L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

venerdì 8 giugno 2007

Le tette, Biancaneve ed Anton Cechov - II - Biancaneve

Che imbecille!
Sono ancora basito e schiacciato da una simile imbecillità.
Scendendo dall'ascensore, io che peso un niente e mezzo, mi sono accorto che s'è persino abbassato il pianale dell'ascensore (è uscito fuori piano) come se pesassi un quintale!
Persino le apparecchiature meccaniche subiscono il peso di una simile castroneria.

Scendo dalla metro A alla mia fermata e mi dirigo verso le scale. Neanche faccio tre gradini che vedo la gran bella donna davanti a me alle prese con un trolley, e mi propongo subito di aiutarla. Si gira e la vedo in faccia, è decisamente ca-ri-na.
Accetta senza fare complimenti: evvai!
La valigia si dimostra mediamente pesante, ma ce la faccio anche se ho due di pressione; anzi, ci scherzo su: alla prima rampa di scala mobile le dico che così magari mi sveglio.
MAGARI mi fossi svegliato sul serio.
Andiamo alla seconda rampa, stavolta il pacco se lo trascina lei, che è vestita con due scarpine col tacco che sono una delizia e un vestito a tubino nero a pois bianchi. Tra l'altro, biondo castana con due occhi azzurri da fare spavento, tendenti al grigio...
Vabbè, sulla seconda rampa è lei ad attaccare bottone: si parla di Bush, della città blindata, dello spazio aereo off limits... Lei è certamente appena rientrata a Roma e non sa nulla.
Me la rischio: le butto lì la battuta della vignetta di Vauro sul Manifesto di stamattina
Ride.
Ottimo.
Arrivati in cima alle scale mobili, le prendo nuovamente la valigia. Lei ringrazia, io le dico che è raro trovare una donna che non fa complimenti e lei mi dice che è da quando una volta in America ha rifiutato aiuto per portare su una valigia carica di libri lungo una scala mobile rotta - ed ha avuto dolore alle gambe per giorni - che non ne fa più e accetta ogni aiuto.
E' deliziosa.
Arriviamo in cima, stiamo ancora parlando di Bush e della visita e...
E...

E l'abissale imbecille che sono dice, praticamente interrompendo il discorso
"Ci sono altre scale da fare o fai da sola?"

Sia maledetta la mia intelligenza da bradipo nano bambino.
Intendevo, ovviamente, "dimmi di sì che continuiamo a stare insieme, dimmi se ti posso accompagnare, dimmi che mi inviti a salire a casa tua, a cenare, a...". ^__-
OVVIAMENTE lei lo ha preso come se avessi fretta e volessi troncare la discussione.
Mi ha detto che non ce n'erano più, anzi, che la strada era in discesa, mi ha ringraziato ed aveva MALEDIZIONE e STRAMALEDIZIONE, la faccia della persona confusa, presa in contropiede.
Ed altrettanto confuso e in contropiede, ma da reale - ma che dico - IMPERIALE IMBECILLE ero io, tanto che non le ho nemmeno detto un "Peccato!" per mandarle un esplicito segnale, farle un complimento, bloccarla, continuare a conversare, fare il simpatico!!!

AAAAaaaaaaaahhhhggg!!!

Mi ha ringraziato, salutato e ce ne siamo andati ciascuno per la sua strada, mentre ad ogni passo che facevo io perdevo ogni volta una buona scusa per riprenderla prima che fosse tardi, ormai dentro la spirale delle vaccate in discesa libera... Persino il sacrificare un po' della mia dignità (quale?) come già ho fatto una volta con Titi - che dopo averla salutata fu inseguita, raggiunta e conosciuta: tanto che m'invitò davvero a cenare da lei!!! - non è stata che un'opzione presa in considerazione troppo tardi, come tutte le altre.
Sono rimasto a guardarla andare, con la scusa di stare fermo a una vetrina, mentre la mia faccia era una maschera che gridava un silente "Noooooooooooooooooooooooouuuuuu!!!"; e quando mi sono voltato e sono andato a casa con in mente solo la grandezza infinita della mia gigantesca stupidità, la mia faccia era quella dell'assoluta... mi viene in inglese: astonished. Completamente privo di volontà e capacità di reagire...
Ho continuato a mormorare "Imbecille... sei un imbecille..." come un mantra fino alla porta di casa, portandomi ripetutamente le mani giunte davanti alla bocca spalancata.
Se avessi abbastanza capelli, ci avrei messo le mani, come dopo un goal che ti sei cagato a mezzo metro dalla porta (vuota).

