L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

martedì 20 marzo 2007

tRiLLi di gioia

Alé, dopo tanto faticare, pagati i 20 euro per il Trofeo RiLL e stampato il primo racconto.
Non posso dirvi il titolo, purtroppo, né l'argomento, casomai qualcuno della giuria dovesse incappare in questo sito e ricollegarmi... in qualche modo... hey! Ma questo è un sito anonimo!!!

^____^

Da nessuna parte c'è il mio nome e cognome!
Chi lo conosce bene e sennò altrimenti! Quindi, visto che l'unico giurato che mi conosce NON conosce l'indirizzo di questo sito... anche se potrebbe derivare qualcosa da qualche link... mmhh... beh, se sei un giurato di RiLL e sei arrivato a leggere fino qui, per correttezza SMETTI e non procedere oltre!

Ok?

Ok!

^____^

Vabbé, cercherò di non dire troppo.
S'intitola "Mini Mart", e, nata l'idea, m'è uscito di getto.
21584 caratteri su un limite massimo di 21600 che, guarda caso, è proprio la cifra che esce contando anche l'indicazione - a margine - del numero dei caratteri utilizzati. ^__^
Considerato che fino alla fine non ho mai contato i caratteri, è perfetto.
Altra bella coincidenza è che, a quanto pare, in una precedente edizione, due autori avessero partecipato per scommessa uno con l'altro, e si siano piazzati primo e secondo. Visto che, prima di saperlo, avevo lanciato la medesima sfida alla Sara che campeggia nell'incipit del mio blog, la situazione - dal punto di vista scaramantico - è quantomeno beneaugurante.
Ma è soprattutto il fatto che questo mio racconto mi piace, mi piace, mi piace.

Ahem, mi sovviene che, almeno, dovrei dire due parole per spiegarvi di che sto parlando, ovvero, che cavolo sia Riflessi di Luce Lunare (RiLL).
Beh, è un trofeo di scrittura creativa fantastica. Libera: il tema, l'argomento o genere è tutto a totale discrezione del partecipante - che mantiene diritti sull'opera cedendo solo quelli relativi alla pubblicazione da parte del comitato promotore e basta (cioé li autorizzi a pubblicarti senza oneri, ma i diritti restano a te). Il che già da solo è indice di massima serietà.
Secondopoi, c'è una giuria di tutto rispetto.
Terza cosa, non si vince niente; o meglio, non si vincono soldi, ma la pubblicazione, sì. Sulla rivista-organo dell'associazione che bandisce il concorso e su altre riviste di settore con essa correlate. In più, c'è la gioia di venir premiati nell'ambito di LuccaComics - con ingresso di diritto gratuito per la cerimonia di premiazione. A me che tutti gli anni c'ho il passy questo non fa molta gola, ma lo fa essere premiati - nel caso - in mezzo agli amici che in tanti anni di manifestazione mi sono fatto.

Per chi di voi si fosse interessato alla cosa, ricordo che i termini per partecipare scadono il 10 aprile, quindi c'è ancora tempo...

Ma torniamo a "Mini Mart".
Nonostante innumerevoli partite di ruolo sul genere, di solito diventate vere e proprie saghe, più degne di romanzi che non di racconto breve, questa è la prima volta, davvero, in cui mi cimento nella scrittura horror.
Sissignori, horror.
Posso vantare almeno due/tre partite di ruolo, giocate con gruppi diversi, sul tema dell'Anticristo; almeno un paio (beh, oddio, forse molte di più) sul genere horror/fantascientifico alla Alien; e anche un altro po' sul genere gotico, che solo a tratti scivola nell'orrorifico (termine più adatto, direi). E soprattutto grazie allo splendore musicale di un gruppo come gli Shinjuku Thief - nome che alcuni tra voi lettori avranno letto con un brivido di piacere, sapendo di che si tratta (e non da ultimo perché si aspettano grandi partite dagli ultimi 3 album che ancora non ho utilizzato ^__-).
Ma questo racconto no, non batte temi che ho già bazzicato. Ne sviscera uno nuovo, con tutto il gusto dell'esplorazione di un campo ancora non contaminato.
Perché parla di zombi.
Ok, nel dirvelo ve l'ho in parte rovinato, dato che questa cosa degli zombi si comprende, a dire il vero, verso la fine. Ma me lo perdonerete... anche perché sennò vi tolgo il saluto!
^__^
La storia, è quanto di più classico e banale su di un tema che, di per sé, in fondo offre poche varianti. Per questo è molto più importante la scrittura, credo. (Ah, come me la canto e me la suono, come disse l'accordatore di pomi...)
"Mini Mart" è la storia di Marsh(all) e Stan(ley), e della loro amicizia. E più scrivevo, più avevo in testa "Mallrats", e i miei due protagonisti scalpitavano per chiamarsi Dante e Randal. Eppure resistevo: cercavo di muovermi sulla china che ancora regalava ai miei protagonisti una specialità originale, pur vicinissima alla citazione. Anche se poi non ho resistito a iscrivermi a MySpace pur di mandare un messaggio a Kevin Smith, in cui gli raccontavo più o meno la storia (l'ho fatto, giuro! Nessuna risposta in merito, ma mi ha aggiunto in automatico agli amici e mi ha dato il link al suo blog - carino, tra l'altro).
Così, nel mio racconto, Marsh e Stan passano una giornata - dal mattino al tramonto - che cambierà, in tutto o in parte le loro vite. Tra ricordi, emergenze, combattimenti e amicizie. Come in un buon film, o corto che si rispetti.
Non voglio dirvi altro perché - appena sarò autorizzato - credo a luglio, ho intenzione di postarlo qui (anche se sono sette pagine, devo scoprire come posso fare a postare un file da scaricare... qualcuno ha suggerimenti?), per farvelo leggere.

