L'artista mescola il sangue con la terra, per generare sempre nuova vita...

Sarà sicuramente potente, la vita. Piuttosto dolorosa, a mio avviso, a volte sorprendente, sicuramente intensa, vibrante, indubbiamente da vivere. Sempre e comunque.

Sara Tenaglia

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento

Terra, Pioggia, Fuoco & Vento
Fire cup

mercoledì 21 maggio 2008

Speedy Telecinema

Mi sento ufficialmente defunto. A pezzi.
Solo a pensare che domani mattina mi devo svegliare un'ora prima mi prende lo sconforto muscolare.
Di là c'è il Piccolo Attila che sta devastando il salotto, e dà capocciate al pavimento mettendosi, alquanto giustamente, a frignare. Anticipo di quel che sarà quando qui, dal 24 p.v., si trasferirà tutta l'allegra famigliola, causa lavori in quel della loro magione.
Addio quiete, addio pace, addio sogni di gloria!
E se ieri è saltato il teatro, l'hanno spostato al 27 e dovrò comunque mandare a memoria il copione, e il pensiero che in fondo manca così poco al 24 giugno - quando andiamo in scena a Ygramul - comincia già a procurarmi ansia.
Devo fare del moto. Un po' d'esercizio fisico, chessò, una partita a calcetto. Una di quelle cose che ti ricordano che hai un corpo (dapprima dolorosamente) e che funziona ancora bene. O bene o male. Una di quelle cose che ti fanno venire fame, ti mettono appetito. Qui mi sento una patina di fiacca che va lavata via.
Speriamo che al pranzo di matrimonio del Deso e Maria, in Toscana, ci sia modo e tempo per farsi delle lunghe partite a pallavolo, prima di sedersi al tavolo. O quantomeno una bella camminata. Pare ci sarà bel tempo.

Ieri in ufficio abbiamo superato tutti i record.
Di nuovo da solo, mi sono trovato a gestire con Tonino (collega del telecinema) una di quelle vaccate epocali che da fuori non si vedono.
Dovete sapere che c'è gente che, per motivi di studio e di documentazione, fa richiesta per il riversamento delle pellicole su supporto digitale (operazione detta telecinema), per poi venirsele a vedere da me in Videoteca. Ora, questa coda di lavorazioni è lunghissima: non solo per il volume delle richieste, ma per il fatto che tonnellate di altre urgenze gli passano davanti!
Infatti, capita spessissimo che ci siano dei riversamenti pagati - che hanno un'ovvia precedenza su quelli gratuiti a titolo di studio - oppure dei materiali da mettere su un adeguato supporto (tipo le cassette Beta) per la proiezione al Cinema Trevi. O ancora delle urgenze interne per confrontare versioni e materiali, documentarsi, scrivere testi, articoli... Una lista infinita.
Quindi, per fare un esempio, immaginate di fare richiesta per il riversamento di un film. Generalmente non vi viene detto quando sarà fatto, al massimo una data orientativa tipo "la fine del prossimo mese". Poi passano davanti le urgenze, e tutto slitta, slitta, slitta...
Bene, ci sono delle eccezioni ovviamente.
Se una ricercatrice viene da New York apposta per vedersi quei film e tu hai fissato la data, beh, quelli devono esser pronti; mica puoi farle fare un viaggio a vuoto e poi tornare!!! Per questo, in quei casi, io e il collega siamo soliti mettere quelle lavorazioni in calendario anticipando la data. Viene il 20? La lavorazione va fatta entro il 15. Che lei poi viene il 20 non lo diciamo a nessuno: per tutti questa dovrebbe arrivare il 16!
Bene, questa Gloria, caruccetta, non veniva da New York ma da Padova; e nonostante tutte le mie indicazioni, segnalazioni in rosso, scritte nelle email che dicevano "Attenzione! Non farli slittare!" i quattro documentari che doveva vedere non erano stati nemmeno toccati.
Lunedì che, grazie a dio, prima di uscire e tornare a casa al calendario delle prenotazioni c'avevo buttato un occhio, rimango di sale. Questa volta, almeno, proprio non si poteva dire che era colpa mia; però paventavo la colossale figura di merda che c'avrei fatto assieme a tutto l'Ente, soprattutto perché la mattina dopo, con questa, ci parlavo io!
Chiamo Tonino che, grazie al cielo, mi rassicura: alle brutte se li vede in moviola, alle pessime se li vede mentre si fa il telecinema. E chissà, penso io, magari lo trova pure interessante. Ad ogni modo, Tonino se li sarebbe fatti portare appena arrivato, ed avrebbe cominciato a lavorare: erano tutti cortometraggi - gran botta di culo - quindi visto che lei arrivava alle 10.30 almeno uno doveva per forza essere già pronto. Uno ce l'avevo già pronto io - ed era il quinto - quindi pensavo di stare parato per almeno un'ora.
Sono andato a casa pensando al discorso he le avrei imbastito all'indomani.

