L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

giovedì 17 aprile 2008

Cazziata!

Prossimamente sui vostri schermi!

Che bello, arrivare in ufficio e subirsi un'abissale cazziata della propria superiore isterica perché la videoteca non era aperta all'orario istituzionale, le 9.30.
Per di più, la porta della videoteca era aperta!
Subito aggredito dai miei sensi di colpa, ho buttato là un'ipotesi che sapevo non essere vera, ma che le avrebbe ricordato che il mio collega soffre di un brutto male che gli toglie da un momento all'altro gli zuccheri, e mi sono precipitato verso il bagno dove va lui come se temessi fosse svenuto lì.
Esagerato, sicuramente, ma mi forniva il tempo di pensare a una scappatoia e togliermi dalla sfuriata della responsabile, che è tanto buona e cara, ma quando le prendono i cinque minuti (cioè quando la mia strada e la sua s'incrociano) diventa un'arpia.
Tanto per cominciare, cara la mia imbufalita bestiola, sarà almeno la terza volta che ti scordi che il mio contratto è a progetto, a differenza del tuo, e che quindi io non sono affatto obbligato a rispettare vincoli d'orario. Altrimenti mi fai un bel contrattino a tempo indeterminato o mi butti fuori a calci in culo: nel qual caso, non mi dispiacerà vedrai, ché a lavorare sotto di te proprio non ci tengo.
E, sempre nel caso, potrebbe anche farmi piacere fare causa all'ente che mi ha assunto a progetto per quattro anni, che la vincerei di sicuro e tornerei a lavorare comunque.
In secondo luogo, come mi fa gentilmente notare il collega - che non era affatto svenuto bensì era al corso di formazione - c'è modo e modo di dire le cose: e credo che fare una sfuriata ai tuoi dipendenti davanti all'utente che non era riuscito ad entrare dia dell'ente un'immagine ben peggiore che il semplice disguido di non avere usufruito al meglio della sua prenotazione. E poi, ma che cavolo credi, che non possa mai capitare un disguido, un ritardo, una colica incapacitante?
Cos'è, sei incapace tu ad affrontare gli imprevisti?
E fatti una cura di Lexotan, e un corso di yoga!
Ancora, se nei tuoi sproloqui ci rinfacci che è la seconda volta che accade e che non deve accadere mai più, non fai che rammentarmi le due volte (forse una sola) in cui io ho chiesto a te - che sei la responsabile - di coprirmi l'orario di apertura, e te hai risposto picche. Ed io sono comunque venuto, in uno stato spettrale, occhiaie, tremore per il freddo e umore di merda per tutto il giorno solo perché tu hai detto no. Io che vengo a lavoro anche se la sera prima ho qualche linea di febbre.
Potevo restare a casa e lasciarti nella merda, cara. Ma non l'ho fatto.
Sono a progetto, non devo avvisare nessuno se manco. Non sono tenuto a farlo.
E devi solo che ringraziare Dio se ho un senso del lavoro micidiale, ed ho rispetto dell'utenza che ci frequenta e che da questo buco di logiche assurde vorrebbe un servizio.
Ma tu non ci stai, qui, in trincea, a fare tutte le diecimila cose che ci viene richiesto di fare. No. Per carità, stai nella tua - dove sicuramente avrai altrettanto da fare. Ma non pretendere di sapere tu come funzionano le cose qui dentro, quando nemmeno te te ne sei mai interessata.
Diciamocelo: tu non hai la più pallida idea del perché diavolo ti abbiano fatto responsabile della videoteca. Tu non c'entri un cazzo, non ne sai niente.
Dovevano fare responsabile il mio collega, che sono anni che si fa il mazzo qui dentro. Ma, guarda un po', anche lui è a progetto. Beh, contratto di collaborazione. E il suo contratto è in scadenza.
E allora?
Quando resterò soltanto io, tu che cazzo fai?
Sai una cosa?
Se verrà quel momento io sarò fortemente tentato di dimettermi, solo perché so che sarai tu quella costretta a prendere il posto nostro. E che non saprai dove mettere le mani, e che ti sembrerà un inferno. E che probabilmente piangerai in preda allo stress, come ho fatto io dopo le prime due settimane. E che non avrai più tempo di fare un cazzo, perché anche quando tornerai a casa la notte ti sognerai i codici delle collocazioni, com'è capitato a me.
Perché finché tu te ne stai lontana, laggiù, bella bella, puoi dire quanto vuoi emerite boiate come 'va fatto l'elenco dell'inventario ordinato per autore' o 'va fatto l'inventario di tutti i materiali che escono anche se li presti per cinque minuti'. Verrebbe voglia di risponderti 'inventariati 'sto cazzo'. Perché io c'ho anche provato: ma qua ci sono momenti in cui il telefono squilla quando lo metti giù, ed hai al bancone una decina di persone più un paio alle postazioni che magari hanno finito e dovrebbero pure pagare, momenti in cui se ti perdi una cosa di quello che fai poi la pagherai amaramente perché tutti i responsabili di settore te compresa PRETENDONO che le cose vangano fatte, e le urgenze ti mordono il culo davvero perché se ci si sbaglia chi paga sono io, non certo te, che al massimo ci metti la faccia, e ci sono richieste dall'esterno, dalla RAI, da Mollica per il festival di Venezia, da Sanguineti, da Annecy, da Cannes, da chissàcchiccazzoechissàddove... Abbiamo quattro mani in tutto, qua.
Quelli che da tre mesi aspettano gli armadi perché hanno finito gli spazi ed inventariano negli scatoloni, siamo noi. Quelli che hanno chiesto le custodie nuove per i dvd da febbraio e ancora aspettano, siamo noi. Quelli che da febbraio aspettano il cavetto che gli colleghi i computer a 'sto cazzo di masterizzatore, siamo noi. Quella che ogni tanto, quando glielo ricordiamo, fa 'basta, questa cosa però va affrontata' e poi non cambia un cazzo, quella sei te.
Quindi, non venirmi a rompere il cazzo se arrivo un'ora dopo.
Proprio non puoi, perché può capitare.
E sicuro come la morte ricapiterà.
Vaffanculo, cordialmente


GrimFang

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