Così, anche se oggi magari avrei voluto parlare de "La città proibita", che ho visto ieri sera al cine con Erika, riprendo invece un altro aspetto della giornata.

Ho letto oggi di una ragazza, affetta da una 'malattia' nota col termine Psas (Sindrome da eccitamento sessuale permanente), che ha un orgasmo di media una volta ogni 6 minuti.
Proprio nel cercare notizie sull'argomento, mi sono imbattuto anche in questo articolo. Con particolare attenzione (per ridere) alla parte che riguarda il disegnatore di manga...

Adesso, il sogno di una vita - beh, uno dei tanti - diciamo uno dei tre desideri che, potendo, avrei chiesto al Genio della Lampada, sarebbe stato proprio quello di provocare orgasmi a piacimento. Anche a distanza, con la sola volontà di farlo.
Potere, volendo, far scorrere una hola di orgasmi sull'intera superficie del pianeta.

Sembra strano eh?
Già immagino i più prosaici di voi che m'apostrofano come "imbecille" e ragionano altrimenti, buttandosi, per quei desideri, più sulla ricchezza o sulle capacità amatorie. O quelli che mormorano "si vede che una donna non sa farla godere, io invece...". Magari qualcuno di voi lettori dirà persino "questo sta male".
Probabile. Ma - almeno per questo - non m'interessa, grazie.
Se avessi tre desideri, uno sarebbe questo.
A patto che, ovviamente, non rientri nel desiderio di "divenire un dio della sessualità, come gli dèi greci dell'Olimpo, e con i conseguenti poteri", come ad esempio mutare la forma, la sessualità, rendere fertili o sterili e, appunto, provocare orgasmi a piacimento.

Una volta ho chiesto a quello che sarebbe diventato ufficialmente mio cugino acquisito cosa avrebbe desiderato se avesse potuto esprimere tre desideri. Aveva credo intorno ai dodici anni (ora ne ha 17) e gli davo ripetizioni un po' per tutte le materie, cioè lo aiutavo a fare i compiti (che le ripetizioni, io...).
Rispose 1) essere ricco 2) avere una bellissima villa con parco e piscina (soprattutto quest'ultima) e 3) avere un cane.
Che bella prospettiva di vita e che grande fantasia...
Del resto, un suo amico alla sua festa mi chiese se per favore gli potevo allacciare le scarpe... A dodici anni. Mi rispose che non se le sapeva allacciare perché fin da piccolo ci aveva sempre pensato la domestica. E mentre gli spoegavo come si faceva continuava a distrarsi...
Beh, ne conclusi che i mocassini sono una grande consolazione, per i ricchi.

Quindi, forse adesso il mio desiderio vi sembrerà più normale, se non salutare.
Basta pensare a quell'imbecille che chiederebbe di sapersi allacciare le scarpe per non sentirsi un minorato.
Così va di deriva la nostra società, scivolando verso il bordo del mondo senza accorgersene... perché il mondo è piatto, non lo sapete?
^__-

