo la deliziosa Francesca - aiuto regista molto molto carina che avevo già conosciuto ma di cui non vi ho detto niente perché siete delle malelingue malpensanti e gente di bassa lega e triviale che pensa solo alle cose sconce *passa un aereo* non come me che invece sono bello alto e fine, *serranda* porco *macchina* cannibale *gatto* elettrostatico *stadio* saponetta - ma anche la dolcissima Valentina - truccatrice che in qualche modo si è avvicinata a realizzare una delle mie fantasie romantiche: quella di avere una donna che mi fa la barba.

Sì, ho la fantasia di farmi fare la barba dalla mia ragazza, perché?
Possibilmente a cavalcioni su di me e con indosso solo una camicia larga e la biancheria intima.
^__^

Cmq, tornando a noi; Francesca è stata, ovviamente, estremamente indaffarata a stare appresso alle scartoffie, mentre - visto che recitavo una parte - ho passato più tempo al trucco. E la mossa di essere andato con Nausicaa (non proprio il mio tipo, ma comprendo di essere nell'1%) e Francesca al bar la mattina e lì comprare le sigarette (perché oggi ho fumato di brutto, ma soprattutto ho offerto! ^__-) e le mentine è stata parecchio azzeccata.

Ma andiamo con ordine.
Sono diversi giorni che sto appresso alla cosa, anche facendo la parte dell'apprensivo. Ma, capirete, l'indirizzo dove andare - via Tazio Nuvolari, dietro casa dei genitori di Fefé - e soprattutto come vestirmi me l'hanno detto ieri sera (tardi) al telefono...
Mal di stomaco lapalissiano.
Questa è la caga tipica della coscienza sporca: facciamo ancora un salto indietro.

Venerdì, come vi dicevo, sono andato a fare le prove col coordinatore stunt - che poi non è che oggi sia servito molto, come vi dirò - e poi, dopo, siamo rimasti a chiacchierare, cercando di trovare tutti i movimenti adatti per il pestaggio finale, che gireranno domani Davidone, Frankie, Marco e Didier e che non credo riuscirò a vedere. (Buh.)
Venerdì è salito il fomento: tre fascistelli che gonfiano di botte uno spacciatore, fino a lasciarlo sul selciato in una pozza di sangue. Immaginatevi noi lì, in questo buco di culo di Roma (nel senso che arrivarci è stata un'Odissea al quadrato, alla fine ci sono arrivato prendendo una strada contromano, ci abbiamo messo un'ora e mezza a trovarlo), davanti al cancello di questa autorimessa - zeppa di auto della polizia e veicoli dei carabinieri - in cui avevamo fatto le prove e da cui oramai se n'erano andati via tutti lasciando liberi i cani, noi tre che - in mezzo alle nostre auto - provavamo fisicamente i movimenti del pestaggio!
"Tu sposti lui e gli dai un cazzotto in bocca, così... poi lui gli dà un pugno sull'altro lato..."
"E io che faccio, scusa, mi faccio menare e basta?"
"No, vero, provi a reagire."
"Oh, ma se stanno così gli sta troppo vicino, al massimo gli può dare una spallata."
"Perfetto! Allora lui mi dà la spallata perché sta mirando all'altro che gli ha menato, ma appena mi passa vicino gli dò una capocciata!"
"Fantastico! Ma poi ce lo troviamo sulla sinistra!"
"Già, ma posso sempre dargli un pugno così... gira sulla destra!"
"Scusa, ma tu la camera dove la metti?"
"Qui. Così."
"Ecco, allora quando si gira sulla destra è perfetto per farti arrivare uno spruzzo di sangue."

^__^
Questo era il tono della nostra chiacchierata mimata.
E al tutto ho dato, devo dire, un certo contributo. ^__-
Ma la cosa più spettacolare per me - non volevo dirvela, ma c'è gente tra voi che non lo vedrà mai... E c'è gente che lo vedrà, per cui mi darà più gusto sapere che sanno che questa battuta è mia (se la mettono così) - è che a un certo punto il morituro, che sa di essere spacciato e non riesce ad alzarsi, deve pronunciare la sua ultima frase. Una frase di quelle indelebili, in cui a mo' di testamento si porta almeno appresso nella tomba (metaforicamente) un avversario: una frase in cui rivela una terribile verità sul suo principale aggressore. Una frase... che non c'era!
Così, noi cinque lì a pensare a che frase può dire: il concetto è quello, ma gira che ti rigira escono solo frasi lunghe, troppo verbose. Soprattutto per uno che ne ha prese come una zampogna, per cui non è che abbia tutta questa capacità e voglia di parlare!
E a me fumano le meningi: ho voglia, maledettamente voglia di trovarla io quella frase. E' importante fare la mia gran porca figura.
Dimostrare quello che valgo.
E viene.
Cazzo se viene.

"Qualcosa tipo: ...Ce godi, eh? Come quanno te sbatti tu' sorella."

^__^
Grevissima.
Corta.
Coatta.
Amore a prima orecchia e applausi a scena aperta. Tutti fomentati.
Ci siamo praticamente salutati lì, ma prima Lorenzo ci ha dato due dvd da studiare. Trattavasi di scene di violenza tratte da un sacco di film famosi di cui - ovviamente - praticamente non ne ho visto manco uno.
Ed erano da studiare, per me in particolare una scena da "Goodfellas", quella in cui Ray Liotta scende dall'auto e va a fracassare la testa al vicino di casa che ha avuto a che fare con sua moglie (non so, credo ci abbia provato). Questo perché, in quella scena, il tipo viene ripetutamente colpito alla testa dal calcio di una pistola, come è successo in scena oggi a me.
^___^

La mia parte, infatti, è quella di un proprietario di videoteca (abbiamo girato a VideoMax su via Tazio Nuvolari) che viene rapinato da tre balordi mascherati (indossano delle maschere da wrestlers) e reagisce, sparando un colpo.
Purtroppo per lui, sbaglia mira.
Invece di colpire quello con la pistola (che poi è finta) va a vuoto, e ne segue che viene preso da questo e fa una gran brutta fine a forza di botte in testa.
Tutto per settanta euro e un po' di dignità.

Beh, ovviamente i compiti per casa non li ho fatti.
Ho passato tre giorni a grattarmi la pancia, e il dvd l'ho visto ieri sera un paio di minuti prima di andare a dormire, cercando la scena che, a dire il vero, è talmente banale che l'avevo già mandata a memoria. (C'ho la memoria fotografica io... ^__^)
E invece di passarli a studiare bene le mosse, le motivazioni, le espressioni facciali (fare quello che, con tutta buona volontà, era il 'mandare in automatico l'essenziale per non doverci pensare dopo' cioè lì per lì - cosa che è ovviamente accaduta), li ho passati a far altro. A restare indeciso se dovevo prepararmi per questo corto, scrivere un racconto per un concorso o prepararmi lo spettacolo del sette. Senza fare nessuna di queste cose, ovviamente...
Di più, invece di passarli a far ginnastica, perché i movimenti simulati vengon bene solo se hai i muscoli sciolti, sennò rischi pure di farti male, beh, non li ho nemmeno mossi oltre il normale. Anzi, dovrei ringraziare quando si è rotto l'ascensore domenica, perché almeno mi son fatto quattro/sei volte a piedi quattro piani di scale (cinque dal garage)... E in effetti questa mancanza di stretching la sto un po' accusando.

Bene, veniamo a noi.
I rapinatori erano Didier - conosciuto venerdì a quell'incontro - Erica e Nausicaa.
Erica Erica, lei.
Apriamo la parente: è stato molto molto bello lavorare con lei. Perché è un'amica e perché non c'eravamo mai visti recitare. O meglio, io sì a lei, lei a me no. E quindi sul set c'era una tenera aria di complicità anche quando ognuno se ne stava per i cazzi propri.
E poi, era bello perché si lavorava insieme.
Si condivideva qualcosa.
Ragazzi, ve lo dico subito: a fine serata, quando sono andato via (avevo già finito da un bel po', ma son rimasto a dare una mano - loro dovevano ancora rapinare il benzinaio, ma io crepavo di fame, fatica e sonno, e necessitavo una doccia) lei mi ha detto
"Sei un grande. Reciti benissimo. Recitavi meglio di me, Didier e Nausicaa messi insieme."

Adesso, al di là del fatto che mi vuole bene, qualche cosa vorrà dire.
^___^
E fatemela scoattà!!! =)PPP

E no, Deso, è troppo per essere solo il 'rincuorare una persona' o dar di sprone. ^__-

Anyway, stamattina sveglia presto e colazione leggera (che poi è il solito té con i savoiardi di Sardegna, i Pistoccheddos - qualcuno di mia conoscenza sarebbe estremamente contento di questo mio link ^__-) e convocazione alle 10:15 sulla scena.
Non avendo in tasca una lira ch'è una, passo prima al bancoposta, e passo la giornata in para che mi sfondino il finestrino della macchina - ormai è un retaggio atavico.
Non avendolo previsto nella pianificazione della sveglia, arrivo per le 10:26 (ahò, da casa mia con traffico di mattina è una specie di record, specie non sapendo dov'è la via - a tal proposito è geniale la telefonata di Erica sette secondi dopo che ho chiuso il Tuttocittà: "Come cazzo si arriva a 'sto cazzo di posto?!" [comprendetela, venerdì era in macchina con me] e sono pure riuscito a sbagliare le indicazioni!!!) e riconosco immediatamente il capannello di gente.
Per bucio di deretano c'è anche un parcheggio vuoto là dietro.

Arrivato sul set, sono accolto cordialmente.
La cosa più bella sarebbe stata da lì a poco, nell'inizio mattinata: tutte le facce conosciute come studenti che invece erano lì a lavorare. Riassumo tutto col candido commento di Filippo, fonico: "Bella XXX! Che ce fai quì?"
"Eh, me faccio corcare de botte!"
"Aaaah!" - s'illumina - "Allora sei tu quell'XXX che devono picchià! So' contento!" - e poi aggiunge - "So' tre anni che te volevo menà, nun te l'ho mai detto. Ma oggi me torgo 'sta soddisfazione!"
^__^
Il caffè ai Granai è stato quasi subito. Nausicaa: "Qualcuno vuole il caffè?"; io: "Io!" - e, rivolto a Francesca - "Vieni anche tu?". ^__^
Ormai credo abbiate capito che questo post va per le lunghe, quindi vi dico due parole su Francesca. Mi piace, come mi piacciono le donne solari, ma in più qualcosa di lei mi ha colpito; al punto da restare a congelarmi in giardino, tempo fa, quando ci hanno presentati, pur di restare a parlare con lei. Non so di preciso, forse è il suo sorriso. O il modo di arricciarsi i capelli, che le ho visto fare oggi (e che lei ha negato di aver fatto) in contemporanea con Valentina, che ha anche lei un bel modo di arricciarsi i capelli, ma li ha molto più lunghi. E stanno cercando casa insieme, queste due!
(!!!!!!!*silenzioso alzo le braccia al cielo e agito le mani, con gli occhi quasi alle lacrime*!!!!!!)
Tra l'altro, c'è una nota curiosa a riguardo di Francesca.
Beh, il fatto che sia 'colpa' sua se io ho fatto questo corto.
Intendiamoci: Alex (altro assistente di regia/produzione) mi ha fermato una volta dicendo che l'idea era stata sua, ma a me è sempre stato detto (e una volta credo anche da lei) che era stata proprio lei a indicarmi. E considerato che è stata appiccicata ad Erica un sacco di tempo, e lei può averle parlato bene di me... è probabile, no? E poi...

E poi la sera prima ero al pub col mio amico Simone e la sua ragazza Nicoleta a bermi del porto, e ridevo, ridevamo, ridevamo, un po' brillo molto allegro, mi giro e tac! Non ti scopro che era mezz'ora almeno che stavo seduto a fianco a Sportiello? ^__^
Così lo saluto, un po' alticcio e lui mi fa
"Cosa ti porta nel peggiore pub di Caracas?" e mi piglia bene, ci scambio due parole e...

...e non ti finisco col dirgli, così, danblé (d'un bleu) "Comunque nel tuo cortomeraggio ci stanno due ragazze bellissime; una è la tua aiuto regista, Francesca. L'altra è una delle scenografe..."?!?!
E il giorno dopo faccio parte del cast!!! Incredibile, eh?
^______^

[No, Digia, non è un errore: mi piacciono anche due delle scenografe, Arianna e Anna Maria, quest'ultima bellezza timida un po' verso l'opposto di Francesca... ma mi ricorda da matti Claudia, una delle bambine che mi piacevano alle elementari.]

Scarpinata andata e ritorno fatta, e mi metto in disparte, al sole, sull'altro lato della strada con Erica, dietro di lei proposta: voleva scaldare la voce, quindi ci siamo messi lì ed abbiam cominciato a ridere, poi gli scioglilingua, gli esercizi...
Io le ho spiegato l'apnea alta e quella bassa che ci ha spiegato Vania la volta scorsa, lei ha provato a farmi pronunciare a raffica cose tipo bi-be-bé-ba-bo-bò-bu dove le accentate sono le vocali aperte o chiuse... mi sono tristemente e ignominiosamente incastrato nel tentativo di ricordare l'ordine e focalizzare le lettere, la lingua accartocciata sul palato. Miseramente.

Il bello è che passa uno mentre saltiamo emettendo "He! He!", ci guarda e fa "Ma dovete andare a sincrono!". ^____^

Poi, squilla il telefonino. E' Francesca. Devo andare al camper (sì, c'era un minuscolo camper per tutte le esigenze) per il trucco. Arrivo mentre sta ancora al telefono, si spaventa e mi fa: "Ma dove stavi?!?" ed io "...dall'altra parte della strada!". ^__^

[segue nella parte seconda - Take two]

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