L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

martedì 29 aprile 2008

L'è düra

Alemanno sindaco di Roma.
Detta così, suona come se i lanzichenecchi fossero calati di nuovo. E forse non ci sbaglia di tanto. Devo ammettere che la mia prima reazione è stata di questo genere:
Ma, ahimé, con l'umorismo non si va poi tanto lontano.
Basta infatti un tempo inClemente (per non dire "a cazzo") e un discorsetto di quelli non proprio rigeneranti della solita (ir)responsabile in ufficio...
Stavo per mettermi a piangere, giuro.
Per stress, nervi, stanchezza, amarezza di non vedere mai riconosciuto il proprio lavoro, una volta che sia una.
Eccheccazzo.

In fondo sono giorni che qui sto in trincea da solo!
Poi dici che ti prende la depressione...
Maledetto me e il mio senso di dovere istituzionale...
Ma il problema dev'essere che anch'io sono come la mia responsabile, paro paro. Me la prendo sul personale, e non dovrei farlo. Mi viene da piangere se qualcuno contesta (o non approva) il mio lavoro.
Per chiarire: se tra i vostri innumerevoli compiti c'è anche quello di rispondere al telefono, e dall'altra parte della cornetta uno/a vi fa "Ce l'avete questo film?", voi che fareste?
No. Qua bisogna invitarli a mandare una domanda per iscritto, via email.
E se mi capita una come quella dell'altro giorno, che a) non mi ha voluto dire chi era e b) non capisce un cazzo (affermazione sua) di computer?
Si attacchi al cazzo.
Faccia la domanda via posta.
O ancora, c'è un laureando che fa la tesi su, poniamo, la figura di Casanova?
Non sono autorizzato a fare la ricerca per parole chiave io: si arrangi lui/lei a cercare i titoli e poi me li chieda. Per iscritto.
O se una redazione, come quella della Jolefilm (Marco Paolini, che adoro), vuole sapere se abbiamo dei titoli e me li richiede per iscritto?
Dovrei rispondergli che in videoteca non ce li abbiamo (ma in pellicola sì, solo che non lo posso dire) ed invitarli a rivolgersi al Direttore Conservatore per vedere se esistono in pellicola, e cercare di contrattare con lui per il riversamento, eccetera, eccetera, eccetera.
Che grande archivio, la Cineteca Nazionale.
Tonnellate di roba, e non si può far sapere che ce l'abbiamo. A meno che, ovviamente, non si passi per le vie ufficiali e le corsie preferenziali; e se sei un laureando ti attacchi al cazzo. Anzi, no, laureandi, scrittori, ricercatori, gli stessi autori hanno comunque la possibilità di vederseli, in tempi biblici. Sono i cittadini comuni che si attaccano al cazzo.
Ma è solo uno sfogo, sto esagerando.
Il criterio è abbastanza sano, in fondo: se quei film hanno già avuto una distribuzione commerciale, allora è giusto che se li vadano a cercare altrove e altrimenti. Però così, in fondo, viene meno il concetto di servizio pubblico che, seppure in minima parte, pur sempre rappresentiamo. O no? Non ci ho capito un cazzo? Non dobbiamo considerarci come un'emeroteca, una discoteca, una nastroteca di stato?
Come la biblioteca nazionale?
E che, se un libro è pubblicato lì non lo danno?
Certo, hanno più soldi e personale di noi, chiaro. Qua ci sto solo io...
E le macchine che possiamo usare per i riversamenti sono solo due, per puzza (anche perché una è quasi sempre presa per finalità interne).
Ma io che posso dire?
Sono sempre stato portato ad essere gentile e disponibile con tutti: se a me una persona fa una richiesta via telefono e già so che quello che cerca non c'è, perché dovrei far loro perder tempo a spedirmi una richiesta cui dirò di no? O se invece c'è, è già disponibile e potrebbe direttamente prendere un appuntamento per visionarlo via telefono, perché dovrei metterci di mezzo la carta stampata?
Perché tutto deve lasciar traccia...
A chi?
Come se non sapessi già che poi tutta questa carta dovrà comunque essere informatizzata. Da chi? Da me, ovviamente.
Ma a lei che je frega? Lei se ne sta nel suo bell'ufficietto, a cinquecento metri di distanza.
E "non è possibile sovraccaricare il telecinema".
Perché? Io avevo sentito il tecnico proprio per sapere qual'era il limite del sovraccarico! E l'ho rispettato. Ma no, è perché lui ce la può anche fare, ma
"le pellicole gliele dobbiamo montare noi".
Che vorrebbe dire lasciare il bell'ufficietto e farsi quei 500 metri di distanza...
Bah, mi viene l'acido.


GrimFang

1 commento:

Anonimo ha detto...

tieni duro, fossero tutti come te gli operatori di servizi pubblici vivremmo in un mondo migliore. Al tempo stesso, se posso permettermi, evita di andare in rotta di collisione con la capa, ti troverai sempre con un capo che non capisce al meglio cosa potete fare.