Ad ogni modo, tornando a bomba alla Psas, dietro questo freddo acronimo c'è una patologia.
Mentre l'idea di poter cambiare il mondo a forza di orgasmi (oh, con un potere del genere puoi difentare patrone ti monto: entri in Parlamento, stordisci tutti con gli orgasmi e diventi Presidente ad interim con pieni poteri grazie all'arma del ricatto; e poi te li vedi gli eserciti che non sono in grado di tenere un fucile perché sono tutti piegati ansanti sul pavimento? Oh, è un'arma mica da niente! ^__^ E poi, immaginate le vostre schiere fedelissime di ex-impotenti e di non più frigide, che darebbero la vita pur di difendere il loro nuovo, libero orgasmo!) è divertente, oltre che sfiziosa, la realtà non lo è altrettanto.
Con la Psas non si riesce a vivere.
Qualsiasi stronzata, un soffio, un respiro, uno sfregamento, ti provoca un orgasmo e ti toglie forze e liquidi. L'unico 'rimedio' che hai è cosprgerti le parti sensibili di una pomata anestetica... doparti. Passare la vita semiaddormentato.
Non si tratta di appagare un desiderio irrefrenabile; non si tratta di una particolare fortuna che va a controbilanciare l'altrui sfiga dei frigidi secondo la regola (assai diffusa nel sociale) del 'a pochi tanto a molti niente'. Per quanto ammetto che per gli altri che si trovano nelle vicinanze possa essere, per un po', una situazione surreale quanto divertente.
Cioè, m'immagino la metro all'ora di calca e tu che sei schiacchiato su di questa che ha un'incredibile serie di orgasmi a ripetizione!
Ma per loro questa è una condanna: non possono permettersi più di prendere un'autobus, un'ascensore. Di parlare con persone attraenti. Persino di desiderare, perché basta un'idea, un rossore... Condannati a vivere castrandosi.
Questo non fa affatto piacere.
Figuriamoci se è divertente.
Nell'articolo, la malcapitata affermava anche di giovare all'autostima dei suoi amanti, ma di non avere particolare soddisfazione nella sua vita sessuale a causa della mancanza di uomini in grado di reggere i suoi ritmi.
Sulle prime ci abbiamo - ovviamente - scherzato: proponendoci a nostra volta quali candidati ed inventandoci fittizie liste d'attesa secondo le quali a me tocca il biglietto P97. Ho fatto anche i conti: se ogni serie son cento biglietti, ce ne sono 1596 prima di me (conto anche la J e la K perché lei è inglese).
Poi ti ci fermi un attimo e neanche questo è divertente.
Al di là dell'idea sessista di questa donna come un, mi si perdoni, secchiello da riempire, a voler essere brutali più del necessario, la considerazione da fare è un'altra.
Che vita puoi fare con una donna del genere? Che prospettive offre?
Se le piaci, le piaci veramente, perché con te si trova bene, perché sai realmente adeguarti ai suoi ritmi... come ti vede viene. La tua stessa presenza è stimolo alla sua eccitazione permanente.
"Ciao cara come stai?"
"Aaaaaahhh..."
"Amore sono tornato"
"Ggggaaaaahhhhhggg..."
"Buongiorno amore, bensvegliata, come stai stamattina?"
"WWwwwooooohooooo..."
Difetta persino la conversazione.
Adesso la sto buttando sul ridere, ma vivere con questo problema della tua dolce metà è quasi un istinto suicida. Può andar bene quando si va a letto per fare sesso a lungo, e bene, ma dopo? Dopo che, invece di alzarti e andartene secondo quella visione sessista di cui sopra, le rimani a fianco a fare due coccole; oppure ti rivesti e vai in cucina, insomma qualsiasi cosa sia che significhi il proprio ritorno alla vita 'normale' di coppia.
Forse gioverà all'autostima farle avere multipli orgasmi... ma se le resti accanto abbastanza a lungo, capisci che non sei tu, è la malattia.
E a lungo andare potresti invece avere l'effetto contrario: perché non sei in grado di darle l'assoluto piacere, in grado di guarirla. Di riportarla verso un equilibrio tra sessualità e sentimento, verso un'armonia che altrimenti noi abbiamo. Puoi andare in depressione perché non riesci a farcela.
E la cosa terribile è pensare che, se lei parla di crescita di autostima nei suoi uomini, nessuno dev'esserle rimasto accanto così a lungo.

Eppure il sesso, il sesso è un piacere così plateale, così divertente, che pensare che proprio il suo culmine - l'orgasmo - in un simile eccesso possa smettere di essere un piacere... è un pensiero deprimente.
Ma anche un invito a coltivarlo bene.
A prendersi cura di questo aspetto che trascuriamo stupidamente, per sovraesposizione.
Siamo bombardati da tutte le parti: oltre all'industria pornografica, dai nudi (o come se lo fossero) sulle riviste, sui giornali, in rete, in televisione. Nelle pubblicità. Talmente tanto da aver persino perso il nostro senso carnale.
La pubblicità, in questo, è terribile. Ogni cosa, dal silicone alla macchina, ormai viene accompagnata dalla 'solita' gnoccona discinta. E proprio il fatto che sia solita è il bandolo della matassa. Fanno ancora sesso, per fortuna, le pubblicità della lingerie che, giocoforza, almeno proprio quello deve mostrare.
Una volta ho visto un servizio in tv, molti molti anni fa (verrebbe da dire "in una galassia lontana lontana..."), in cui un vecchietto veniva intervistato a proposito degli abiti succinti delle soubrettes televisive. Lui diceva "Non va bene".
Intervistatore: "Ma secondo lei è giusto che siano vestite così?"
Vecchietto: "No!"
Int.: "E perché?"
Vec.: "Perché no!"
Int.: "Sì, ma perché no?"
E dopo svariate insistenze finalmente riusciva ad ottenere la risposta
"Perché ti fanno venire la voglia!"

