L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

lunedì 12 aprile 2010

Stanotte ho sognato gli zombie

Non so se capita anche a voi, di iniziare la settimana convinti che sia venerdì.
Oggi è successo a me, al mio collega Americo e anche a Sergio - cosa notata grazie a una sbirciata su Facebook in orario d'ufficio.
E' quel tipo di 'cervello in bolla' che o si rifiuta di pensare che una giornata come il lunedì possa esistere, o che ha cancellato in simpatia tutto il weekend agganciando l'oggi all'ultimo giorno lavorativo della settimana scorsa. Il che è piuttosto brutto...
Oppure, come fa notare la barista Alessia, ho semplicemente dormito per 48 ore e quindi il cervello non ha avuto niente da registrare fra quando me ne sono uscito venerdì e il mio ingresso stamattina.

MA ne ha avute di cose da registrare.
Ad esempio, io venerdì sono uscito di qui ai limiti del deliquio.
Tanto per dirne una, era una giornata vuota, senza postazioni prenotate, da dedicare semplicemente alla chiusura, diciamo così, della settimana.
Giusto un paio di lavorazioni da controllare e comunicare, un paio di dvd da fare per le pre-visioni necessarie alla selezione del programma della Biennale di Venezia... facile.
Invece mi sono trovato alle quattro del pomeriggio con la collega che andava via e sei postazioni su cinque (!), ovverosia inclusa anche quella di servizio, occupate da gente intenta a vedere materiali; con un dannato dvd che non si voleva masterizzare (due copie frullate nel secchio); con un dvd inventariato male ("Sturmtruppen 2" al posto di "Sturmtruppen") che mi costringeva a inserire un riversamento da pellicola in fretta e furia per l'inizio settimana a venire, che a sua volta significava rifare daccapo tutto il calendario perché ero costretto a spostare due lavorazioni-Moloch che fino ad allora ero riuscito ad evitare; e, ciliegina sulla torta, a combattere anche con la pulizia della banca dati in vista della migrazione nella nuova - una cosina da 14700 righe per una ventina di colonne di foglio Excel che dev'esser pronta al meglio possibile per il 3 maggio... il tutto col computer rallentato dai programmi per la masterizzazione, ovviamente.
Ho visto una chiocciola doppiare l'hard disk per due volte...

Quindi, giustamente, dopo aver postato il secondo calendario delle lavorazioni - come da tradizione l'ho dovuto cambiare proprio subito dopo aver premuto il tasto invio a tutti - nell'arco della medesima giornata, corredandolo come di consueto del mio informale sarcasmo per cui sono inviso ad alcuni e ben visto da molti colleghi, sono uscito dall'ufficio con in testa ben chiaro che volevo arrivare alla mattina di sabato completamente immemore del venerdì.
E forse è per questo che sono convinto che oggi sia il giorno sbagliato.
Comunque, l'agenda degli impegni per venerdì non finiva lì.
Ore 21: riunione di Elish a casa nuova di Vania.

Casa nuova di Vania e Valentina (la sua ragazza) è, semplicemente, fantastica.
Al Pigneto, dietro un moderno cancello si trova una recinzione in metallo che ha tutto l'aspetto del ranch, dietro il quale un ameno giardinetto accoglie un barbecue e due sedie e conduce sino a una veranda - da cui parte una scala a chiocciola strettissima che porta sul tetto - e alla porta finestra che conduce in casa.
Dentro, arredamento modernissimo.
Subito a destra, sotto alla finestra, la scrivania coi computer e il router. Poi a destra una lunga parete con libreria a scaffali e un divano letto a metà e una seconda scrivania / tavolo da lavoro. A sinistra invece una libreria colorata, e poi, dove il muro rientra di parecchio, il 'vano' cucina - lungo tipo un metro e ottanta... anche lì, tutto moderno, con piano cottura in acciaio, ampio spazio sui fornelli eccetera. Sulla parete di fondo, invece, un tavolo tipo bancone da bar, molto alto e con gli sgabelloni davanti - anche qui, legno e ferro.
Poi in fondo un micro corridoio che portava a destra al bagno e a sinistra alla camera da letto, larga come mezzo salone, con un letto a due piazze e due grossi armadi sistemati uno di fronte al letto e l'altro dietro, di modo che fra i due si creasse la zona guardaroba... 0__0'
E da lì c'era pure una porta finestra che dava su di un 'balconcino' (a pian terreno?) che non ho visto.
E ora, la chicca.
Salendo la scala a chiocciola all'esterno, si arriva sul tetto, che è piatto e piastrellato, dove c'è un tavolo e un ombrellone, e dove la sera d'estate si sta sicuramente da dio!!!
Una casa spet-ta-co-lo-sa.
E il tutto senza considerare che hanno 4 ragazze 4 come uniche vicine!

