L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

giovedì 15 maggio 2008

Meglio sentirsi nei propri panni

Jeans elasticizzati (anche se con uno sbrago terribile sul ginocchio), scarpe nere comode e camicia leggera bianca, lievemente quadrettata da delle righine geometriche; t-shirt nera abbastanza stretta, e mi sento a casa!
^__^

Sentirsi un po' in tiro - pur essendo completamente casual - è una gran bella sensazione.
Come quando mi faccio la barba dopo tanto tempo. Aiuta sentirsi curato, ripulito, rimesso a nuovo. E capita anche che Camilla, sentendo un odore di fresco, pulito - certamente non mio ...nel senso che di certo non profumo di lavanda e panni stesi, che era quello che aveva sentito lei - venga ad annusarmi, un istante dopo che, dopo un leggero bacio di saluto, io avevo annusato lei.
Quanto mi ha fatto piacere!
Per Milla c'avevo preso una sbandata, tempo fa.
Perché l'avevo accompagnata a visitare una casa (ricordate?) che avrebbe potuto comprare; e così s'era affacciata anche nella mia vita, al di fuori di quella istituzionale dell'ambiente dove lavoro per cui mi conosce.
Cavolo, basta questo a farmi partire per una donna? Che s'interessi a me?
No. A dire il vero non serve nemmeno questo, parto prima. Vabbè.
Comunque, sentire l'odore di una ragazza mi piace da morire; per questo mi manda in brodo di giuggiole quando sentono me.
E poi lei, oggi, aveva le scarpe rosse di vernice. Quelle che fanno tanto ricerca di sesso.
Peccato che il resto del vestiario non confermava l'idea, sennò chissà, sentendomi tanto gaggio forse c'avrei anche provato.
Quanto mi ci ritrovavo e mi piaceva mentre mi osservavo sbracato sulla sedia a gambe distese e incrociate...
Ah! Un po' di sano narcisismo! ^__^
E poi...

