L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

mercoledì 28 febbraio 2007

I miei primi 30 denari...

E' andata.
Ieri sera alle 21.05 c'è stato il mio spettacolo.
Avrei voluto scrivere un post a caldo, appena rientrato a casa... ma ciò è avvenuto alle 01.59 della notte, e dovendo venire qui in ufficio stamattina, da dove vi sto scrivendo, mi ha fatto optare per un rapido rimbocco delle mie coperte su di me.

Spendendo tutta la ricarica di 8 euro appena effettuata, lunedì sera avevo invitato:
Emanuela, Adriano (che stava a Vienna), Alessandro, Alex, Drauger (che non poteva), Angelica, Donnamary, Anto, Arturo, Baciocchi, Barbara 2eyes, Barbara, Barbara, Barbs, Lisa, Boccis, Antonella, Piero, Ceciotta, Christian, Claudia McD, Blondie, Psyco, Clorinda (che sta in francia), Costa (e ragazza, avvisata a voce più amica), Dan, Camiz, Daniele amico di Lisa, Danila, Dario, Simona, Dodo, Elena KillBill, Elisa Di Rocco (mia prof. del liceo), Emanuele Michael, Enrico, Ester, Bibi, Fabrizio, Giorgia, Federica, Giacinto, Flavia, Francesco, Francesca, Blond, Franceschiacca (che vive e lavora a milano, ho scoperto), Chicca (che non sento da una vita), Frédéric, Degio, Gianmatteo, Giovanni Mr. Grady (che stava partendo...uh, per Vienna anche lui, mi sa! Vuoi vedere che lavorava con Adriano?!), Junkie, Giulia dell'Olgiata, Giulia università, Giulia G., Guesio, Ioana, Ixion, Lisa liceo, Luca biondo, Giordana, Marco, Marco la vampy, Iaia (promemoria, anche per Sikian, che erano già stati avvisati a voce), Storm, Maria cugina, Mario C., Mario T., Marta Bruckino (che prima ha detto vengo e poi se l'è rimangiato), Mirko Gran Criceto, Nicola, Nicoletta, Nikola, Don Diego Oompa Loompa, Valentina, Paco, Pamela, Sergio, Paolo Pollo, Peppe, Renato Lord Rauros, Roberta Roby, Rufo, Chani, Sergio Leone (il mio prof. di italiano al liceo), Silvia cscmstr, Silvia N., Simona Caretta Caretta, Simoncione, Paolo 3Bni, Vale F., Valentina cugina di Bibi, Valeria di Ovindoli, Valerio de N.A.Q.M., Spinacione (che aveva un esame e il delirio), Vincenzo, Viviana Vivy e zia Marcella.
A questi, vanno aggiunti quelli avvisati tramite e-mail con largo anticipo (senza contare alcuni doppioni della lista di sopra):
Edo, il Cialtrone (ma qui era chiaro che non venisse, visto che è il Cialtrone), Albertino, Aliha, Anastasia, Aurora, Chiara&Maria, Chiara D'O., Davide 4PezFac, Davide Crom Cruach, Palmiotto, Elena, Lele vigile, Saccà, Francy Cerbiatto, il Deso, Ciccio, Gerolamo, Giancarlo, Satyro, Gandalf, Ignazio, Il Roscio, Italo 4PezFac (che non poteva), Karmablue, Livia Nocciolina (mia QG-na), Luca Oscar, Magali, Marco csc, Marco csc (sono due diversi), Marialaura, Martina F., Maurizio (che non poteva perché era il suo compleanno, auguri!), Michela Michi, Nicola John Belushi, Il Migliore, Diggia (proforma perché sta in Francia), Reby, Roxy, Sarabanda (Sara B.), Bandasara (Sara S.), Sara_Ten, Silvia e Stefano Landini (entrambi impossibilitati a venire).
Inoltre, ci sono da aggiungere quelli informati a voce:
di sicuro - escludendo quelli che da subito non potevano - Erica con la mamma, Roberta, Priscilla, Trotti, Trotti/Momi, ZùFrankie, Ugo, Laura, Ulrik, Veronica, Maria O., Laura G., e tanti altri ancora. E poi, mia sorella Sby, più tutti i miei amici di teatro che lo sapevano, ma - avendo già visto lo spettacolo - potevano farne a meno.
Mi si perdoni se ho dimenticato qualcuno. E' più che probabile, sono stati davvero tanti - tra preavvisi lunghi o corti. Nessuno di loro, o quasi, mi ha detto che sarebbe venuto, o mi ha dato in qualche modo delle certezze sulla sua presenza o meno. Ergo, nessuno di loro deve sentirsi in colpa.
Perché?

