L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

lunedì 26 febbraio 2007

Ci siamo.

Ok, ci siamo.
Domani sera si va in scena.
Sto strizzando.
Sto persino facendo crescere l'ansia con le conseguenze derivate dalla visione della puntata di oggi di Lost... che mi viene la tachicardia (o l'incazzatura) per ogni fine puntata. Sto valutando se smettere di guardarlo, che mi saltano le coronarie. ^__^

La serata si preannuncia bella, o quantomeno variabile. Ho già ricevuto numerose defezioni e mi sono riccamente scordato di avvisare alcune persone alla cui presenza tenevo tanto... in compenso l'ho detto a mia sorella, che per la prima volta - in tre anni che faccio teatro - potrebbe venire a vedermi.
Ai miei no, fuori discussione, mi prenderebbe il panico.
Mia cugina già m'ha dato buca, idem alcune persone del centro sperimentale. Speriamo che venga comunque qualcuno, perché ho detto a quelli che fanno lo spettacolo dopo di me che avevo invitato un sacco di gente - se non viene nessuno ci faccio una figura...
Comunque, la memoria sembra a posto. Sfido, ripasso persino quando vado a letto, prima di addormentarmi! ^_^
Il fatto è che in parte deciderò direttamente domani sera, sentendo l'anima della serata, ed in parte mi sento un po' in colpa perché non ho fatto poi tanto quello che volevo fare del mio spettacolo: migliorarlo.
Nella scelta della pronuncia, degli accenti... degli oggetti di scena, del vestiario... della postura, delle posizioni.
Ma in fondo c'è sempre tempo per migliorare: non sarà l'ultima volta che lo metto in scena, spero!
^__^

Comunque, ho spedito il copione del mio monologo ad Antonio Sinisi, uno dell'Ygramul.
Sinceramente, da una parte spero che lo faccia, perché lo vedo abbastanza nella parte, più di tanti altri. Dall'altra ho il terrore che, tra una cosa e l'altra, essendo lui pieno di impegni, mi vada a finire alle calende greche...
Spero di ricevere da lui una risposta a breve.

Ad ogni modo, mi sono venuti in mente due progetti, oggi.
Uno lo ricordo: si tratta di chiedere a un'amica di scrivere assieme a me una sceneggiatura per lungometraggio. Lei ovviamente ancora non lo sa. ^__^
Si tratta di una storia che qualcuno di voi ha parzialmente ben presente, visto che è nata come avventura di giochi di ruolo: si tratta di una storia di 'fantascienza' fumettosa, ovvero tratta di supereroi. E... sì, è D.N.H.
ovvero Dawn of the New Heroes, il supereroistico più atipico che la mia mente potesse, al momento, partorire.
A cataratte (intendendo quelle dei fiumi) debitore dell'opera di Alan Moore, la storia prende le mosse da un dubbio sostanziale: se voi, cari lettori, aveste i superpoteri, che fareste. No, perché sono pronto a scommettere che nessuno di voi farebbe il supereroe, mentre sarebbe decisamente più incline a intraprendere la carriera da supercriminale. Se poteste avere la supervelocità, credo che vi perfezionereste nello scippo più che accorrere in un palazzo in fiamme a 300 gradi per salvare una persona... oh, supereroe o non supereroe 300 gradi sono 300 gradi!
Intrigante l'idea? Postate commenti e fatemi sapere.
Chiaramente, quelli di voi che ne sanno qualcosa possono spifferare suggerimenti al vicino, ma se poi mi viene fregata l'idea, vi uccido!
^__-
Il secondo progetto... beh, se l'è divorato la mia memoria di quaglia (nel senso che è quagliabile).
Vediamo se lo riesco a recuperare... allora... dov'ero quando mi è venuto in mente? Al cesso? No, l'avrei ricordato... il progetto intendo... sono uno che concorda al massimo con Daniele Silvestri...
AH! ECCO!
Sto seriamente valutando l'ipotesi, nata qualche anno fa per scherzo, di produrre due cd.
Già già. Due cd di due gruppi diversi, amici miei, ovviamente ignari della nuova risoluzione che ho preso - ma, almeno questi, al corrente della mia intenzione, seppure all'epoca presa per 'boutanade' (più che boutade) - ma dei quali sono un grandissimo fan. Senza contare che uno dei due canta i miei testi. ^__^
Il fatto è che adesso conosco due persone che hanno aperto una label discografica: uno è Taiyo e vabbé, la sua etichetta è hiphop (ma come cacchio si scrive? hip-pop? hippop? hippopotamus? hippie?), l'altro è Giacomo che per i suoi Karmablue (clicca qui per il karmablog e qui per un profilo o qui per una recensione) s'è aperto la sua Atman Records.
In più, ho un amico che gestisce con un socio una sala prove (a proposito, non riesco a trovare il numero di MKO, chi me lo passa?) dove - forse - potrei ottenere uno sconto sul costo della registrazione... poi ho un paio di conoscenti che lavorano nel missaggio e nella postproduzione... amici disegnatori per le copertine e l'inlay... mi divertirei come un porco a partecipare al progetto grafico!
Quante cose sto scoprendo semplicemente guardandomi attorno. Non pensavo nemmeno che in fondo conosco un sacco di gente che vale e si dà da fare...
Mi torna in mente un detto del libro del Tao, con cui vi saluto.
Ma dove s'è cacciato quel libro? ... strano, generalmente lo tengo sempre sotto mano... hey! Non è che l'ho prestato a qualcuno?! Sì, dico a voi, non è che ce lo avete? 'Il Tao per un anno' di Deng Ming-Dao o qualcosa del genere... Sì, quello che legge Margus la mattina...
Vabbé, vi cito all'incirca il concetto a memoria

"La tigre non attacca quando ha fame.
Essa attende, e spicca il salto solo quando è sicura"
[di colpire la preda]


GrimFang

Un piccolo PS. A casa mia sembra essere riesplosa la Maledizione dei Carciofi.
Non so se capita anche a voi, ma qua, con la scusa che tutto dev'essere naturale e di stagione quando li prendono li comprano a chilate. Il simpatico ortaggio - di cui non apprezzo la consistenza del gambo, ma per il resto non mi dispiace - diventa così una specie di incubo settimanale, poiché viene cucinato in massa (dieci-dodici carciofi al patibolo in fosse comuni) ed in seguito riproposto nella stessa o sotto varie forme: bollito, fritto, ripassato... ed infine col riso. Sfido chiunque - pur pranzando fuori casa - a provare il benché minimo briciolo di entusiasmo nel tornare a casa e scorgere, come una minaccia, la temutissima pentola a pressione, luogo d'indicibile tortura per i padri del Cynar - che mi ha sempre fatto cagare, al contrario di Ernesto Calindri, che adoro (fare una fine come la sua... in palcoscenico a 90 anni...). Provate solo ad immaginare cosa può voler dire avere una sensazione indefinita di fame il sabato pomeriggio, provare a ravanare in cucina per cavarne qualcosa di buono e ritrovarvi all'improvviso davanti i carciofi a mollo nell'olio della cottura originale, come in un film horror!
Non so voi, ma io ho i brividi alimentari.

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