E poi ti entra questa ragazza in videoteca.
Una che non definiresti mai un gran pezzo di gnocca, perché oggettivamente non lo è. Ma è carinissima. Piccolina, con gli occhiali, che è venuta a vedersi un film, ma c'è un problema col titolo, e tu - che faresti di tutto per esserle d'aiuto - arrivi a spulciarti tutta la filmografia di Ettore Scola pur di trovare il titolo che le serve; e preghi dio di avercelo, così rimane.
Il titolo lo trovi, e gridi un "evvai!" mentale, mentre fai un po' lo splendido perché t'ha detto bene, e butti giù sorrisi e battute cordiali, così, come ti vengono, senza esagerare. Le prepari la postazione, le metti il video, le controlli se funziona, se l'audio va bene... ci manca solo che ti siedi per controllare se la sedia è abbastanza comoda. La inviti con un sorriso a sedersi e godi nell'anima nel vederla un po' imbranata, e ti piace da morire l'idea che stai coccolandola, che la fai sentire a suo agio e stai facendo lo splendido perché in fondo ti ci senti, splendido.
Poi torni dietro al bancone, con modo sicuro ed elegante, potresti persino sembrare Woody Allen in "Provaci Ancora Sam" quando si atteggia a Humphrey Bogart. Scivoli alla tua postazione sempre con la faccia sile "occhiolino e pollice ed indice tesi della mano destra", abbassi la testa in modo che lei non ti veda e ti volti repentino verso il collega con la faccia improvvisamente mutata in un muto grido esterrefatto ed hai con lui una subitanea conversazione fatta solo per movimenti di labbra del tipo
"Ommadonna, ma hai visto che è!?"
"Chi quella?"
"Cristo divino è bellissima!!!"
"Ma dai, è carina! Non mi pare tutto 'sto..."
"Ma sei scemo? E' deliziosa!"
"Dai, sii oggettivo, è molto carina, ma ho visto di meglio..."
Il tutto intermezzato da qualche risatina soffocata dovuta soprattutto alla mimica esagerata del sottoscritto.
E allora sbirci il nome sul foglio della consultazione, Barbara. E sai che comunque non la rivedrai, o perlomeno è difficile.
Era una donna in emergenza, ti dici, e ti è scattato l'istinto al soccorso. E' bassina e delicata, come piace a te. Ha gli occhiali, un punto a suo favore. E' imbranata, o quantomeno confusa, che è una cosa che adoro. E intanto la guardi, pensi a quello che ha detto il collega, lo capisci che totalmente bella non è. Ma è l'insieme che... sembra quasi magico. Un concentrato di dolcezza.
Allora, cogli la palla al balzo e, dovendo controllare dei dvd, ti piazzi alla postazione accanto. Calze di nylon nere, stivaletti neri senza nessuna pretesa, minigonna. Solo a guardarle le gambe ti prende un principio di coccolone: non c'è niente da fare, ti piace.
Ti piace tanto.
Se non m'innamorassi ogni cinque secondi, potrei parlare di un colpo di fulmine.
Già, perché mi guarda e sorride. E io, che ai sorrisi sono pure sensibile, mi becco questo dritto al cuore in un momento in cui non me l'aspettavo! E che sorriso, come se il resto non bastasse. Butto un occhio al seno, ma non insisto troppo, giusto per sincerarmi che è totalmente in regola su tutte le forme - e non posso che dirmi che la fanziulla è decisamente to-tal-men-te a posto. E nel tornare in posizione noto anche una giacca sugli scatoloni, che immagino subito esser sua.
E poi, il normale tran-tran del mio lavoro, oggi alleggerito dalla presenza del collega - che domani non c'è, per la terza volta questa settimana.
Pausa caffè. Sigaretta. Pranzo, quel che fosse.
E quando torno, ecco, lei si volta a guardarmi e s'illumina, mi fa un gran sorriso.
E m'illumino anche io, e penso che sia una gran bella giornata, ma non faccio altro; non le batto i pezzi, non faccio scattare nessuna arma strategica, nessun aggancio di piacionaggio. Mi limito a godermi la bella giornata. Mi ricordo che volevo dare il copione di un corto teatrale ad Eljana - che Erica ha letto e ha detto che non le è piaciuto, e che ci ha trovato anche un che di maschilista - mi sono fatto degli scrupoli, ci ho ripensato e gliel'ho dato da leggere. Le ho premesso che non è molto bello (Erica dice "so che posso aspettarmi di più da te"), ma ho un dannato bisogno di farmi leggere, e di avere delle critiche. Scarpelli dice che devo trovare il mio stile. Io dico che se lo stile è un modo di essere e una sensibilità, io devo ancora trovare me stesso.
Comunque, l'ho dato ad Erica, Sergio (per cui l'ho scritto), Roberto, Eljana e Vania, in attesa di una risposta.
E limitandomi a godere della bella giornata, la vedo alzarsi per andar via senza nessuna sofferenza, perché è nell'ordine delle cose, ma le lancio un'ultimo sguardo da dietro il bancone. Non mi ricordo cosa le ho detto, a meno di mezzo metro di distanza, ma ho avuto l'impressione di averle scavato negli occhi, per quanto sono andato in profondità.
Se avessi avuto una coscienza morale istantanea, sarei arrostito sulle mie stesse guance, per quello sguardo. ...e forse lei per i suoi sorrisi.
Poi si è voltata, mi è sembrata un po'... ciondolante, come se fosse intontita, ma so ch'è un'impressione. E quando era sulla porta ed io ancora dietro il bancone, un'intuizione, un impulso per fermarla, chiamarla.
"Barbara!"
Lei si è girata a guardarmi. Indicando dove non vedevo, e sorridendo conciliante (e un po' complice) le ho detto
"Questa giacca qui sotto, è tua?"
E mentre tornava a prenderla, forse avrei dovuto chiedermi se l'impressione che ciondolasse dopo il mio sguardo era davvero un'illusione...