In sala, a parte cinque sconosciuti, c'erano Massimo e Katia (come vedete, non sono nell'infinita lista che vi ho fatto) con tre loro amiche/parenti; e mia sorella che è arrivata più tardi con Alessandra, che conosco anch'io.
Poi basta.
Niente. Nada. Nessuno.
Eppure, non mi è minimamente presa la depressione dell'altra volta. 8 euro non sono poi così pochi, il martedì è sempre infrasettimanale e il posto non è proprio vicino.
Insomma, il vero senso di questa lista infinita non è per far sentire in colpa coloro che non sono venuti, ma per rendere manifesta la dimensione di quanto avvenuto al mio compleanno (leggi il post) e rendere quindi evidente la nuova dimensione di ieri sera.
A parte l'evidente conclusione di non darsi più la pena di avvisare personalmente tutti, ma di lanciare al massimo la notizia - con un certo anticipo - qui sul blog, e di accennarvi nelle conversazioni in cui l'argomento ci cape, resta da analizzare la mia 'tranquillità' a riguardo. Era una seconda messinscena, una replica, insomma, seppur a distanza di tempo. Ero più sicuro di me e della mia padronanza del testo (e infatti ho toppato più volte), e insomma, in fondo, ero rilassato. Forse troppo.

Lo spettacolo, in sé, non è andato bene.
A mio giudizio. Che ovviamente è sempre più pesante, di solito, di quanto non sia quello altrui esplicitamente riferito. Però, non era serata. O meglio, poteva essere anche la sera giusta: me la sentivo, ne avevo voglia di andare in scena. Però, sono andato in scena "freddo". Senza la concentrazione giusta. Di solito, la dimensione ideale è quella in cui, al momento in cominci, ci sei principalmente solo tu e il testo, e la tua voglia di narrarlo. Di interpretarlo, di tirare fuori suoni e voci, colori, forme, immagini. E questo ieri sera l'ho fatto solo a tratti.
Ho toppato nello stesso punto dell'altra volta:

"Oggi era brutto? Speravi domani? Te svejavi domani, era lo stesso."
che nella versione in cui mi blocco è dovuta alla crasi di pensiero che faccio, finendo col dire

"Oggi era brutto? Te svejavi domani?..."
e restando così senza parole perché ho schiacciato il concetto.
Stranamente, ma mica poi tanto, dopo questa toppa lo spettacolo è andato meglio. Alternando momenti in cui ero rilassato a momenti di panico, in cui ad esempio ho finto di strozzarmi perché mi stavo impappinando. Momenti in cui la voce era a posto e sotto controllo e momenti in cui sembrava schiacciata dal panico. La sensazione di essere perennemente fuori dimensione (a parte la regina, che quando l'ho fatta è uscita fuori veramente bene!). ^__^
I commenti positivi, ad ogni modo, sono venuti comunque dalle persone che non mi avevano visto il 17, o che addirittura (mia sorella e Ale) non mi avevano visto mai. Le altre sono state piuttosto zitte. Tra l'altro Ale mi ha anche fatto un sacco di critiche costruttive, il che ha reso il suo giudizio positivo sullo spettacolo anche più significante.
Purtroppo non è stato ripreso, quindi la cosa nasce e muore con ieri sera e non potrò fare raffronti con la precedente versione.

