L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

sabato 26 aprile 2008

Amatriciana vista mare

Oggi è una gran bella giornata.
Una di quelle che si passerebbero volentieri a fare una passeggiata, il che - tra le diverse opzioni di cose che dovrei fare in questo momento - mi spingerebbe forse ad andare a prendere la borsa che Erika ha vinto in un negozio vicino casa mia, sulla Boccea. Preferendola allo scrivere questo post o al mettermi a lavorare sul mio romanzo. Se non fosse che ieri sera lei s'è dimenticata di portarmi la stampata della email che certifica il diritto al premio e che quindi, visto che non ho inchiostro nella stampante a casa per poterlo fare io, sarebbe quindi un viaggio a vuoto. Ed eccomi qui a scrivere, dunque!

Ieri sera, appunto.
Il programma, ventilato fin dalla tesi di dottorato del Digia, era quello di fare la seratona Sergio Leone a casa nuova del Deso e Maria, a Ostia. Era per giovedì, poi orientativamente spostata a ieri e poi definitivamente pisciata in favore di una partitona di gioco di ruolo, animata dal sottoscritto, visto che gli altri erano in crisi d'astinenza.
Anche io, sarebbe da dire, visto che - eccezion fatta per una partita masterizzata a due in combo con Lord Rauros sui fantasmi giapponesi (parte del progetto di Gabriele, tra teatro ed Elish) - è veramente un boato che non 'dirigo'. ^__-
E infatti, pur avendo a disposizione due giorni, un bel po' di tempo libero e anche una certa tranquillità d'animo (non ho scadenze in urgenza reale, e grazie al cielo stacco per più di due giorni dal caos di lavoro), non sono riuscito a concludere un beneamato. Tra un attacco di starnuti (mi sa che si sta facendo sotto l'allergia, la vedo male quest'anno), una botta di fiacca, la visione de "Il paziente inglese" preso a lavoro, e l'indecisione cronica su cosa fare e cosa ascoltare, come preparare la vicenda, cosa avevo voglia di giocare... mi son ridotto all'ultima mezz'ora a ripassare una di quelle già pronte. Che poi, riascoltando la sequenza delle tracce, ricostruendo la storia, m'è anche risalito il fomento: però l'hanno molto stroncato i chilometri di macchina, semafori e traffico che mi son dovuto sciroppare fino a Ostia. E come dice il Digia, mio compagno di viaggio, questa sarà una cosa da mettere da conto ogni volta che vorremo andare a giocare là.
Come avrete intuito, non s'è giocato; e non s'è nemmeno giocato ai giochi da tavola, che era il piano alternativo, bensì s'è cominciato a vedere un film, "Lord of war", che è stato quasi unanimamente tolto prima che raggiungesse la metà, e quindi regalato all'istante ad Erika che è stata l'unica a protestare - più per il fastidio di vedere un film a metà che per un qualche recondito merito nascosto dell'opera.
Non ha protestato nemmeno Sara, ma suppongo che questo derivi dal fatto che ci ha conosciuto ieri sera. ^__^
Magari sentiva qualche remora in più nell'esprimersi liberamente, o magari era pienamente d'accordo col cessare di quella tortura. Fatto sta che non l'ho vista con una faccia poi così dispiaciuta quando la parete è tornata verde e la luce s'è riaccesa. Ad ogni modo, conto sul fatto che in capo a qualche altra uscita con noi, sempre che sia interessata a farlo (ieri il Digia, che era seduto vicino a lei, sembrava aver perso il dono della coordinazione motoria e rischiava ogni tre secondi di far danni), si sentirà abbastanza a casa da scialarsi senza problemi. Anche se non ce la vedo a scafarsi di brutto, perché m'è sembrata decisamente una persona educata, specie a confronto con noi barbari! Anche molto carina, a dire il vero, e dai modi delicati. Con quella deliziosa piega vicino alle labbra che hanno le persone che sorridono spesso.
Però non è nemmeno il tipo di ragazza mostruosamente timida che passa la serata arrossendo in disparte: l'ho vista ben disposta ad infilarsi in mezzo a questa gabbia di matti che siamo col sorriso sulle labbra, senza perderlo. E' stata al gioco nelle prese in giro (tipo il liet-motiv della cena del "Ma chi è questa persona così..." seguita dai più disparati attributi che partiva ogni volta che qualcuno se la 'scoattava' in qualche modo) come quando ci siamo tutti affacciati dalla terrazza mentre lei parlava giù con le sorelle (che sono gemelle tra loro: io sono cieco come una talpa e non ho visto niente; ti toccherà presentarmele, Sara).
L'unico momento in cui l'ho vista magari un po' meno rilassata è stato quando cercava di far chiarezza sulla sua affermazione riguardo il lavoro... Purtroppo per lei abbiamo sentito tutti che non farà vacanza e passerà il Ferragosto a studio, consentendo ferie tranquille a tutti i colleghi. Il resto della frase se lo son mangiato le grida di giubilo del Deso. ^__^
Che donna! Che spirito di sacrificio! Quale spregio dell'umana natura, necessitante di periodi di riposo e relax in riva al mare sotto un ombrellone, o sui dolci clivi di una montagna in fiore! Quale stoica resistenza nei confronti del bel Portogallo, terra di sogno, cui lei non ha nascosto una certa propensione! Ma lei non cede: passerà il 15 agosto a lavoro.
Purtroppo, dopo era troppo tardi per chiedere di partire il 16, come voleva. ^__^
Promossa a pieni voti, quindi!
Certo, lei ed Erika devono immediatamente recuperare la mancanza di non aver mai visto "Blade Runner" (scherziamo?!), il che, in una comunità di nerd come la nostra, è certamente qualcosa d'imperdonabile. L'unica chance rimasta, come doverosamente diceva il padrone di casa, è regalare al Deso il cofanetto da 5 (non 2) dvd e poi gustarsi la proiezione su parete nell'amena casetta, con nostro sommo gaudio! =)P