Martedì mattina vado a prendere il caffè che lei non era ancora arrivata.
Passa una ragazza mora con gli occhiali: mai vista prima, si dirige verso la videoteca, è lei. La placco sulla porta e faccio "Gloria?". Alla risposta affermativa, mormoro che stavo prendendo il caffè e lei, gentilissima, dice che può aspettare. Visto che lei è gentile, io faccio altrettanto. Avendo pronti ben due dvd - uno l'aveva portato Tonino qualche istante prima - le metto su il primo e vado a far colazione.
Rientro che lei ha in quel preciso istante finito di vedere il dvd. Le metto l'altro senza dire nulla e penso: "se dura abbastanza forse l'altro dvd può essere pronto, e il discorsetto di scuse lo posso limitare solo agli ultimi". Così alzo la cornetta e dico a Tonino, telegrafico, "Tonì, appena è pronto fammi uno squillo che vengo io a prenderlo, che questa già n'ha finito uno!", e riattacco.
Nel frattempo, viene un collega, Mario, con due ricercatrici a vedere altro materiale.
Arriva lo squillo, mi alzo, affido la Videoteca a Mario e corro su. Prendo il dvd, torno e...
...e Gloria in quel preciso istante sta togliendo il secondo dvd.
Sorrido, nascondo nella mano il terzo dvd, faccio il giro del bancone, faccio finta di frugare e glielo metto. Penso: "ne mancano ancora due".
Ma il quarto stenta ad arrivare. Lei è lì, la vedo, non mette quasi mai in pausa, non prende appunti. Anzi, li prende, ma senza fermare. E' una macchinetta. Io osservo l'orologio del computer che fa scorrere i minuti. Chiamo Tonino.
"Questo è lungo, saranno venti minuti. Ma sto lavorando anche l'ultimo sull'altra macchina, dovrebbero esser pronti tutti e due, tra un po' di minuti."
Mario se ne va con le due tipe, il tempo stringe.
Gloria ha finito, si alza. Fa per aprir bocca.
In quel preciso momento il mio telefono squilla: è Tonino, sono pronti.
Quasi cinguettando le passo accanto dicendo "Guarda scusami, è che oggi sono solo, devo far tutto io... Torno subito!" ^__^
Corro più del vento su al telecinema, ma Tonino mi fa aspettare, che già che ci sto c'è da portare in Videoteca una pila di materiali. Meglio! E' vero che avrà aspettato tre minuti - maledetto uno dei telecinema che non si decideva a finalizzare il dvd - ma questo ha consentito il mio ingresso con in braccio una pila di materiali, a conferma di quanto detto, tra i quali era impossibile distinguere il suo!
Qui, ho fatto proprio il coatto, perché sistemo la pila dietro il bancone, lei è seduta e non può vedere, io prendo il suo in mano e... faccio finta di tirarlo fuori dall'armadio! ^__^
Sì, bieco e meschino! Yeah!
Lo metto su e...
...panico.

Può capitare, a volte, che un dvd venga male. Capita.
Magari s'incanta. Si pianta. O l'audio viene riversato male.
Gloria non sente. L'audio è bassissimo.
Vedo il mio castello di carte crollare trionfante, perché la verità ha il suo prezzo che prima o poi dev'esser pagato. I nodi vengono al pettine. La giustizia trionfa.
Cincischio coi canali audio, la cuffia. Cambio il lettore, accampando ipotesi su ipotesi, ma niente scuse. Non ancora, non sono vinto.
Niente.
Però, curiosamente, infilando il jack della cuffia solo a metà, l'audio si sente. Pure forte! Però da una sola parte. Aggrappandomi ad un filo di speranza, come ultimo straccio di un appiglio, provo a cambiare cuffie. Si sente, ma da un orecchio solo.
Vabbè, ho comunque vinto.
"Guarda scusami sono le cuffie..."
"Ma funzionavano fino a adesso..."
"Non so che dirti, quando gli va si rompono. Ti da fastidio se lo senti da un orecchio solo?"
"No."
Vittoria.
"Prova adesso... Senti?"
"Sì, sì."
Eh, sento anch'io... Ma...
"Stereo?"
"Sì, adesso è stereo."
Doppia vittoria. Così c'ho fatto anche la figura del tecnico.
"Lo vedi? Sono così. Queste cuffie fanno come gli pare..."
E mi allontano gongolante.
Gloria non s'è accorta di nulla. Un'emergenza colossale di cui non ha avuto nemmeno sentore. Dietro l'apparente calma e normalità di routine della Videoteca c'erano state corse, veri e propri fugoni, telefonate, pellicole montate e poi smontate in fretta e furia dagli apparecchi, e lei non saprà nulla di tutto questo. E a dire il vero nessuno ce lo riconoscerà, né a me, né a Tonino.
Il nostro unico premio, è stato una reciproca pacca sulla spalla.

E né la verità, né la giustizia trionfa.


GrimFang

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