Ci sono comunque delle cose che ho imparato.
La prima è che forse la dimensione di questo spettacolo - ora che mi sono praticamente emancipato quasi del tutto dall'obbligo della presenza confortante del testo in scena, sul tavolo - pretende che io debba recitare in piedi, e stia seduto solo in alcuni momenti. L'altra è che debba comunque stabilire una dimensione comune col pubblico: ieri avevo il padellone sparato in faccia e non vedevo niente a parte una parete di buio di fronte a me. Ne ho compreso dunque l'uso, dell'occhio di bue, del riflettore: va bene per scendere dentro di sé, nell'intimo. Per prendere dal fondo della propria anima quello che devi regalare al testo; se non scendi o non sei disposto a scendere, è panico. E ieri, per questo, non era proprio serata. Funziona un po' come il divanetto dell'analista: ti genera l'illusione che sia solo tu a parlare, e non esista altro (sebbene possano esserci risate, colpi di tosse convulsa e altri generi di manifestazione della presenza della gente in sala). Ma per uno spettacolo come questo, tutto regalato a loro, al pubblico, diretto verso le loro facce, per dire, un'illuminazione esclusiva come questa non funziona. Soprattutto per come l'ho affrontata io. E tacciamo del caldo che genera una simile luce. ^__^

La sfida persa, è stata quella della concentrazione.
Ho fatto una fatica bestia a tirar fuori le parole, a seguire il filo che, altrimenti - nelle prove - fluiva sincero, con pochissimi intoppi. La capacità affabulatoria, quella di godersi il testo, di gigioneggiare, sono abortite di conseguenza. La mia percezione della serata è stata quella di un titanico sforzo.
In cui, comunque, qualche cosa ho reso.
E questo è un bene.
Perché è proprio da lì che ripartirò per le prossime repliche - non ancora previste al momento.
Tra l'altro, lo spettacolo successivo, i 'Versi TriBellIni' (da Trilussa, Belli e Petrolini), è stato molto divertente (era la seconda volta che lo vedevo), ed i ragazzi mi hanno anche bonariamente messo in mezzo: quando a un certo punto ho accennato un applauso poi smorzato, uno di loro ha fatto "No, no, vai, mica è proibito" ed è partito l'applauso di tutti.
E quello a fianco ha commentato "Aho, è Trilussa, mica Pascarella!". Da lì - e anche per la mia 'infelice' posizione troppo vicina alla scena, si è proseguito con accanita goliardia con
1) mi offrono una cosa su un vassoio e quando tendo la mano me lo tolgono
2) commenti sul mio essere seduto troppo vicino al 'barbiere'
3) vengo usato come poggia-bombetta così mi si nasconde la pelata
eccetera eccetera.
Me la sono presa? Un pochino, ma mi hanno sdrammatizzato la serata, per cui sono contento che l'abbiano fatto. Perché in fondo non erano loro a darmi fastidio, ma le risate che suscitavano quando, sul mio spettacolo, erano mancate.
Vabbé, è andata così, e ci sarà sempre altro da imparare.

Ed è la prima volta che, tra l'altro, per fare uno spettacolo mi pagano.
Già, i miei 30 denari che mi son portato a casa, dopo la ben magra figura che ho fatto: eh già, perché quando mi hanno chiesto se avessi invitato qualcuno io ho effettivamente detto che lo avevo strombazzato a destra e a manca. Ergo loro, per prepararsi alla possibilità di gente che volesse essere nutrita, hanno ordinato 35 euro di tranci di pizza. In pratica, gli sono davvero costato, al teatro Ygramul, e mi sento in debito.
Ma è stata in fondo una gran bella serata dal punto di vista umano.

Che dire, in conclusione?
A parte il fatto che ho rubato mezza giornata al lavoro per scrivere questo post, e che oggi pomeriggio mi tocca stirare (col ferro da stiro, imbecilli! ^__^), fa un certo effetto essere da soli sulla scena, come un vero attore, che viene pagato per recitare.
E' forse un debutto?
No, mi piace pensare che ho debuttato anni fa.
Forse non tanto fin dai tempi del Nerchiopiteco (OMMIODDIO!!! Guardate dov'è finito!!! C'è anche il link per SCARICARVELO!!! Cliccate! Cliccate! Cliccate!!!), ma certamente da almeno tre anni fa, quando ho cominciato a far parte del laboratorio di Ludyka.
Perché, per quanto mai pagato, è lì, da quelle giornate passate ad amare la piazza, ed a sudare per farsi amare da loro - e non solo lì per lì, ma in tutti i mesi di preparazione -, in quella costruzione di una dimensione collettiva, giocosa ma professionale, è lì che ho debuttato.
Alla prossima,

GrimFang

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