Comunque, forse avremmo fatto meglio a giocare a Bang! (che m'ero comunque portato appresso), o a restare a chiacchierare sul terrazzo. Io stavo già accusando la mia solita pesantezza di stomaco post-cena, come purtroppo mi capita da un po' di tempo a questa parte, e stavo decisamente in uno stato rinco non ornito, per cui mi ero già deciso a tornare a Roma, non essendo tanto per la quale. In fondo, la cena è stata ricca e abbondante: ma sarebbe bastata anche solo una forchettata della spelndida amatriciana di Maria per definirla tale! ^_^
Diciamocelo, se Maria dice che fa l'amatriciana salta via qualsiasi remora a sciropparsi la strada fino ad Ostia. Viva viva l'amatriciana di Maria! Infatti il Digia in cuor suo temeva che fosse vera la minaccia di tenerci a minestrone visto che siamo arrivati con un'ora di ritardo.

Perché?
Beh, a parte i problemi relativi al preparare l'avventura - che non hanno comunque impedito la partenza prevista per le 18.30 - siamo passati al parco Schuster per farmi firmare la richiesta di referendum promossa da Beppe Grillo. C'era una vera e propria festa, piena di gazebo, e c'era un boato di gente. In realtà l'immensa fila che avevo visto in coda ai banchetti delle firme non si è rivelata tale; è che avevo preso per orizzontale quello che andava visto in verticale: invece di essere trenta metri di fila per un banchetto erano trenta banchetti per un metro di fila, nascosti dal muro delle persone.
Così, mi sono sbrigato relativamente in fretta, non fosse che, mentre arrivavo a dare il documento, dall'altro lato di questo gigantesco rettangolo formato da tutte le postazioni di raccolta delle firme (che erano anche divise per luogo di residenza, perché c'era gente che firmava da residente in Sardegna, ad esempio) ti scorgo una faccia familiare: un visino delicato, un caschetto di capelli biondi, un nasino dritto, due occhietti verdi furbi furbi e due labbra sottili sempre pronte per un sorriso.
Erano anni che non rivedevo Nicopius, la mia vicina di posto alle lezioni di sassofono. Una ragazza meravigliosa di cui avevo anche perso il numero di telefono quando s'è rotto il cel, dopo averla ribeccata fortuitamente a S. Lorenzo, mi pare la scorsa estate.
Così, allarmato dal fatto che la vedo già firmare e andar via, guardo la tipa che sta raccogliendo le firme e le faccio
"Posso allontanarmi 30 secondi?"
Lei mi guarda con uno sguardo a metà tra il 'non coglionarmi' e la complicità e mi fa
"Proprio 30 secondi?"
Io annuisco e telo; raggiungo Nico, la saluto mentre è al telefono, le dico dove sto mettendo la firma, lei mi segue, io ritorno al posto e arrivo facendo, lì per lì
"...28, 29 e 30!"
Poi mi giro e recupero Nico che stava tirando dritto.
Così l'ho ribeccata e, dopo che ho messo le firme e lei mi ha presentato il suo ragazzo, si parla un attimo di quello che si fa, del suonare o meno il sassofono - l'abbiamo mollato tutti e due, e di quello che facciamo per campare. A questa domanda ha risposto solo lei che... fa la regista. Da mamma Rai.
^__^
Io ho fatto un ampio sorrisetto e... sapete già cos'ho risposto.
^____^
Il fatto è che già lei mi piaceva un sacco quando suonavamo, poi mi piaceva quando la beccavo in giro d'estate - una persona molto libera, molto allegra, molto alla mano. Scoprire poi che ciascuno, a suo modo, ha imbroccato una strada simile! Dai, sono cose che ti fanno sentire vicine le persone!
Comunque, siccome sapevo che eravamo in ritardo e che avevo lasciato Paolo in divieto di sosta in macchina, l'ho salutata di corsa dopo essermi ripreso il di lei numero di telefono ed email, e sono rientrato in auto che sembravo l'uovo di pasqua.
Devo aver bruciato troppi zuccheri, perché poi, a guidare, m'è preso il down: il traffico sulla Colombo e poi i semafori dell'Ostiense m'hanno bruciato, e quando ho parcheggiato avevo voglia di sdraiarmi su una branda e dormire.
Ma per penitenza sul ritardo ci hanno imposto di andare a comprare il gelato, e dopo un lungo giro sono riuscito a ribeccare la gelateria - ottima - che ricordavo essere da quelle parti. Steccando il costo del gelato con Paolo - il solito 60% e 40%, visto che stiamo pur sempre parlando di Dazio - siamo riusciti ad arrivare alla fine alla meta.