Ok, era da un po' di tempo che non postavo, quindi avevate diritto a degli aggiornamenti, no?
^__-
La primavera colpisce e non perdona, ed io qui, come il Digia a Roma Tre, faccio fatica a respirare.
Allergia? Nooo!
E' che sto pucciato nella gnocca tutto il giorno, e dove ti volti ti si mozza il fiato. L'estate sarà peggio. Moolto peggio.
Infatti, se il Digia ha più abbondanza e varietà, io qui ho decisamente meno varietà ma qualità più selezionata: hanno dovuto tutte passare un provino per essere ammesse! ^__^
Ok, ok, è un discorso maschilista? No, maschile.
Queste ragazze un giorno faranno le attrici - anche se le due che m'intrigano di più fanno montaggio - e la bellezza pare sia un criterio implicito richiesto. Con buona pace di tutte le validissime attrici più bruttine. E a livello teorico, ma anche pratico, questo mi fa girare un sacco i coglioni.
Ma non ci sono solo le attrici, come avete capito. Barbara è una studentessa esterna - per quanto dovesse vedere quel film per un provino, quindi suppongo reciti anche lei (!!!... ghak!!! ...e... se stesse preparando per fare l'esame... qui? ... 0__0'... oddio...), ma insomma, ce n'è di gente che viene a vedersi i film da noi. Per 3 miseri euro ti vedi in tv un film di cui magari si è persa (o non si è mai avuta) traccia! Tipo "Thomas e gli indemoniati", che è il secondo film di Pupi Avati e il debutto cinematografico di Mariangela Melato, che si può dire che in Italia nessuno l'ha visto: il distributore è fallito dopo l'acquisto della pellicola!
Senza contare le studiose, le studentesse che devono fare la tesi sul cinema...
Con qualcuna stringi rapporti, magari ti vedi anche al di fuori della scuola, e mantieni una corrispondenza quando tornano a casa loro, vedi Magali, ch'è di Marsiglia. Altri li frequenti solo lì, magari ci chiacchieri, ti conosci, ma poi è difficile vedersi fuori. Anche se magari quando ti capita di beccarli in giro per Roma si fermano volentieri a chiacchierare o t'invitano a unirti a loro.
Ma lì dentro, è veramente difficile innamorarsi.
Intendo davvero: il mondo è fuori, altrove, nel tempo libero e nei mille interessi di ciascuno. E di certo non mi aiuta essere uno che ha bisogno di stare attaccato al pc a scrivere.
Ed io sono ancora lì a chiedermi se voglio un infinitonumero di storie di sesso (chi non vorrebbe?) oppure una storia vera, totale. Ma sarà l'effetto sbarazzino della primavera...
Per adesso sto un po' sul "me ne frego e vediamo che viene", che mi pare anche l'atteggiamento più salutare.
Per questo oggi Barbara è passata come la brezza di primavera, e se dovessi provare a descrivervela non me la ricorderei. Perché m'è rimasta come una cosa intensa, e il resto non è poi forse così importante.

E' uscito l'elenco dei racconti partecipanti alla XIV edizione di RiLL: 170 racconti con cui competere non sono uno scherzo. Mi piace pensare che quegli ultimi 3 della cifra 173 siano quelli che ho spedito io. Alcuni di voi sanno i titoli di due dei tre racconti che ho spedito, ma ignorano il terzo. Mi piacerebbe sapere quale pensano che sia, di tutta quella lunga lista, il titolo che ignorano. Credo che un buon occhio saprebbe imbroccarlo, conoscendomi. OVVIAMENTE, non vi dirò se avete torto o ragione - o almeno, non qui sopra, sennò mi squalificano.
Però so già quale titolo almeno quattro di voi diranno.
La tentazione sarà troppo forte... ^__-
Nel frattempo, il racconto per la S.F.I.D.A. comincia sempre più a prendere corpo nella mia mente. Stasera l'ho raccontato a grandi linee ad Erika, che ha apprezzato, ed ora si tratta di tenerlo in gestazione quanto basta, e poi lasciarlo uscire. Credo che parteciperò con un solo racconto, ma da qui al 5 agosto la strada è lunga, e ce n'è di tempo per fare. Anche se giugno e luglio sono già mesi pieni di cose.
E così, è questo l'augurio con cui vi saluto, mentre ascolto Aquadia, di Lino Cannavacciuolo.
Che la vostra strada possa essere lunga, e piena di belle cose da fare.


GrimFang

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