L'altro racconto, "Una favola di buona (eterna) notte" è più sul genere... uh... realistico/surreale.
Dico così perché ha due possibili piani di lettura: quello fantastico e quello fin troppo attuale.
Tutto ruota attorno a un'assenza, nel senso che è un personaggio di cui si parla ma non s'incontra mai: una splendida ragazza, dagli occhi neri. Tutti neri. ^__^
M'ispirò, all'epoca - questo racconto è vecchio di anni, e comparve pure su una 'fanzine' (chiamiamola così) fotocopiata e spillata a mano, "Il Signor della Pioggia", che distribuivamo in scarne copie all'università, anzi, solo nella mia facoltà - un volantino di una qualche serata di musica elettronica, su cui era effigiata la ragazza in questione, ovviamente ritoccata al computer.
Bella, sensuale, capelli nero corvino, occhi completamente neri, deliziose lentiggini e labbra carnose semisocchiuse a reggere un... chip. ^__^
Devo ancora averlo, da qualche parte. Mi colpì molto.
E nacque questo racconto breve, che a causa di quell'uscita minimale, per non incappare nella censura del regolamento del trofeo (morale personale elevata), sto rivedendo da capo a piedi.
Anche qui, la bellezza era intrisa con la scrittura: come per il primo racconto, in cui la freschezza deriva dall'aver scritto di getto e in cui molto - visto il genere - dipende dalla capacità affabulatoria, anche in questo il vero e proprio uso delle parole - la selezione, la scelta, il bilancino nel micro e nel macro del testo - conta una cifra.
Scritto male, questo racconto vale poco o niente.
Infatti, è tutto lì il problema: il fatto è che, nella prima stesura, il racconto aveva un ritmo incalzante, crescente, omogeneo nella salita. Parte in un modo, arriva in un altro. Seguendo tra l'altro una precisa dinamica: l'emozione del protagonista.
Adesso: tutto questo si è mantenuto o si è perduto nella riscrittura?
Ci sto patendo d'anima.
Leggo, e sono restio a rileggermi. Osservo gli spezzoni, e non focalizzo l'insieme.
Non so, forse dovrei stamparmelo per riuscire a capire cos'è che non mi convince. Perché qualcosa non mi convince.
Ho tempo, per carità, ho tempo fino al 10 aprile...
Ma devo pur cominciare a metterci le mani sopra!

Per chiudere, do il bienvenida a Giulia, che mi chiarirà a breve quale esattamente della decina di Giulie che conosco è, cui ho dato l'indirizzo del blog ieri sera, dopo una lunga, misteriosa (e perché no? seducente) chiacchierata tramite gmail...
E soprattutto, vi comunico che ChiAmaRoma ha apprezzato il mio post su Bruno, mutuato dalle sue pagine web, e cogliendomi totalmente alla sprovvista. ^_^
Non avrei mai immaginato un feedback così immediato ed entusiasta da parte di una persona che non conosco. Anzi, ora che ci penso, è la prima persona che non conosco ad aver lasciato un commento sul blog! Wow!
Oltre a ringraziarla, il minimo che possa fare è instradare voi caproni (solo i caproni tra di voi, gli altri non hanno certo bisogno di essere instradati ^__-) a cliccare sul link a destra, dove c'è scritto "Bruno" e ad andare a spaccarvi dalle risate, ma non solo. ^__^
Detto questo, anch'io
fletto i muscoli e sono nel vuoto


GrimFang

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