Casa del Deso e Maria è molto carina.
Un ultimo piano con ampio terrazzo diviso in due proprio sul lungomare: traversi la strada ed hai uno stabilimento balneare. E, a detta di Erika che era già là, gran bella vista su godibilissimi tramonti. Quando siamo arrivati c'era ancora luce, ma nel poco tempo a disposizione non ho fatto in tempo a godermi seriamente il panorama prima che fosse buio.
Però, ad esempio, è proprio nella zona dove c'è il pontile - quello dove finimmo a festeggiare il capodanno io ed Erika due o tre anni fa - che probabilmente è uno dei tratti più belli del litorale di Ostia, ed anche più vivi, tra locali e vita notturna. Questa però, a detta del Deso su richiesta di Digia, non rompe i maroni come potrebbe capitare di pensare a Roma: l'ultimo piano e i vetri spessi giocano a favore dell'insonorizzazione e garantiscono sonni tranquilli. Oppure è proprio lui che non lo svegliano manco le cannonate!
^__^
Comunque, quando farà veramente caldo e dovranno dormire coi vetri aperti ne riparleremo. Anche perché, sempre il buon Deso rispondendo a me questa volta, lì ci tira un vento della madonna. Certo, è ponentino se tira dal mare, ma può esser fastidioso e freddo, se ci si mette.
Il resto è molto minuto (più grande del precedente appartamento del Deso e credo anche di quello di Maria a Pomezia), diviso in un cucinino stretto, ma comunque dignitoso, un bagno soppalcato bene e un salotto/soggiorno/spazio notte con divano letto e, a castello, materasso a una piazza e mezza o due piazze sopra.
E' chiaramente un po' costretta per una famiglia, ma per due piccioncini è un bel nido d'amore. Vista mare, per giunta.

Così, ce ne siamo stati in panciolle in terrazza, col continuo sottofondo di Claudio Baglioni (che detesto) che usciva da un qualche stereo di macchina o altoparlante elettorale o del lungomare in festa. A cibarci di paradisiaca amatriciana, a bere il vino del dottorato del Digia nella decantiera dei futuri sposi, sparando stronzate a raffica a beneficio nostro e del novello pubblico, che consisteva in... Sara, appunto.
E seguendo i ragionamenti contorti di Erika, tipicamente femminili, che per scoprire se una certa persona A che passava un weekend a Londra con una certa altra persona B ha architettato un piano 'infallibile' secondo il quale ha prima chiamato A per offrirle un'anteprima al cinema gratis proprio nel periodo in cui sarebbe stata - se era lei la persona che andava con B - a Londra e poi... E poi l'ha richiamata per cambiare data perché aveva scoperto che s'era sbagliata! ^__^
Come giustamente notava Deso, un uomo avrebbe telefonato ad A ed avrebbe esclamato
"Allora te ne vai a Londra con B, eh, vecchio marpione!"
^_____^
Insomma, una gran bella serata, a parte i disturbi di digestione del sottoscritto, sicuramente da rifare, quanto prima.
Sarà forse merito della magnifica amatriciana di Maria?


GrimFang

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