A noi, nati sotto al tubo catodico, non fanno quasi più nemmeno quella.
Ma la voglia diventa ossessiva.
Sembra che abbondi da tutte le parti, e che solo a te sia negata.
E le riviste e i servizi di gossip fanno il resto: sembra realmente che tutte (identificate un po' tutte in un'unica 'donna bona ricca e famosa') "saltino da un cazzo a un altro come un canguro". E l'informazione passa 'sotto pelle'.
Si moltiplicano le informazioni su quanto abbondino le 'ragazze facili', e a te non te ne capita nemmeno una. Frustrazione; ossessione.
La priorità, almeno per un maschio medio, è scopare prima di amare. E ci ritroviamo generazioni di scopatori in paranoia totale se si tratta di amore.
Opinione mia, per carità.

Eppure, persino lì dove tutto sembra essere scontato, nell'industria del porno - esistono gli anticorpi.
Film porno in cui gli attori ridono. Si divertono. Backstage di dvd dove il porno viene mostrato nella sua natura finta, e dunque più vera. Un'attrice porno che indossa un accappatoio mentre le passano una sigaretta accesa durante quella scena che tu hai visto prima, in cui ricordi benissimo da lì a poco cosa avrebbe fatto. O due attori porno (dal backstage del film "La Duchessa di Montecristo") immobili come statue, lei con in bocca l'uccello di lui, che aspettano pazientemente che il direttore della fotografia calibri bene l'ottica e il fuoco. Che - tra l'altro - ricorda immediatamente la scena di un film inglese, adesso non ricordo quale, in cui un lui e una lei si conoscono facendo le controfigure in un film porno... credo fosse quel piccolo, delizioso film sulla salsa... il ballo, intendo. "Born romantic - Romantici nati". Credo sia la prima volta che faccio una power search su IMDb che mi fornisce un solo e unico risultato, quello che voglio. ^__^
O come i film di Marc Dorcel (mi pare, sennò era Alain Payet, inventore dell' hard crad, che mi sembra più probabile), che a volte s'interrompono brechtianamente per allargarsi sul set, spezzati dalle indicazioni del regista o sono proprio fatti interamente di queste scene, mostrando il 'porno al naturale'.

Un esempio di questo tipo di cinema fatto senza prendersi troppo sul serio, divertendosi e divertendoci e comunicando valori positivi (sulla sessualità e non solo), è "Biancaneve e i Sette Nani", di Luca Damiano, 1996. (qui filmografia e un'intervista a Damiano)
La favola, è quella famosa dei fratelli Grimm, ovviamente trasposta in chiave porno.
Biancaneve, figlia del Re, è invisa alla matrigna - che è anche una strega cattiva - che la vede come una rivale in bellezza. In una versione in chiave gangster anni '30 le avrebbe fatto sfigurare la faccia con l'acido, ma trattandosi di fiaba medievale va più per le spicce e la fa liquidare da un 'uomo fidato'. Solo che questo non la liquida manco per il cazzo, la fanciulla innocente e pura si salva e nella foresta trova ospitalità presso sette nani minatori (e quanto hanno reso bene i Rammstein nel video di "Sonne" questo particolare). Saputo il tradimento del sicario la regina lo secca e decide di pensarci da sola, ma siccome in tutte le favole i cattivi hanno il vincolo a non essere mai intelligenti o bastardi fino in fondo, invece di mandare i soldati a radere il suolo la casa nella foresta, preferisce affidarsi alla magia. Per fare cosa? Trasformarsi in una vecchia brutta come la morte, e avvelenare una mela. Voi direte: una mela che la tocca e stira! Nooo, una mela che se ne mangia un morso va in come reversibile solo tramite bacio di principe azzurro ricco e bono casualmente di passaggio. Adesso, va bene che una simile probabilità è degna di "Guida galattica per autostoppisti" di Douglas Adams col suo motore a improbabilità, ma non faceva prima a imbottire la mela di stricnina o simili?
Beh, chiaramente il principe passa, la Biancaneve si sveglia e vivono felici e contenti, il tutto dopo che i sette nanetti han fatto il cappottone alla vecchia regina.
Almeno, questa è la versione che conoscete tutti voi.
Ma la fiaba dei Grimm, ad esempio, è leggermente diversa: la fanciulla si risveglia perché la bara di cristallo - data in cessione dai nani al principe, rotola giù dalla collina, e dalla bocca della ragazza scivola via il fatidico boccone indigesto (che per decenni era rimasto là). E quando lei e lui si sposano, alle nozze è invitata anche la strega (ben viva e vegeta, altro che nani), la quale viene costretta a indossare delle scarpe incandescenti, che la fanno saltare e ballare fino a che non stramazza al suolo, morta.