^__^

La riunione non è stata molto fruttuosa - eravamo tutti stremati, ed in più distratti dal fatto che il buon Renato era stato messo da Vania a combattere con la connessione internet del suo computer, perché quello di Vale si connetteva e il suo no.
Morale della favola, alla fine non si connetteva nessuno dei due, e gran parte della serata è passata ridendo all'idea che l'unica cosa detta da Vale prima di andare a cena con un'amica era stata
"Mi raccomando, guai a voi se mi perdete la connessione!"
Quindi, ridendo come pazzi della sfiga, e sinceramente cercando di riparare al danno commesso, abbiamo passato gran parte del tempo aspettando il ritorno di Vale per goderci la scena.
Ed il bello è che quando è tornata si è rimessa a sedere e si è connessa!!! ^__^
Ma la cosa assolutamente geniale è che non avrebbe dovuto connettersi.
Non era possibile.
Perché se tu hai un abbonamento flat con Libero, non puoi connetterti usando il link e la password di Alice. Che valeva a casa tua precedente, a svariati chilometri di distanza! ^_^
Davvero, avreste dovuto vedere la faccia di Renato, mentre cercava di spiegare alla serafica Valentina che continuava a indicargli lo schermo, che semplicemente, non è possibile. E quando poi anche la connessione di Vania ha funzionato, un attimo prima che alzasse le mani e dichiarasse la casa "La Lourdes dell'informatica" e prospettasse frotte di pellegrini col modem in mano uscire miracolati da lì.
Ad ogni modo, la battaglia per le connessioni vedeva me e Federicone in disparte - lui perché stava svaccato sul divano, io perché mi dedicavo alla pulizia e formattazione del vecchio 486 sul tavolo di lavoro - sparare cazzate a manetta usando i termini che ogni tanto volavano fra Gab e Renato, sotto lo sguardo preoccupato di Vania: così, ad esempio, "...inserisci il MacAddress" diventava per noi lo spunto per inventare la faida western fra la famiglia McAddress oriunda scozzesse e il clan O'Router, irlandesi, che si battevano da secoli per l'accesso alla Fonte; e per i furti di bestiame, dato che i primi marchiavano le vacche con la mela della Apple [Gab ha chiarito che Mac sta per machine e non per Macintosh, ma il computer di Vania era un Mac, quindi...] e i secondi ci mettevano sopra la @ che mascherava il marchio avversario... e poi Net O'Work che come Clint Eastwood in "Per un pugno di dollari" si vendeva da una famiglia all'altra...
Cazzeggio puro.
E cibo, cibo, cibo.
Renato aveva portato una mozzarella di bufala del Caseificio a testa, poi c'era la pizza bianca e ripiena, la pasta al pesto, la pastiera portata da Vale dalla sua patria natia... e i coglioni di mulo di malta cioccolatosa che grazie a dio non ho assaggiato, sennò col cavolo che stavo qui a scrivervi.
^_^

Il sabato, invece, era la giornata destinata a concludere la partita di ruolo.
Due parole per chi, fra i miei lettori, non lo sapesse: si tratta di quella che reputo una fra le migliori storie che abbia creato. E' una derivazione di Elish, possibile futura nuova ambientazione, che io e Federichino abbiamo creato in una notte di tanti anni fa e che, per assoluta colpa e negligenza di entrambi, ci siamo poi parzialmente scordati.
In una sera, avevamo tirato fuori tutto il manuale, almeno, per quanto riguarda l'ambientazione. Pieno di dettagli poi perduti, ma ben fisso e vivido nell'immaginazione da restare lì ad assillarci, a chiederci di essere fissato, giocato.
Cosa che, appunto, è sgorgata da sola quando ho ascoltato la musica giusta: il doppio cd dei Nightwish, "Dark passion play". La prima traccia, 11 minuti, era la descrizione perfetta per la chiave di volta di un'avventura - le altre sono scivolate leggiadramente al loro posto senza troppa fatica, e il tutto in accordo col ritorno pasquale del Digia.
Purtroppo - come al solito - nemmeno questa, giocando due volte, siamo riusciti a finirla. =(
Galeotta, stavolta, la macchina di un'amica di Surya, che è venuta a giocare la sua prima partita di ruolo proprio sabato. Il fatto è che la doveva restituire alla legittima proprietaria, e siccome era in macchina con me non è che potessi costringerla a dar buca all'amica.
Così, sabato sera abbiamo chiuso la seconda parte.
Ed ora, a maggio, si giocherà la terza, che va a finire che mi tocca rimpolparla un minimo, sennò ci sediamo e finiamo quasi al volo (anche perché molti dei punti salienti sono andati con questa).
La storia - e lo chiedo a quanti di voi hanno giocato o letto il riassunto - è degna di un romanzo.
Di quelli che vendono. ^_-