Quindi, questa versione com'è?
Come la prima, ma con tanto, tanto sesso.
La strega, bellissima e regina dominatrice del suo popolo (che sfrutta ovviamente a scopi sessuali) ha lo specchio magico, ma che parla napoletano. L'attrice fa Biancaneve, Ljudmilla Antonova, riesce davvero a dare una pazzesca impressione d'innocenza ed ingenuità, e l'intero film è praticamente la storia del suo svezzamento - ehm, pardon, istruzione - da parte dei sette nani (interpretati, tra l'altro, anche da donne che fanno la parte dei maschi - se non lo leggevo adesso cercando i link non me n'accorgevo; tra l'altro uno dei nani è il famoso 'ciribiribì Kodak', e per tutto il film - fa Cucciolo, ovviamente - continua a ripetere il suo 'ciribiribì'). Così, parte che si sta scoprendo la passera (inteso proprio come scoperta) e arriva pronta per il principe azzurro, che, dal canto suo, ha un padre ossessionato dalla discendenza che gli rompe le balle per avere nipoti. Così, se ne parte alla ricerca di una bella passera qualunque da sposare e, quando gli dice culo di averne trovata una (dopo essersi ripassata la cugina, che però non vuole sposarsi né aver figli, visto ch'è giovane e si vuole ancora divertire) alla fine della sontuosa scopata in riva al fiume (a dieci metri dalla casa dei nani - scarseggiavano in location, pur belle, come il castello e il villaggio medievale) si sente rispondere "Sposarvi? Non posso! Io sono già sposata!".
Ma, per darvi la cifra del film, devo raccontarvi la scena più bella. Ancora adesso che ci penso rido.
Il cacciatore, sicario cui viene affidata l'esecuzione della fanciulla, è Ser Laids, in inglese - ne ho infatti vista una copia coi sottotitoli - viene tradotto H. Ivy. Quando la porta nella foresta, dopo aver estratto il coltello esita e - quando Biancaneve si volta e lo vede - sbotta in pianto e fa
"Non ti posso uccidere! Io ti conosco! Non posso farlo!"
Al che, la diletta fanciulla si volta, guarda in camera, sorride, e dice
"Laids. Se lo conosci non ti uccide." (in inglese, H. Ivy si legge eicciaivvì, ovvero HIV)

GENIO puro!!! ^___^

Dovete vedere questo film, ve lo straconsiglio: per spaccarvi dalle risate (nonostante il sesso coi nani a qualcuno possa far strano) e anche per...
Beh, per scoprire, nella scena finale, cosa si possa fare con un fiore. ^_-
ad ogni modo, visti i risultati, vorrei avere io a che fare con una fanciulla educata da loro, magnifici sette nani! =)P

Ad ogni modo, è un film leggero, che dimostra quanto possa incredibilmente esserci della Tenerezza, con la maiuscola, non solo nel sesso, ma anche nel porno.
Luca Damiano, nella sua intervista, dice che non riuscirà probabilmente più a fare di questi film, perché al giorno d'oggi non sono competitivi.
E di questo dovremmo tutti quanti dolercene.


GrimFang

PS: riscoprite il cinema porno dei '70/'80... specialmente le parodie, o i film di genere. Qualche suggerimento? "Sex Wars" è la parodia di "Star Wars", persino nella locandina, ma è "Flesh Gordon" a vincere il palmares. "I tvillingernes tegn", di produzione credo svedese, invece ha una scena pazzesca in cui decine di coppie formate da uomini e donne nude ballano in coreografie e costumi anni venti... e ballano tutti benissimo! Diostrando che all'epoca, anche se facevi un porno, facevi proprio un film. Per i film di genere, "A dirty western" è un porno-western, appunto, o "Alice nel paese delle pornomeraviglie" o "Le avventure erotiX di Cappuccetto Rosso" ch'è uno spasso... guarda caso sempre di Luca Damiano! ^__-

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è "Nati romantici" il film, ma "Love Actually" (a meno che ovviamente non abbiano utilizzato la stessa idea in due film diversi) ^_^

http://www.futurehi.net/archives/000614.html
(sono gli ultimi due in basso a destra nella prima immagine)

GrimFang ha detto...

Hai ASSOLUTAMENTE ragione!!!
^__^

E dire che ero convinto che fosse quello... invece lì c'era una situazione similmente assurda con un rapinatore che s'innamora di una che per mestiere tiene curate le tombe... e si trova anche a rapinarla! ^__^

Beh, Anonimo, ti ringrazio chiunque tu sia!
^__^

GrimFang