...ma a me mi pesa il culo... =)PPP

Sabato, tra l'altro, il mio cellulare era defunto, per cui non ho letto i tremila messaggi di mia madre (che quando le dici "forse vengo" lo interpreta come "vengo non so a che ora" e se non rispondi non è il cellulare che è scarico, sei tu che sei morto) né quello di Gab che mi avvisava che veniva a dormire a casa.
Quindi, quando mentre dormivo ho sentito la porta che si apriva, ho visto fuori la luce ed ho pensato che fossero le nove ed era arrivato Gab chissà perché. E quando verso mezzogiorno l'ho sentita di nuovo, ho pensato che se ne fosse andato.
Invece la prima volta era Gab che arrivava alle cinque e mezza di mattina, e la seconda erano i suoi genitori, che mi sono trovato davanti mentre andavo al bagno e Gab se la dormiva della grossa.
Insomma, casa invasa per lo sgombro definitivo di materiali accumulati nella stanza, in vista a) del trasferimento ivi di Gab (era ora) e b) dell'arrivo dell'amico americano del fratello di Gab, che si fermerà un po' da noi.
Tra l'altro, c'era pure il fratello di Gab.
Quindi, la mia sacrosanta doccia l'ho fatta lo stesso, mi sono rasato e vista l'ora che s'era fatta, mi sono messo a sentire la partita alla radio, mentre giro su web.
Leggo: "L'inter pareggia 2-2". Capisco perché Simoncione m'abbia cercato alle 23 della sera prima.
Sento: "Gol di Vucinic!" (oviamente non così calmo, Rete Sport fa delle cronache passionali).
Penso: "Oddio, siamo primi, se vinciamo così siamo primi!"
Sento: "Gol di Cassetti!".
Penso: "OMMIODDIO!!!".
Sento: "Gol di Tiribocchi!".
Penso: "Cazzocazzocazzocazzo..." e mi gioco le coronarie per quindici minuti.
A fine partita mi sento leggero e felice come una Pasqua: siamo primi, e possono riprenderci come e quando gli pare, e alla Lazio non gli sembrerebbe vero di batterci domenica prossima nel derby e magari di finire pure in B, ma avendoci tolto lo scudetto. Ma 'sti cazzi, ora siamo avanti noi e tocca agli altri inseguire, e a noi non sbagliare. E se reggiamo fino alla fine...
SE...

Così, la domenica vola senza far nulla, solo riposo.
Niente impegni, niente scadenze (che ci sono, ma non le ho volutamente considerate, RiLL in testa), mi sono preso tempo per me senza pensare.
E la sera, io e Gab ci siamo sparati pasta al sugo e arrostino di Pasqua (io) dritto dritto dal pranzo con mio zio, bello croccante... gnam! Il tutto mentre vedevamo quel gran film che è "Non si uccidono così anche i cavalli?" di Sydney Pollack.
Poi cazzeggio su internet fino a orario limite - sempre sei maledette ore di sonno se il computer s'impalla - e quindi ninne...

Ninne...
E proprio non mi spiego perché, sentendo caldo sotto al piumino, quando mi sono agitato tornando alla veglia, per mettermi qualcosa addosso e dormire SOPRA alle coperte, io mi sia reso conto che stavo sognando zombie.
Meglio, stavo sognando una macchina, con una donna bionda e qualcun altro, che tornava a un palazzo, percorrendo viali alberati deserti, ma proveniendo da una zona un po' più caotica, e questa donna che entrava nel palazzo - sapendo che lì c'erano gli zombies. Tra cui c'era suo marito. E tra cui c'era suo figlio, che zombie non era!
Perché i miei zombies erano assai più terribili di quelli che ci fanno vedere.
Perché questi si nutrivano di carne umana, sì, ma non perdevano del tutto intelligenza e sentimenti: il bambino stava col padre, come normalmente si starebbe in una famiglia separata. Ma assieme a lui stava col branco di zombies... E magari il padre gli preparava il latte mentre a tavola si mangiavano una gamba umana... E lui se ne stava a disegnare su un tavolo mentre gli zombie ondeggiavano in salotto senza sapere che fare.
E questo favoritismo, certo non lo facevano alla moglie - vuoi perché lei cercava di recuperare il bambino, e quindi era una minaccia, vuoi perché semplicemente era l'estranea, o la preda, o non c'erano buoni rapporti col marito neanche da viva.
E poi non so, la donna entrava, gli zombie uscivano da porte e ascensori, lei finiva sul tetto, vedeva il bambino dalla velux, cercava di tirarlo via, il padre se ne accorgeva e andava a fermarla...

Poi non so.
La razionalità della semiveglia ha preso il sopravvento e tra l'altro ha fatto finire la cosa in maniera più plausibile e assai, assai peggiore di quanto avrebbe potuto farlo il sogno - che in genere salva tutti.
E m'ha lasciato così, con l'impressione cupa di qualcosa andato a male.

E la secca sensazione di aver già fatto un sogno simile - stessa donna, macchina, palazzo, ascensori, scena sul tetto - ma probabilmente SENZA gli zombies...


GrimFang

Nessun commento: